Mostrare le emozioni: cosa significa, perché è importante, come farlo

Cosa sono e perché è importante mostrare le emozioni? Ecco perché è fondamentale condividere i propri stati emotivi, perché é importante accogliere, validare ed esprimere le emozioni.

Mostrare le emozioni: cosa significa, perché è importante, come farlo
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Mostrare le emozioni non è un segno di debolezza

In risposta al popolare pensiero radicato secondo il quale mostrare ed esprimere le emozioni sia un atteggiamento infantile e segnale di debolezza, si sta facendo sempre più strada la consapevolezza dell’importanza di accogliere, validare ed esprimere le emozioni. Ma cosa vuol dire tutto ciò a livello pratico?

Cosa sono le emozioni?

E' giusto mostrare le proprie emozioni?
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Un modo piuttosto semplice per comprendere le emozioni è quello di vederle come ogni altro tipo di reazione fisica: così come allontaniamo di scatto la mano se tocchiamo un oggetto bollente, allo stesso modo proviamo rabbia se qualcuno non rispetta dei limiti che abbiamo imposto. Questo rende evidente come le emozioni rappresentino il modo con cui mente e corpo ci informano di ciò che succede dentro e fuori di noi e ci indicano una possibile strada da seguire. Si tratta della strategia che la nostra specie ha individuato per garantirci la sopravvivenza fisica e sociale. Allo stesso modo, in quanto reazioni quasi o del tutto istantanee non abbiamo alcun controllo o potere sul loro manifestarsi: l’unico controllo che possiamo esercitare è su come decidiamo di reagire, esprimere e gestire l’emozione stessa.

Cosa significa validare le emozioni?

Se fino a poco tempo fa si pensava che le emozioni fossero un segno di debolezza e di mancanza di controllo, oggi siamo molto consapevoli (o quanto meno dovremmo esserlo dati i numerosi studi scientifici a riguardo) di quanto siano parte di ognuno di noi e indispensabili alla sopravvivenza e al vivere quotidiano. Quell’idea che vede le emozioni in modo prettamente negativo è però ancora molto radicata, comportando conseguenze negative in molti di noi e dando talvolta origine e storie di sofferenza prolungata. Infatti, per quanto spiacevoli possano essere, le emozioni non sono mai di per sé negative, né tantomeno possono essere dannose per chi le sperimenta. La cultura dell’evitamento emotivo ci ha però indotti ad ignorare i segnali e le informazioni veicolate dalle emozioni, a non esprimere e a non ricercarne le motivazioni, cause e bisogni.

Questo atteggiamento è esattamente l’opposto di ciò che sarebbe necessario fare e che viene indicato quando si parla di validazione delle emozioni. Validare le emozioni indica ciò un atteggiamento di accettazione di tutte le sfumature emotive, di ascolto e apertura rispetto ai bisogni e alle informazioni che vengono veicolate e di apprendimento di strategie efficaci e funzionali di espressione e gestione emotiva.

Come accettare le emozioni proprie e altrui

La validazione delle emozioni è un processo essenziale non solo verso noi stessi ma anche nei confronti delle persone care che ci circondano. Nella nostra cultura è molto comune dire cose come “dai non piangere” oppure “che esagerazione, non c’è bisogno di arrabbiarsi” o ancora “ma non hai nulla di preoccuparti, perché mai dovresti avere l’ansia?”.

Anche se spesso queste parole vengono dette con le migliori intenzioni, ciò che veicolano è che provare ed esprimere emozioni non vada bene, non sia adatto e faccia soffrire gli altri.

Ecco quindi alcuni modi con cui puoi esercitarti a validare le emozioni tue e altrui:

  • ascolta in modo attivo ciò che ti viene detto o ciò che provi: poni attenzione in modo consapevole e cerca di lasciare il giudizio in secondo piano;
  • normalizza le emozioni: tutti le provano e va bene provare ogni sfumatura emotiva;
  • non etichettare le emozioni come buone/cattive o giuste/sbagliate: ogni emozione è valida e ha la sua funzione per quanto piacevole o spiacevole sia;
  • chiediti o chiedi quale bisogno quella emozione fa emergere e come puoi muoverti per rispondere a quel bisogno: spesso bastano semplici azioni o addirittura è sufficiente esprimere a parole ciò che si prova;
  • non cercare di giustificarti per ciò che provi e non colpevolizzare gli altri per ciò che provano: ognuno vive le esperienze in modo assolutamente soggettivo e per questo non esiste una reazione emotiva più valida delle altre;

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