Neoclassicismo in letteratura: caratteristiche e protagonisti
Indice
1Neoclassicismo e Preromanticismo: le radici comuni
Il Neoclassicismo e il Preromanticismo sono due diversi fenomeni che scaturiscono da una radice comune o, per meglio dire, da una crisi che interessa due fasi storiche: la prima, durante gli anni Settanta e Ottanta del Settecento, è quella dell’ancien régime, nonché del riformismo illuministico che era stato l’estremo tentativo di tutelarlo, introducendo elementi di riforma per conservare le strutture dello Stato e della società dell’assolutismo.
La seconda è invece la crisi degli anni napoleonici, che spengono le illusioni rivoluzionarie di una rinascita totale del mondo.
In entrambi i momenti le tendenze classicheggianti e preromantiche vanno intese come la ricerca di un’alternativa a una realtà esistente che delude: per il Neoclassicismo la possibilità di una soluzione risiede nella forza prorompente della bellezza e dell’armonia, lontane dagli errori e dagli scacchi della storia. Per il Preromanticismo la rigenerazione è da cercarsi nella profondità dell’io, nel primitivo come essenza di energia vitale, e nella comunicazione con la natura.
2Neoclassicismo e Preromanticismo: cosa condividono
Il Neoclassicismo e il Preromanticismo emersero come reazioni ai movimenti artistici precedenti e condividevano un interesse per l'espressione emotiva e l'individualità, anche se in modi diversi. Entrambi condividono:
- Riflessione sulla natura umana: Tanto il Neoclassicismo quanto il Preromanticismo affrontavano temi legati alla natura umana, all'esperienza individuale e all'emozione. Entrambi cercavano di esplorare gli aspetti profondi della psicologia umana e spesso ritraevano emozioni intense nei loro lavori.
- Reazione al Rococò e al Barocco: Entrambi i movimenti erano in parte reazioni al decorativo stile Rococò e al suo eccesso ornamentale, cercando invece una maggiore chiarezza, semplicità e profondità espressiva. Questa reazione li portò a cercare ispirazione nelle opere dell'arte classica e medievale.
- Ritorno all'antichità: Sia il Neoclassicismo che il Preromanticismo guardavano all'antichità classica come fonte di ispirazione. Mentre il Neoclassicismo tendeva a imitare lo stile e i temi dell'arte classica, il Preromanticismo attingeva all'antichità per cercare autenticità e una connessione con la natura umana primordiale.
- Rappresentazione realistica: Entrambi i movimenti si impegnavano nella rappresentazione realistica dei soggetti. Nel Neoclassicismo, questo si manifestava attraverso la chiarezza delle linee e la perfezione formale, mentre nel Preromanticismo si vedeva in un'attenzione ai dettagli, alla natura e al paesaggio.
- Sperimentazione formale: Entrambi i movimenti aprirono la strada a nuove sperimentazioni artistiche. Nel Neoclassicismo, ciò si tradusse in una maggiore attenzione all'equilibrio e alla simmetria formale, mentre nel Preromanticismo si sperimentarono nuove forme poetiche e narrative.
- Critica sociale e politica: Entrambi i movimenti affrontavano questioni sociali e politiche del loro tempo. Il Neoclassicismo spesso enfatizzava l'etica, la morale e la responsabilità individuale, mentre il Preromanticismo si concentrava su temi come la libertà, la giustizia e l'oppressione.
Nonostante queste somiglianze, si trattava di movimenti distinti, con sfumature e obiettivi artistici diversi. Il Neoclassicismo tendeva a essere più razionale e controllato, mentre il Preromanticismo spesso esplorava l'emozione e il mistero. Entrambi i movimenti, tuttavia, contribuirono alla trasformazione dell'arte e della cultura europea durante il loro periodo di sviluppo.
3Il Neoclassicismo: caratteristiche e autori
Il movimento artistico viene promosso, anzitutto, dalla nascita dell’archeologia e, in particolare, dalla sensazione prodotta dagli scavi di Ercolano (1738) e di Pompei (1748), che sollecitano la curiosità e l’ammirazione per le forme dell’arte classica. Alle scoperte archeologiche si sommano gli studi sull’arte greca, che suscitano un vagheggiamento entusiastico della civiltà e della bellezza antiche.
