Musica in epoca fascista: riassunto e spiegazione
Riassunto e spiegazione del ruolo della musica in epoca fascista e differezne con quello che aveva nel corso della Belle Epoque
MUSICA IN EPOCA FASCISTA
In Italia le prime trasmissioni radiofoniche iniziano ad essere sperimentate già dal 1924. Il mezzo radiofonico favorisce la diffusione e la notorietà delle canzoni e provoca un’evoluzione dei modelli musicali.
La musica diventa il sottofondo sonoro delle attività casalinghe e del lavoro artigiano.
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MUSICA E FASCISMO
Gli anni venti segnano il tramonto della Belle Époque - una breve stagione di meno di 40 anni che inizia alla fine dell'800 e termina negli orrori degli anni della Prima Guerra Mondiale - con le ultime canzoni che evocano quelle atmosfere.
Si diffondono anche in Italia i dischi e la radio, che permettono di ascoltare anche canzoni straniere e mettono in crisi il predominio incontrastato della canzone melodica. Attraverso i dischi arrivano in Italia i primi brani di jazz.
Il cinema sonoro aiuta la diffusione della conoscenza di stili musicali completamente diversi da quelli tradizionali. Sono canzoni destinate esclusivamente ad un pubblico adulto e solo il fascismo orienterà la musica al pubblico più giovane, per esaltare le virtù “maschili” della società che vuole costruire. La canzone italiana presenta diffusi stereotipi, con l’uomo guerriero e conquistatore e la donna vista come madre, sposa fedele o sorella.
Il fascismo, negli anni dell'ascesa e del consolidamento, conduceva una politica di tipo nazionalistico anche in campo musicale. Il regime controlla tutti i mezzi di comunicazione di massa e ostacola il più possibile la diffusione delle mode e dei cantanti stranieri: basti pensare che alla radio le canzoni straniere vengono trasmesse solo se tradotte in italiano e interpretate da un cantante italiano.
Il regime incoraggia generalmente le canzoni tradizionali, di allegre e spensierate, spesso dal contenuto banale o insignificante, che danno l’idea di un’Italia in cui tutto va bene e la gente non ha problemi. Alcune canzoni vengono scritte appositamente per celebrare il regime mussoliniano o le sue imprese. Lo scopo è evidente: esaltare l’animo del popolo e la figura di Mussolini, a cui viene attribuito un alone divino.
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