Mecenate: significato, storia e il mecenatismo oggi

Significato, storia e protagonisti del termine "Mecenate" e del mecenatismo artistico: dall’antichità sino ai giorni nostri.
Mecenate: significato, storia e il mecenatismo oggi
getty-images

1Mecenate: introduzione

Mecenate presenta ad Augusto le arti liberali, 1743. Giambattista Tiepolo. Collezione dell'Ermitage di Stato, San Pietroburgo
Mecenate presenta ad Augusto le arti liberali, 1743. Giambattista Tiepolo. Collezione dell'Ermitage di Stato, San Pietroburgo — Fonte: getty-images

Per mecenate si intende quella figura che si impegna a tutelare, promuovere e sostenere finanziariamente l’attività artistica e culturale degli artisti e dei letterati, nonché provvedere alle necessità materiali di quest’ultimi.

Il termine mecenate deriva dal nome di Gaio Cilnio Mecenate (68 a.C.-8 a.C.), migliore amico e stretto collaboratore dell'imperatore romano Ottaviano Augusto (63 a.C.-14 d.C.), il quale si contraddistinse per il suo sostegno nei confronti dei giovani letterati, come i poeti latini Virgilio (70 a.C.- 19 a.C) e Orazio (65 a.C. - 8 a.C.).

In cambio dei favori del mecenate, il protetto svolgeva funzioni di cortigianeria oppure metteva a servizio le proprie opere così da aumentare il prestigio della sua corte. Se, da una parte, gli artisti e i letterati potevano occuparsi solo del proprio lavoro creativo, dall’altra, tale libertà artistica poteva essere asservita alle volontà del patrono.

«Se un mecenate acquista da un artista che ha bisogno di soldi (bisogno di soldi per comprare gli strumenti, il tempo, il cibo), il mecenate allora si mette alla pari dell'artista, sta costruendo dell'arte nel mondo; egli crea», Ezra Pound, Lettera a John Quinn, 1915.

2Il mecenatismo privato

Ritratto di Alfonso I d'Este (1476-1534), duca di Ferrara, Modena e Reggio
Ritratto di Alfonso I d'Este (1476-1534), duca di Ferrara, Modena e Reggio — Fonte: getty-images

2.1Cosa si intende per mecenatismo privato

Per mecenatismo privato si intende l’attività di sostentamento e di investimento finanziario, a favore degli artisti e dei letterati, da parte di famiglie nobili e/o borghesi, dotate di un’alta disponibilità economica.

Le risorse finanziarie del mecenatismo privato provengono tendenzialmente dal patrimonio familiare, accumulate tramite delle fondiarie, artigianali, industriali o militari. È possibile che venga utilizzato del denaro pubblico, derivante dalla riscossione di tasse: in quei casi si tratta di famiglie che ricoprono incarichi di governo.

2.2Il mecenatismo in età moderna

Duchi di Ferrara, la famiglia d’Este fu una delle protagoniste del mecenatismo rinascimentale italiano. Essi furono protettori di pittori del calibro di Rogier van der Weyden (1399-1464), Giovanni Bellini (1427 ca-1516) e Tiziano Vecellio (1488 ca-1576), e dei letterati come Pietro Bembo (1470-1547), Matteo Maria Boiardo (1441-1494), Ludovico Ariosto (1474-1533) e di Torquato Tasso (1544-1595). I mecenati di spicco della famiglia furono Alfonso I d'Este (1476-1534) e il cardinal Ippolito II d'Este (1509-1572). 

Un’altra famiglia che si distinse nel Rinascimento in quanto mecenate furono i Gonzaga duchi di Mantova. Grazie alla perspicacia di Ludovico II Gonzaga (1412-1478), Isabella d’Este Gonzaga (1474-1539) e di Guglielmo Gonzaga (1538-1587), la corte gonzaghesca poté ospitare personalità come gli artisti Piero della Francesca (1416-1492), Andrea Mantegna (1431-1506) e Pieter Rubens (1577-1640) e gli intellettuali Leon Battista Alberti (1404-1472), Baldassarre Castiglione (1478-1529), Ariosto e Tasso.  

2.3Il mecenatismo europeo

Francesco I re di Francia
Francesco I re di Francia — Fonte: getty-images

Dal XVI e al XVII secolo, tra il mecenatismo pubblico e quello privato si collocano i sovrani europei: seppur impiegando le proprie risorse familiari, questi re si son serviti anche dei proventi statali. 

I sovrani Francesco I di Francia (1494-1547) e Carlo I d’Inghilterra (1600-1649) furono importanti mecenati europei: il re francese, circondatosi degli esponenti del Rinascimento Italiano, volle trasformare il Castello di Fontainebleau in una «nuova Roma». Anche il re inglese chiamò a corte i migliori artisti dell’epoca, dai quali riuscì ad ottenere perlopiù ritratti e busti

“Se si rifletta che sono stati in Mantova contemporaneamente a coloro che servirono di aiuto ai capi-scuola altri che si resero distinti per la originalità delle loro opere, pare che si debba credere che i signori Gonzaga abbiano avuta l'intenzione di tenere presso di sé buon numero di artefici più per lusso e per fasto, che per vero amore alle arti e per sincero desiderio di giovare al paese”, Carlo d’Arco, Delle arti e degli artefici di Mantova, 1857.

