Maturità 2025: anniversari storici per la prima prova

Proviamo a ipotizzare le tracce per la prima prova della Maturità 2025 partendo da tutti gli anniversari storici del 2025.

Maturità 2025: anniversari storici per la prima prova
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Maturità 2025: anniversari storici per la prima prova

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Come accade tutti gli anni, prevedere le tracce della prima prova di maturità 2025 non sarà un’impresa facile. Per primo dobbiamo mettere in conto che la situazione geopolitica del momento, visto l’andamento degli ultimi anni, potrebbe essere molto differente.

In secondo luogo, è importante che la memoria non offuschi le lotte, le battaglie e le guerre sociali del presente, tanto importanti come quelle di un tempo, affinché la storia non si ripeta.

Per avere un’idea di quello che potrebbe comparire nella prima prova del 2025 dobbiamo dare un’occhiata agli anniversari storici più importanti che cadono proprio quest’anno e capire in che modo potrebbero trovare una connessione con l’attualità.

10 anni dalla sparatoria a Charlie Hebdo

La sparatoria presso la redazione di Charlie Hebdo è avvenuta il 7 gennaio 2015 a Parigi, in Francia.

Un efferato attacco terroristico condotto da due fratelli, Saïd e Chérif Kouachi, affiliati di Al-Qaeda, motivato dalla pubblicazione di vignette satiriche raffiguranti il profeta Maometto da parte del settimanale satirico che prende proprio il nome di Charlie Hebdo.

In che condizioni si trova il diritto di satira nel 2025? In che modo questa pratica dissacrante aiuta a riflettere, instilla il dubbio e favorisce il libero pensiero, e come si comportano le grandi potenze del mondo davanti ad essa? È ancora un potente strumento di lotta sociale come lo era un tempo? Ma soprattutto: quante persone ricordano Charlie Hebdo (che qualche anno dopo ha fatto diverse vignette satiriche anche sull’Italia che franava sotto le alluvioni), e cosa si può imparare da questo modo di narrare la storia? “Je suis Charlie” era l’hashtag più popolare di quel tempo.

60 anni dalla morte di Winston Churchill

Cade il 24 gennaio 2025 il sessantesimo anniversario della morte di Winston Churchill, Primo Ministro britannico per due mandati di una certa importanza storica: dal 1940-45 e dal 1951-55.

Possiamo facilmente riconoscere i momenti salienti della Seconda Guerra Mondiale nei periodi dei suoi mandati, e il suo modo di parlare e di fare politica, oltre che la sua oratoria, hanno certamente contribuito e ispirato il popolo britannico a tenere alto l’umore nei periodi di razionamento alimentare, quando la gente comune doveva lavorare di giorno e correre nei bunker di notte per proteggersi dalle bombe tedesche.

Premio Nobel per la letteratura (1953) per i suoi scritti storici e biografici sulla Seconda Guerra Mondiale, rimane una figura controversa e complessa perché la sua vita e carriera sono caratterizzate da una serie di contraddizioni e sfaccettature tutt’altro che facilmente classificabili.

Pur essendo uno statista che ha portato la Gran Bretagna fuori dal conflitto mondiale, Churchill era un sostenitore convinto dell'impero britannico e delle sue politiche coloniali, il che lo ha portato a prendere decisioni dure e, talvolta, disumane, come durante la carestia del Bengala del 1943, dove le sue azioni e inazioni furono aspramente criticate per aver aggravato la crisi. Allo stesso tempo, era un fervente oppositore del comunismo e un forte difensore della democrazia liberale, vedendo nel totalitarismo una delle più grandi minacce alla libertà umana.

80 anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz

L’Armata Rossa sovietica entra il 27 gennaio nel campo di concentramento di Auschwitz, nel sud della Polonia, dove persero la vita più di 1 milione di prigionieri tra ebrei, omosessuali, gitani, prigionieri politici e altre categorie di persone che non rientravano nel piano di purificazione della razza del partito nazista.

60 anni dall’assassinio di Malcolm X

Malcolm X, nato Malcolm Little il 19 maggio 1925 a Omaha, Nebraska, è stato uno dei più influenti attivisti per i diritti civili negli Stati Uniti durante il XX secolo.

