No ai compiti per le vacanze di Natale
L'autore di "Basta compiti" torna sul tema: "i compiti per le vacanze di Natale violano il diritto allo svago e suscitano odio per lo studio"
"NO AI COMPITI": LA CIRCOLARE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
Non assegnare compiti per le vacanze di Natale è "una scelta dettata da chiare motivazioni pedagogiche, psicologiche ed etiche (quando, in verità, basterebbe il riferimento a un minimo di buon senso)". Parola di Maurizio Parodi, autore della petizione online Basta compiti, lanciata su Change.org e che conta 27.119 firme.
- Vacanze di Natale e compiti a casa: ecco perché quest'anno i prof assegneranno meno compiti.
Il Preside torna a far parlare di sé a ridosso delle ferie natalizie 2017 attraverso una circolare in cui chiede a quegli insegnanti che approvino il suo metodo didattico ed educativo, di non assegnare compiti per le vacanze di Natale, nel rispetto del riposo degli studenti e delle loro famiglie.
Si legge nella circolare (qui il testo completo): "Ingiustificabile, se non come espressione di pervicace accanimento, riconducibile a una nefasta pedagogia della sofferenza, la decisione di privare gli studenti di prerogative il mancato rispetto delle quali non sarebbe ammesso e tollerato da nessuna categoria di lavoratori: cosa accadrebbe se un “datore di lavoro” imponesse ai propri dipendenti di svolgere a casa le mansioni assegnate: tutti i giorni, oltre l’orario di servizio, durante i fine settimana, le vacanze e i periodi di ferie?".
I compiti a casa sarebbero infatti - a detta del maestro e ricercatore genovese - "un sapere usa e getta", totalmente incapaci di lasciare una traccia e degli "effetti apprezzabili rispetto all’acquisizione di conoscenze e competenze". Al contrario, in una situazione di riposo non solo dello studente ma dell'intera famiglia, sarebbero un ostacolo alla serenità della vita familiare, perché causerebbero "sofferenze, litigi, pianti, punizioni, rinunce dolorose, rabbia".
UNA SCUOLA SENZA COMPITI A CASA
In un'intervista rilasciata a Vita poco più di un anno fa, Maurizio Parodi spiegava in maniera più dettagliata la sua battaglia contro i compiti a casa. Alla base di tutto, la loro inutilità: "i compiti a casa attivano solo la memoria a breve termine" raccontava, "non c'è apprendimento". Soprattutto, però, sarebbero controproducenti: "fenomeni sempre più diffusi di fuga dalla scuola, come quello dell'homeschooling, sono causati anche dal tormento insensato dei compiti a casa" raccontava ancora a Vita.
Altro punto toccato da Parodi è quello dei costi dei compiti a casa, che spesso si traduce in ripetizioni private. Si legge nel Manifesto: "(i compiti) spesso costringono i genitori a pagare lezioni private, se ne hanno la possibilità economica (ulteriore discriminazione), perché i figli facciano ciò che evidentemente non sono in grado di fare".
Dalla volontà di scambiare pareri e proporre un modello di scuola diverso è nato il gruppo Facebook Basta Compiti!, che ad oggi conta più di 11.600 iscritti. L'assunto di base è che le migliori scuole al mondo sono proprio quelle che hanno eliminato i compiti a casa, come quella finlandese. E dunque, che una scuola che rifiuti il lavoro a casa è possibile.
COMPITI PER LE VACANZE: SÌ O NO?
La battaglia di Parodi si fa ancora più intensa quando si tratta di osteggiare i compiti delle vacanze, che "diventano "un ossimoro (...). Le vacanze sono tali, o dovrebbero esserlo, proprio perché liberano dagli affanni feriali e invece si trasformano in un supplizio, creando stress, sofferenza, insofferenza".
Assegnare compiti per le vacanze di Natale, insomma, sarebbe "una questione di umana (in)sensibilità": controproducenti sul piano cognitivo e privi di etica su quello morale.
Eppure la questione dei compiti a casa esiste da sempre: accanto a chi ritiene che se ne possa fare a meno, c'è chi continua a sostenere che siano fondamentali per fissare i concetti appresi durante le ore scolastiche e lasciarli sedimentare.
A distanza di più di un anno dalla pubblicazione del Manifesto BastaCompiti la domanda è: esisterà mai in Italia una scuola senza compiti a casa?