D’importanza capitale, in tal senso, sono gli scritti dello storico dell’arte e archeologo Johann Joachim Winckelmann (1717-1768), considerato il massimo teorico del gusto neoclassico. L’autore modifica il concetto d’imitazione tipico del classicismo, sostenendo una concezione dell’arte come attività creativa, non mimetica.
Questo assunto fa sì che il bello artistico non si possa ottenere riproducendo il bello naturale, ma ricercando una sintesi superiore dei singoli aspetti che, in natura, sono simbolo di bellezza. I concetti di grazia e di armonia, inoltre, devono combinarsi a una tendenza alla quieta grandiosità, ben distante dalla frivolezza e dalle facili leggerezze che caratterizzano, ad esempio, il Rococò.
Un altro elemento di modernità risiede nel mutamento dell’aspirazione classica alla serenità dell’arte greca - un’aspirazione che si fa inquieta e malinconica perché consapevole della distanza dal mondo perduto dell’antichità – e nella convinzione che il valore di un’opera sia affidato al gusto, che non è una norma certa e assoluta, ma un fattore variabile e relativo.
A questo modo di guardare all’antico, si aggiunge poi il classicismo rivoluzionario: i protagonisti della Rivoluzione francese vedono in Atene, Sparta e Roma un modello di vita repubblicana libera, virtuosa, sobria e forte. Per questa ragione s’identificano con gli eroi di quel tempo, al punto da atteggiarsi e parlare come loro. Un esempio emblematico di questo classicismo giacobino sono i quadri del pittore francese Jacques-Louis David (1748-1825), primo fra tutti Il ratto delle Sabine, dove i personaggi assumono pose solenni e maestose e vengono investiti della durezza levigata e austera delle statue.
3.1Ugo Foscolo, le Grazie e il Neoclassicismo
In età Napoleonica questo classicismo giacobino si trasforma di una grandiosa scenografia volta a celebrare i fasti del regime, per cui non si celebrano più le virtù libertarie e repubblicane, ma si tende ad assimilare il regime napoleonico all’estetica dell’Impero romano. Questo gusto si manifesta nella scultura e nella pittura ufficiali, nonché nella produzione letteraria volta a fini celebrativi.
Ma al di là di questo, nel periodo si colloca anche un Neoclassicismo dai contenuti profondi, che deve molto alle teorizzazioni di Winckelmann. È il caso di Ugo Foscolo e di una delle sue opere più celebri: Le Grazie.
Altre importanti opere di Foscolo sono A Zacinto, Alla sera e le Ultime lettere di Jacopo Ortis.
Nel poemetto, composto nel 1812, l’antico è descritto come un mondo di armonia, bellezza, vitalità luminosa e serenità, in opposizione alla realtà presente, che è invece presa dell’immobilismo, dell’oscurità e dell’imbarbarimento. Il passato, quindi, è vagheggiato con nostalgia, diventa il rifugio dai traumi della storia, dal dispotismo, dalla ferocia degli uomini, che si esprime nella guerra e nella politica.
D’altro canto per Foscolo l’antico non è un Eden definitivamente perduto, da guardare con un senso di mancanza inevitabile e disperata. Secondo l’autore, infatti, la grande civiltà italiana ha raccolto l’eredità degli insegnamenti greci, facendone rivivere lo spirito e le forme. Proprio per questo è convinto che quegli insegnamenti, di cui la poesia può nutrire i suoi versi, possa agire positivamente sull’inciviltà del presente, ristabilendo modi di vivere nobili e pacifici.
4Il Preromanticismo
Se è vero che il Neoclassicismo riesce a imporsi come tendenza dominante in Francia, è altrettanto vero che in Germania, e in parte in Inghilterra, ciò non accade. Qui a prevalere è un orientamento antilluministico e anticlassicistico che getta le fondamenta del nascente Romanticismo.
