Mirra di Alfieri: trama, commento e personaggi

Mirra di Alfieri: trama, commento e personaggi della tragedia che tratta dell'amore incestuoso di Mirra nei confronti del proprio padre

Mirra di Alfieri: trama, commento e personaggi
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Mirra di Alfieri: trama

Mirra di Alfieri: trama, commento e personaggi
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Mirra è la figlia del re di Cipro Ciniro e della regina Cecri. La ragazza è affranta da un tormento che sembra non darle pace da molto tempo.

La tragedia di Alfieri inizia con Euriclea, nutrice di Mirra, che confida alla regina Cecri di essere preoccupata dello stato di salute della figlia, il quale è sempre triste, pensierosa, malinconica e che "strascina una vita peggio assai di ogni morte".

I genitori di Mirra promettono in sposa la loro unica figlia al futuro re dell’Epiro, Pereo. Secondo la nutrice, che conosce e accudisce Mirra da quando è nata, i suoi sospiri e il suo silenzio dimostrano proprio che ella non ama l'uomo che è stato scelto per lei.

A questo punto, Ciniro è deciso a restituire la parola data a Pereo riguardo al matrimonio, se questo potrà giovare all'animo della figlia.

Anche il promesso sposo si è accorto dello stato di Mirra e nonostante lei ribadisca di volerlo sposare, si dichiara dispostissimo a rinunciare per amor suo al matrimonio, anche se questo equivarrebbe ad una decisione di morte.

Pereo, infatti, benché innocente, si sente responsabile dell'orribile tempesta che lacera il cuore della ragazza. A questo punto è Euriclea a voler parlare con la fanciulla, nella speranza di scoprire il motivo della sua disperazione; ma Mirra non cede, anzi giunge perfino a proporre alla sua cara tutrice di ucciderla per porre così fine "una volta per tutte" al suo immenso dolore.

Naturalmente, ad una richiesta simile, Euriclea rimane quasi sdegnata e minaccia di dire tutto quanto ai suoi genitori, ma un'affannata preghiera di Mirra, la distoglie dal farlo.

Ciniro e Cecri scongiurano Mirra di rinunciare alle nozze, ma la ragazza insiste, certa che allontanandosi da Cipro potrà guarire e dimenticare il suo male.

Cecri confida al Re che forse tutta questa situazione è nata per volere di Venere, che si è voluta vendicare per l'oltraggio commesso dalla regina per aver dichiarato la bellezza di Mirra superiore a quella della Dea.

Il matrimonio di Pereo e Mirra è ormai giunto, ma viene interrotto dalle parole insensate della sposa che accusa la madre della sua infelicità e che alla fine viene portata nella sua stanza, priva di sensi.

Nell'ultimo atto in un lungo colloquio tra padre e figlia la dura ed empia verità viene alla luce. Ciniro comunica alla figlia il suicidio di Pereo e la probabile guerra che dovrà sostenere contro il padre di lui; ma a Ciniro sta a cuore solo la felicità della figlia e le chiede di dire chi ella ama veramente e la accontenterà.

Mirra allora rivela che l'oggetto del suo disperato amore è proprio lui, suo padre; mentre quest'uomo inorridito si allontana, Mirra si getta sul suo brando e si trafigge.

Accorrono nella stanza Euriclea e Cecri, Mirra muore preannunciando verso la sua nutrice le ultime parole, in cui afferma che sarebbe stato meglio se l'avesse uccisa quando glielo aveva chiesto. Almeno sarebbe stata innocente, ora invece muore empia.

Mirra di Alfieri: commento

L'intera tragedia si svolge intorno al dramma interiore di Mirra, vittima di un amore nato in lei per volontà di Venere; la vendetta della divinità offesa è solo uno sfondo che sottolinea il dramma interiore di Mirra.

L'amore incestuoso che Mirra prova nei confronti del proprio padre è contemporaneamente orrendo ed incolpevole, e non determina nella ragazza il desiderio di appagarlo, ma al contrario, la volontà di liberarsene e la vergogna e l'orrore di doverlo subire.

Questa situazione determina in Mirra uno stato d'animo doloroso, perplesso, contraddittorio e di questo se ne accorgono tutti: la madre, la nutrice e lo stesso Pereo, che vede Mirra sempre "tremante", dipinta in viso di un "alto pallore", e con le pupille sempre "di pianto pregne".

Comunque nonostante Mirra si sia circondata da persone che le vogliono bene e che hanno capito che è presente in lei qualcosa che non va, la ragazza vive il suo dramma in un'atmosfera di angosciosa solitudine.

Effettivamente vive sola perché è troppa la vergogna per sfogarsi e raccontare a qualcuno il suo intimo tormento e di conseguenza non può essere ne' capita e ne' consolata.

Anzi, la stessa vicinanza dei parenti e di Pereo, le loro affettuose richieste di spiegazioni del suo atteggiamento incomprensibile e la loro volontà di aiutarla, appaiono agli occhi di Mirra un'indiscrezione inammissibile e le sembrano quasi il tentativo di penetrazione in un mistero di cui solo lei deve essere depositaria.

Di qui derivano i suoi silenzi, le sue frasi ambigue e i doppi sensi, caratteristici delle sue espressioni.

In particolar modo, Mirra sente la disperazione e la solitudine nel momento in cui rivela al padre la verità e in lui scopre la persona che la capisce di meno, che le si mostra severo e addirittura spietato, che ricorre alla sua autorità per farla parlare e per indurla a discolparsi di aver rifiutato le nozze con Pereo.

E come vive sola, così Mirra muore sola, perché la madre, la nutrice e soprattutto il padre rimangono sbigottiti e sgomenti quando vengono a conoscenza dei motivi del suo tormento; e soltanto per questo motivo Mirra nelle sue ultime parole si considera "empia", mentre sarebbe rimasta "innocente" se si fosse tolta prima la vita.

Mirra di Alfieri: personaggi

Gli altri personaggi hanno uno scarso rilievo individuale, fungono da spettatori, talvolta un po' impacciati e freddi, talvolta sbigottiti, talvolta trascinati dalla tristezza che pervade l'animo della protagonista.

Ne sono prova Ciniro, che alterna appassionatamente toni severi ed affettuosi per strappare a Mirra il suo segreto. Euriclea, ansiosa per lo stato della fanciulla e Cecri, con i suoi rimorsi per aver negato il culto a Venere.

Quello di Mirra è un personaggio abbastanza moderno; sapendo di non potersi liberare dalla morbosa passione per il padre, sente tuttavia il desiderio, tipicamente femminile, di un affetto, di un amore normale e di un matrimonio felice, come quello che provano tutte le ragazze della sua età.

Inutilmente cerca di accondiscendere alla volontà dei genitori che si preoccupano solo della sua felicità e la inducono a scegliersi uno sposo regale, virtuoso e onesto, pensando che così avrebbero posto fine alla sua tristezza, ai suoi momenti di smarrimento e alle sue crisi di pianto.

La grande e terribile passione che è espressa nell'animo di Mirra, la spinge ad odiare i suoi stessi genitori: la madre per una normale gelosia di una ragazza nei confronti di una "rivale" e il padre per un impeto d'amore che sa che non può realizzare.

Tutto questo induce Mirra ad instaurare con la fedele nutrice dei colloqui imbarazzanti e incomprensibili; e infine la costringe, dopo aver respinto e poi accettato le nozze con Pereo, a sospendere la cerimonia nuziale.

L'unica via aperta a Mirra è quindi la morte e più esattamente il suicidio, con il quale riesce a liberarsi definitivamente dal peccato.

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