3Il mecenatismo pubblico: i Medici e la Chiesa di Roma

3.1Cosa si intende per mecenatismo pubblico

Lorenzo il Magnifico con i maggiori artisti del suo tempo: affresco di Ottavio Vannini. Palazzo Pitti, Firenze
Lorenzo il Magnifico con i maggiori artisti del suo tempo: affresco di Ottavio Vannini. Palazzo Pitti, Firenze — Fonte: getty-images

Il mecenatismo pubblico è quello portato avanti da parte degli enti e/o delle istituzioni pubbliche, le quali poi mettono a disposizione della collettività la produzione artistica e culturale finanziata. 

I fondi, investiti nella produzione artistica e culturale, sono per la maggior parte i tributi versati dalla popolazione; ai quali si aggiungono anche quelli di provenienza privata. 

Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico (1449-1492) a Firenze, e Papa Urbano VIII (1568-1644) a Roma, condividono il primato di punta più alta del mecenatismo pubblico della storia. 

3.2Il mecenatismo della famiglia Medici

La cerchia artistica e intellettuale laurenziana era composta dalle personalità più importanti del Rinascimento italiano: da una parte gli artisti Sandro Botticelli (1444/1445-1510), Perugino (1446-1523), Leonardo Da Vinci (1452-1519) e Michelangelo Buonarroti (1475-1564), dall’altra gli intellettuali dell’Accademia neoplatonica come Marsilio Ficino (1433-1499), Angelo Poliziano (1454-1494) e Pico della Mirandola (1463-1494).  

L’intuizione di Lorenzo fu quella di inviare i migliori artisti fiorentini nelle maggiori corti europee dell’epoca: ad esempio, Giuliano da Sangallo (1445-1516) e Andrea del Verrocchio (1435-1488) furono raccomandati al re di Portogallo; Botticelli e Domenico Ghirlandaio (1448-1494) mandati a Roma per decorare la cappella Sistina e, infine, Leonardo inviato a Milano da Ludovico il Moro (1452-1508).  

3.3Il mecenatismo della Chiesa di Roma

Ritratto di Papa Urbano VIII (Maffeo Barberini)
Ritratto di Papa Urbano VIII (Maffeo Barberini) — Fonte: getty-images

Avendo compreso il valore e la potenza delle arti, dal XV secolo in poi, la Chiesa di Roma assumerà il ruolo di mecenate per eccellenza di tutta la storia: se, da una parte, vi era l’intento educativo-pedagogico nei confronti dei fedeli, dall’altra, le alte gerarchie ecclesiastiche si erano servite dell’arte per affermazione del proprio potere e prestigio

La città di Roma è il riflesso dello splendore artistico e culturale che i papi hanno realizzato: i protetti più autorevoli furono gli artisti Donato Bramante (1444-1514), Raffaello Sanzio (1483-1520), Michelangelo e Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) e gli intellettuali, tra i tanti, come Nicola Cusano (1401-1464), Paolo Giovio (1483-1552), Giambattista Marino (1569-625) e Athanasius Kircher (1602-1680). 

«[Baldassare Castiglione] a Roma […] conversando frequentemente col Bembo, col Sadoleto, col Tibaldeo, e con Federigo Fregoso, e coltivando i più chiari Professori delle belle arti, cioè Raffaello d'Urbino, Michelangelo Buonarroti, e altri principali Pittori, Scultori ed Architetti», Gianmaria Mazzuchelli, “Gli scrittoria d’Italia”, 1879.

4Il mecenatismo oggi

4.1Il mecenatismo del XIX secolo

La collezionista d'arte Peggy Guggenheim nel suo museo sul Canal Grande a Venezia, 1979
La collezionista d'arte Peggy Guggenheim nel suo museo sul Canal Grande a Venezia, 1979 — Fonte: getty-images

Una figura importante per l’arte contemporanea fu il collezionista russo Sergej Ivanovič Ščukin (1854-1936): come nelle corti rinascimentali, egli prese con sé il giovane pittore Henri Matisse (1869-1954), il quale ebbe la possibilità di dedicarsi con più tranquillità all’attività artistica.   

L’attività collezionistica della gallerista statunitense Peggy Guggenheim (1898-1979) fu fondamentale per la storia dell’arte: acquisì le opere dei principali artisti delle Avanguardie storiche e sostenne come mecenate Marcel Duchamp (1887-1968), Max Ernst (1891-1976) e Jackson Pollock (1912-1956).   

4.2Il mecenatismo contemporaneo

Patrizia Sandretto Re Rebaudengo posa per una foto durante la cerimonia di apertura della 37a edizione del Torino Film Festival
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo posa per una foto durante la cerimonia di apertura della 37a edizione del Torino Film Festival — Fonte: getty-images

A causa delle difficoltà economiche di questo periodo storico che stiamo vivendo, salvo alcune rare eccezioni come Patrizia Sandretto Re Rebaudengo (1959), il mecenatismo di oggi non è più concentrato sull’appoggio finanziario di una sola persona o di un ente.

Il crowdfunding sta diventando il mezzo principale di finanziamento e di sostentamento delle attività artistiche e culturali: un mecenatismo “distribuito” tra molte persone fisiche, le quali attraverso le donazioni, di grande o di piccola entità, possono colmare quelle lacune che gli enti pubblici e privati hanno lasciato.

«Bisogna dare un senso al denaro», Hubert Looser, 2018