In Germania emblema di questa tendenza è lo Sturm und Drang, il movimento letterario attivo tra il 1770 e il 1785, in cui dominano i motivi della passionalità selvaggia e primitiva e l’ansia di una libertà assoluta, capace di infrangere ogni limite voluto dalle leggi e dalle convenzioni sociali. Questo, sul piano letterario, porta al rifiuto di ogni classicismo, di ogni regola che possa mortificare l’idea di arte come libera espressione di un genio senza freni.
Ad animare il movimento è un insieme di giovani intellettuali ribelli e inquieti, quasi tutti amici del giovane Goethe (1749 – 1832), senza dubbio la personalità più significativa del gruppo, nonché autore di una delle opere più significative scaturite da questo clima culturale: I dolori del giovane Werther (1774).
4.1Goethe, Werther e il Preromanticismo
I dolori del giovane Werther è un romanzo epistolare che mette in scena la tragedia tutta moderna dell’artista. Werther è un uomo eccezionale, il genio tutto cuore e fantasia che non può assecondare le convenzioni sociali, le idee correnti e le norme accettate.
Dentro di lui a prevalere è la forza della passione, a cui si riconosce la manifestazione della grandezza d’animo e della nobiltà spirituale che si oppone alla pochezza del buon senso borghese. Il dramma del protagonista scaturisce proprio da qui: pur essendo parte della borghesia per nascita, non può indentificarsi con la sua classe, poiché il suo essere artista lo porta a sostenere dei valori che le sono contrapposti.
Neppure la nobiltà può diventare un’alternativa poiché, in nome dei vecchi pregiudizi di casta, l’aristocrazia respinge Werther, che al quel punto si trova completamente slegato dalla società, proprio in quanto rappresentante della borghesia. L’esclusione definitiva è poi segnata dall’amore infelice per Lotte che, pur ricambiato, non ha possibilità di essere vissuto, al punto da gettare Werther, disperato, al suicidio.
4.2L'Ossianismo
In Inghilterra l’anticlassicismo trova la sua più compiuta espressione nel fenomeno dell’Ossianismo. Il termine viene dai Canti di Ossian pubblicati, a partire dal 1761, dallo scozzese James Macpherson (1736-1796). Si tratta di poemetti in prosa lirica che l’autore diffuse come traduzioni dei poemi dell’antico bardo celtico Ossian, risalenti al III secolo d. C. In realtà il caso è quello di un abile falso, che rielabora motivi di antichi canti popolari, inserendoli in una struttura epica, opera dello stesso Macpherson.
Nell’opera s’intrecciano l’esaltazione della virtù cavalleresca e guerriera, le storie degli amori appassionati e del destino infelice di alcune coppie di amanti. Non mancano poi descrizioni di paesaggi cupi, desolati, di atmosfere tempestose e di visioni buie e spettrali.
5La figura femminile nell’arte dell’800
Nell'Ottocento la figura femminile è ancorata alla dicotomia dei secoli precedenti: da un lato la donna angelicata, rappresentazione delle virtù domestiche e ideale del Neoclassicismo, dall'altro la tentatrice con la sua forza, dirompente e minacciosa per ogni ordine costituito, tema caro al Romanticismo.
Un’evoluzione è riscontrabile a partire dal Realismo, dove la donna viene rappresentata come una persona impegnata in azioni gravose e quotidiane, fino a immortalare le donne combattere per gli ideali del Risorgimento.
Rimane però una visione univoca dove la donna è considerata e valutata solo in base alla presenza (o alla negazione) della maternità, senza contemplare altri scenari.
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Domande & Risposte
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In che periodo si sviluppa il Neoclassicismo?
Il Neoclassicismo si sviluppa nella metà del XVIII secolo e termina con la fine dell’impero napoleonico nel 1815.
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Quale città fu la capitale per eccellenza del Neoclassicismo?
Roma. Fu un ruolo centrale che la città mantenne fino allo scoppio della rivoluzione francese.
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In che periodo nasce il Preromanticismo?
Nasce nella seconda metà del 1700 in Europa.
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Quali movimenti culturali abbraccia il Preromanticismo?
Lo Sturm und Drang (tempesta e impeto) e il fenomeno dell’Ossianismo (il termine viene dai Canti di Ossian).