Noia: sconfiggerla o imparare a starci?

Spesso fuggiamo dalla noia, cerchiamo di evitarla in tutti i modi. Ma quali sono le caratteristiche di questa emozione e perché è importante non sconfiggerla?

Noia: sconfiggerla o imparare a starci?
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Noia: introduzione

Noia: sconfiggerla o imparare a starci?
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In un mondo sovraccarico di stimoli, abbiamo da tempo dimenticato come ci si annoia. Dai più piccoli ai più grandi è sempre più difficile trovarsi in una situazione di vera e propria noia, e ogni scusa è buona per fuggirla, dimenticandoci però della sua importanza per la nostra salute psico-fisica.

Che cos'è la noia

Così come altre emozioni, anche la noia viene spesso etichettata come emozione negativa e spiacevole, spingendoci ad evitarla a tutti i costi. In realtà, per la psicologia, si tratta di un’emozione molto complessa che si attiva per via di una mancanza di stimoli o coinvolgimento con le persone o l’ambiente circostante. Tendenzialmente è correlata alla percezione soggettiva di un ambiente che non attira particolarmente l’attenzione e non merita interesse. Per questo motivo, più siamo abituati a stimoli intensi e frequenti, più sarà possibile percepire come noiose molte altre attività che risultano stimolanti in minor misura: la noia aumenta all’aumentare della discrepanza tra lo stimolo desiderato o aspettato e lo stimolo percepito.

Sebbene la noia possa presentarsi in ognuno di noi in modalità differenti, solitamente si manifesta tramite tre canali:

  • cognitivo: un maggior flusso di pensieri che può trasformarsi in overthinking, oppure la tendenza a sognare ad occhi aperti, o ancora la ricerca disperata di qualcosa che possa distogliere dalla noia
  • emotivo: può generare frustrazione, irritabilità o un senso di apatia
  • comportamentale: può esserci la messa in atto di comportamenti ripetitivi per scaricare la tensione, come il fidgeting, o la messa in moto per la ricerca di altre attività coinvolgenti

Perché è importante non sconfiggere la noia

Nonostante la noia, come abbiamo visto, venga spesso etichettata come qualcosa di sbagliato, negativo e spiacevole da provare, fare di tutto per sconfiggerla non sempre è costruttivo. Questa emozione, infatti, porta con sé una serie di funzionalità e di aspetti molto utili per il nostro benessere psico-fisico e su cui la costante stimolazione ambientale sta andando sempre più a influire negativamente.

Tra i principali esiti funzionali del concederci di tanto in tanto momenti di noia troviamo:

  • stimolazione del pensiero creativo: quando ci annoiamo e siamo privi di stimoli esterni, il nostre cervello dispone di maggior flessibilità ed è maggiormente motivato a ricercare soluzioni nuove e creative per alleviare la noia
  • stimolazione del pensiero introspettivo: quando non abbiamo distrazioni esterne, la nostra attenzione non piò che focalizzarsi su di noi, permettendoci così di osservare in modo critico aspetti personali che tendenzialmente ignoriamo
  • rinforza la regolazione emotiva: proprio perché la noia genera una serie di sensazioni ed emozioni di discomfort, come la frustrazione, imparando a stare in questi momenti abbiamo la possibilità di apprendere le modalità per gestire queste emozioni e regolare, anziché semplicemente fuggirle o "coprirle" attraverso la sovrastimolazione
  • aumenta la capacità di pazientare: una capacità che ormai la nostra società super veloce non ci lascia spazio di coltivare è la pazienza, che rappresenta invece una qualità indispensabile per la realizzazione di obiettivi a lungo termine e per la gestione delle dinamiche interpersonali
  • aumenta la capacità di stare nel presente: gli stimoli esterni di cui ci nutriamo quotidianamente, ci allontanano e distraggono dalle sensazioni generate da ciò che facciamo e viviamo. Stare nella noia ci permette di recuperare la dimensione di mindfulness che ci permette di essere maggiormente consapevoli, di godere di ciò che viviamo e di gestire al meglio situazioni complesse
  • riduce lo stress da sovrastimolazione: tutti quei segnali e stimoli che derivano dall’ambiente mettono a dura prova sia la nostra mente che il nostro corpo; imparare ad annoiarsi permette quindi una sorta di riequilibrio, riducendo l’impatto dello stress ambientale a cui siamo sottoposti

Come imparare a stare nella noia

Come abbiamo visto, quindi, la noia è complice di numerose possibilità funzionali al nostro benessere e alla nostra crescita personale.

Ciò che risulta difficile però è imparare a starci davvero e individuare le situazioni in cui sperimentare uno stato di noia.

Trattandosi di un’emozione non è possibile definire a priori delle strategie che valgano per tutti, in quanto ognuno di noi può percepire come noiosi momenti, situazioni e attività in modo differente dalle altre persone. Alcune pratiche possono aiutare a indurre uno stato di noia per permetterci di fare pratica della capacità di stare insieme a questa emozione:

  • mindfulness e meditazione: queste pratiche insegnano a stare nel momento senza giudicarlo né tentare di modificarlo dando spazio a ciò che succede nel mondo interno
  • programmare momenti non strutturati nella routine: lascia dei momenti liberi per svolgere attività alternative senza programmarle a priori così da stimolare il pensiero creativo
  • programmare attività monotone o poco stimolanti: stare da soli nella natura, sistemare casa, cucinare, sono attività che richiedono un basso coinvolgimento mentale
  • stai nei momenti di attesa senza scappatoie: anziché prendere subito lo smartphone quando si è in attesa, stare semplicemente li, osservando ciò che ci circonda è un modo per sperimentare la noia in modo molto semplice e funzionale
  • limita gli stimoli superflui: riduci il tempo dedicato agli schermi, rimpiazzandolo con attività meno stimolanti come una passeggiata tranquilla

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