Note disciplinari: ecco la scuola senza sanzioni

Come funziona l'aula di mediazione, il progetto nato in Spagna e arrivato in Italia, che elimina le note disciplinari

Note disciplinari: ecco la scuola senza sanzioni
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NOTE DISCIPLINARI

Stop alle note disciplinari in classe: ecco dove succede
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Addio alle sanzioni disciplinari a scuola. L'idea viene dalla Spagna, ma inizia a diffondersi anche in Italia. 

Al posto di note disciplinari e sospensioni, si sceglie un metodo diverso: l'aula di mediazione. Ma cosa si intende?

Immagina che nella tua scuola si verifichi una lite fra studenti. L'aula di mediazione prevede che studenti-mediatori dirigano quella lite verso una risoluzione pacifica del conflitto, senza dover ricorrere a sanzioni disciplinari.

MEDIAZIONE DEI CONFLITTI

Il progetto è partito a Treviso, nell'istituto Fabio Besta. 

La vice preside dell’Istituto, Paola Ghiringhelli, ha raccontato ad Adnkronos che: “il progetto ha come focus quello di gestire la mediazione dei conflitti che possono nascere all’interno delle classi. Soprattutto nel periodo post pandemia, si sono visti conflitti nati per banalità, causati dalla mancanza di socializzazione nei ragazzi che tendono ad essere più irrequieti, meno solidali. La mediazione dei conflitti viene agita da ‘studenti mediatori’ che lo scorso anno insieme ad alcuni docenti, sono stati formati proprio nelle tecniche della mediazione. Lunedì – aggiunge – è stata inaugurata l’aula di mediazione, come spazio fisico in cui i ragazzi mediatori possono incontrare le parti che confliggono tra di loro e portarle con il ragionamento e con alcune tecniche sono staste loro insegnate ad avere un accordo o comunque a cercare di dirimere le controversie tra i ragazzi”.

La scuola, che finora ha formato 8 studenti e circa 15 docenti, ha intenzione di utilizzare il più possibile questo tipo di strumento: le sanzioni disciplinari, infatti, non vengono vissute dagli studenti come una azione educativa ma semplicemente come un’azione punitiva che superata viene accantonata, e quindi non produce nessun cambiamento. Invece agire con la mediazione dei conflitti, soprattutto perché agita da ragazzi della loro età che si mettono attorno ad un tavolo con confliggenti cercando di far capire le rispettive ragioni e reazioni, dove ci può essere il punto di accordo, fa ragionare i ragazzi e li fa cambiare diventando persone meno conflittuali e più solidali".

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