È impossibile per una persona bianca credere nel capitalismo e non credere nel razzismo. Non puoi avere il capitalismo senza razzismo,” dichiara Malcolm X in uno dei suoi molti discorsi. Malcolm X divenne noto per la sua oratoria potente e provocatoria, che criticava aspramente il razzismo istituzionale e promuoveva l'autodeterminazione e l'autodifesa per gli afroamericani. La sua filosofia di "qualsiasi mezzo necessario" contrastava con l'approccio non violento di altri leader dei diritti civili come Martin Luther King.

Una figura controversa che però ha lasciato il segno nella storia, con le sue frasi ispiranti e al tempo stesso profondamente provocatorie. Cosa c’è di vero nel 2025 nelle parole di questo leader morale che, nella vita, non ha avuto paura di cambiare le sue posizioni senza distogliere l’attenzione dall’autodifesa e dalla giustizia.

80 anni dalla morte di Adolf Hitler

Il 30 aprile 1945 Adolf Hitler si toglie la vita nel suo bunker mentre la Germania, ormai fatta a pezzi dai sovietici e dagli Alleati, è sul punto di capitolare. L'eredità di Hitler è una delle più nefaste della storia. La sua ideologia basata sull'odio e la violenza ha causato la morte di decine di milioni di persone e ha lasciato un'impronta indelebile di dolore e distruzione.

 Ancora oggi, quando si pensa a un dittatore, la mente corre alle foto dai campi di concentramento, al processo di Norimberga e a quello che non è stato fatto, quello che nessuno ha voluto vedere finché le prove non si sono fatte inconfutabili.

100 anni dalla nascita di Pol Pot

Pol Pot, nato Saloth Sar il 19 maggio 1925, è stato il leader dei Khmer Rossi e dittatore della Cambogia dal 1975 al 1979. Il suo regime è noto per aver orchestrato uno dei genocidi più brutali del XX secolo, causando la morte di circa un quarto della popolazione cambogiana.

L’obiettivo del suo regime era ambizioso, ma intriso di sangue: creare una società agraria autosufficiente eliminando ogni traccia di capitalismo, istruzione e religione. Si distinse per una brutalità di rara perizia: erano nemici dello stato gli intellettuali, i professionisti, i religiosi, e anche solo chi portava occhiali o parlava una lingua straniera veniva sistematicamente perseguitato, torturato e ucciso.

La sua storia serve come monito sui pericoli delle ideologie estreme e dell'assolutismo politico, evidenziando l'importanza della giustizia, della memoria e della ricostruzione post-conflitto.

45 anni dalla proclamazione di Gerusalemme come capitale di Israele

Di certo un anno in cui la storia della Palestina in quanto Stato ha subito una brusca battuta d’arresto. Il 29 novembre 1947 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite raccomandava la divisione della Palestina in uno stato ebraico, uno stato arabo e un'area sotto un particolare regime internazionale.

Pochi anni dopo, Israele veniva riconosciuto come stato membro dell’ONU, mentre la Palestina è rimasta uno stato osservatore e non membro. Nel 1980, il parlamento israeliano ha proclamato Gerusalemme come capitale “intera e unificata”.

Dalla Terra Promessa alla Striscia di Gaza, che cosa sta accadendo nel Medio Oriente e perché è così importante comprendere a fondo, dall’inizio, dai germogli, ogni conflitto del mondo.

45 anni dalla strage di Bologna

2 agosto 1980, ore 10.25, stazione di Bologna. Un ordigno fa saltare per aria la struttura, lasciando a terra, senza vita, 85 persone, con 200 feriti al seguito. Ilpiù grande attentato, di matrice neofascista, avvenuto nel Dopoguerra.

Tra gli esecutori troviamo alcuni membri dei NAR, Nuclei Armati Rivoluzionari e militanti di estrema destra: Francesca Mambro e Giuseppe Valerio (Giusva) Fioravanti. Lo spontaneismo armato degli anni ’80 in Italia è un fenomeno che merita uno studio a parte.

A lungo gli ipotetici mandanti sono rimasti sconosciuti, sebbene fossero rilevati collegamenti con la criminalità organizzata e i servizi segreti deviati.

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