Memento audere semper: storia e significato del motto

Memento audere semper è una frase coniata da Gabriele d'Annunzio in occasione della celebre Beffa di Buccari. Ecco cosa significa e quando si usa

Memento audere semper: storia e significato del motto
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Memento audere semper

Il MAS 96 di Gardone Riviera, nel Vittoriale degli Italiani. L'acronimo avrà un senso nella frase "Memento audere semper"
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Memento Audere Semper è una frase storicamente collegata all'epoca fascista e coniata dal poeta Gabriele D'Annunzio. Trova il suo senso nella preparazione della celebre Beffa di Buccari, di cui D'Annunzio stesso fu protagonista.

Memento audere semper significa, letteralmente, Ricordati di osare sempre. le prime tre lettere, insieme, formano la siglia MAS, e si riferiscono al Motoscafo Armato Silurante, un'arma bellica di cui esiste un esemplare all'interno della storica residenza del poeta, il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera.

Memento audere semper: significato

Come abbiamo detto poco sopra, Memento audere semper è un motto latino, una frase di carattere militaresco, un grido di guerra per un'impresa militare. Un altro motto, che conservasse sempre l'acronimo MAS, esisteva già in realtà, ed era motus animat spes. Ma D'Annunzio, ritenendolo inadatto perché poco "ardito", decise di cambiarlo con quello che poi prese il suo posto, e che diventò il grido di guerra dell'impresa che lo rese celebre: la beffa di Buccari.

La beffa di Buccari

Tra il 10 e l'11 febbraio 1918, in piena Prima guerra mondiale, gli italiani fecero un'incursione militare armata ai danni della marina austro-ungarica nella baia di Buccari (Bakar, in Croazia). Solo alcuni mesi prima c'era stata la disfatta di Caporetto, che aveva abbattuto il morale degli italiani, ma un'azione militare del dicembre 1917 su Trieste aveva già mandato a segno una nuova vittoria italiana, affondando la corazzata austro ungarica Wien con i MAS 9 e 13.

Una nuova azione militare, si ritenne, sarebbe stata utile per rinsaldare lo spirito degli italiani: era necessario quindi un motto all'altezza dell'impresa.

Le conseguenze militari dell'impresa di Buccari non furono particolarmente positive: la flotta nemica non subì particolari danni, ma il solo fatto che gli italiani fossero riusciti a penetrare le difese austro-ungariche mise allo scoperto tutta la debolezza tattica di queste ultime. Gli italiani riuscirono a lasciare nella baia tre bottiglie con i colori nazionali, contenenti un messaggio scritto dallo stesso D'Annunzio. L'operazione passò alla storia, proprio per questa ragione, come Beffa di Buccari.

L'influenza sul morale austriaco fu molto negativa; di contro, gli italiani furono effettivamente rinfrancati dall'operazione, e questo ebbe un incredibile effetto anche sulle truppe impegnate sul Piave.

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