Medicina 2018, studenti contrari all'abolizione del test

Di Veronica Adriani.

Medicina 2018, gli studenti parlano del test. Pochi lo abolirebbero, molti lo terrebbero. Il problema di una facoltà aperta? La mancanza di strutture

MEDICINA 2018

Abolizione numero chiuso o test di ingresso al secondo anno? Ecco cosa ne pensano gli studenti
Abolizione numero chiuso o test di ingresso al secondo anno? Ecco cosa ne pensano gli studenti — Fonte: istock

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A un giorno dall'uscita delle soluzioni del test d'ingresso di medicina e dalle proteste degli universitari contro il numero chiuso, non si sono fatte attendere le risposte del Governo: una proposta di legge per l'introduzione del test al secondo anno era già stata depositata da tempo, fanno sapere dal M5S. Ma cosa ne pensano gli studenti? Può essere davvero una soluzione?

"Non ci sono strutture per accogliere 60.000 matricole tutte assieme e di certo non le creeranno in un anno" scrive Alessio* nel Gruppo facebook Test Medicina e numero chiuso. Concorde anche Paolo*, che dice: "Non ha senso. Per quanto possa essere sbagliato il test di ingresso, già dal primo anno ci sono dei laboratori da fare e mancano le strutture per ospitare n mila persone".

MEDICINA 2018 TEST INGRESSO

Sembra che il numero chiuso per gli studenti sia quindi una procedura discutibile nel merito, ma necessaria per garantire una buona qualità delle lezioni e soprattutto un successivo inserimento nei corsi di specializzazione. La pensa così anche Luca*, che ha sostenuto ieri il test ma non è ancora sicuro di aver ottenuto un punteggio sufficiente per entrare: "Proprio ieri ho letto un articolo su come si stia creando un imbuto mostruoso di medici che non riescono ad entrare alla specialistica e rimangono bloccati, perché senza specialistica non sei spendibile nel SSN" spiega. "Se per caso i punteggi dovessero essere bassi come quelli del 2015 potrei entrare, ma non so comunque se mi iscriverei, perché poi ci sarebbe una lotta per le specializzazioni". E conclude: "A medicina, per come stanno messe le cose, dovrebbero diminuire i posti, non aumentarli".

TEST MEDICINA 2018 MIUR

Se Laura* propone come soluzione l'introduzione di una graduatoria locale, Marco* ha un'altra idea sul numero chiuso: "Bisognerebbe mettere un punteggio minimo che sia uguale per tutta Italia e che vari in base alla difficoltà del test".

 

Ma cosa pensano, nello specifico, della proposta M5S di introdurre una selezione a partire dal secondo anno? "Un sacco di persone si ritroverebbero ad aver buttato via un anno e in più passerebbero moltissimi figli di amici e raccomandati" teme Davide. Timore che condivide anche Alessandro*: "Senza il test, la professione medica diventerebbe ereditaria, più di quanto non lo sia ora" dichiara. "Per accogliere 60 mila studenti bisognerebbe costruire interi complessi universitari dedicati solo a Medicina, da zero, con annessi docenti e quant'altro: costerebbe un sacco di soldi. Poi, in che cosa dovrebbe consistere questo test? Nei primi due anni a Medicina si fanno essenzialmente biologia e chimica (anatomia, fisiologia etc. . . ), nulla di "strettamente" medico: anche così, il test potrebbe davvero permettere di distinguere i "bravi medici" da quelli mediocri? Sicuramente selezionerebbe i più motivati, ma in fondo, non è questo un qualcosa che fa già il test attuale?" si chiede.

TEST MEDICINA 2018 ABOLITO

"Penso che un test fatto dopo un anno di studio nella stessa facoltà non sia paragonabile al test fatto dopo essere uscito dalle scuole superiori. C'è un livello completamente differente di preparazione" interviene Dario*. Cosa che non cambia però la natura stessa del test di ingresso, secondo Gianluca*: "Premesso che sono il primo a dire che il test per come è fatto ora sia idiota (perchè non tutte le scuole superiori trattano gli stessi argomenti nello stesso modo e quindi non tutti gli studenti hanno lo stesso tipo di preparazione), l'obiezione verso il test di ingresso non è tanto legata alla tipologia di test quanto al fatto che esso ci sia e che ponga dei limiti al numero di studenti che possono accedere a ciò che vogliono studiare all'università" spiega. "Farlo prima o farlo dopo non cambia il fatto che tale test verrà comunque fatto e che impedirà a degli studenti di studiare ciò che vogliono".

"Secondo me la cosa migliore sarebbe quella di fare una selezione con graduatoria a livello locale, ed eliminare anche tutte le schifezze legate alla graduatoria, come che uno possa rimanere prenotato per mesi e bloccare tutto" spiega Alessia*. "E un’altra cosa sarebbe utile: che il test venisse in qualche modo “standardizzato”, magari con delle simulazioni fornite dal MIUR come succedeva sino a qualche anno fa. Se il test verte sullo stesso programma senza margini troppo ampi e la difficoltà è più o meno definita allora passerebbe veramente chi ha studiato meglio".

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