Maturità 2023, prima prova: gli errori che potresti aver fatto

Quali sono gli errori che potresti fare alla prima prova della maturità 2023? un vademecum per renderti conto se potresti averne fatto qualcuno

Maturità 2023, prima prova: gli errori che potresti aver fatto
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Maturità

Quali sono gli errori più frequenti nella prima prova di Italiano?
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Se sei arrivato alla prima prova maturità 2023 avrai dovuto scegliere la traccia migliore tra quelle proposte il giorno del primo scritto d'esame, il 21 giugno.

Le tre tipologie, lo ricordiamo, sono:

Le tracce uscite quest'anno

Prima di vedere gli errori che potresti aver commesso, ricapitoliamo un momento le tracce uscite quest'anno:

Prima prova 2023: errori analisi del testo

La prima prova si apre sempre con la traccia di tipologia A, cioè l'analisi del testo. Una doppia traccia che vede protagonisti - generalmente - un testo in poesia e uno in prosa, scelti fra le opere di autori postunitari.

Anche se nel corso dell'anno l'analisi del testo è una delle prove di italiano più frequenti, è possibile che l'emozione giochi brutti scherzi. Vediamo quindi qualche consiglio per evitare gli errori più frequenti che si fanno nell'analisi del testo.

Non leggere bene la traccia

Questo è l'errore numero 1, valido anche per tutte le altre tipologie di scritto. Non leggere la traccia è la cosa più sbagliata da fare il giorno dell'esame, perché comporta quasi sempre l'andare fuori tema. 

Nell'analisi del testo, infatti, non conta solo conoscere l'autore e saper parlare del suo stile, ma ritrovare nel testo gli elementi che ti permettono di rispondere alle domande proposte nella traccia stessa. Cerca, quindi, innanzi tutto di capire bene cosa ti viene richiesto, e solo dopo prova a rispondere. In questo modo riuscirai più facilmente a restare aderente a ciò che richiede la traccia.

Non pianificare gli step

Le domande non sono tutte uguali e non richiedono tutte lo stesso tempo per trovare una risposta.

Per questa ragione, il modo migliore per affrontare un'analisi del testo con molte domande è cercare di dar loro una priorità: quali sono le domande su cui ti senti più sicuro? Per quali avresti bisogno invece di un ragionamento più lungo? Il consiglio è quello di affrontare prima queste ultime, poi le prime. Ovviamente, puoi farlo solo se hai una scaletta ben chiara davanti, altrimenti rischi di non gestire bene il tempo a tua disposizione.

Non conoscere bene quello di cui stai parlando

L'analisi del testo è forse l'unica traccia che puoi svolgere anche se non hai grande conoscenza del brano che hai di fronte. Il perché è semplice: l'analisi del testo è un elaborato tecnico, che richiede alcune specifiche competenze e che è applicabile a qualsiasi tipo di contenuto, in poesia o in prosa che sia.

Ma quando si tratta di rispondere alle domande su un autore, le cose possono cambiare, e conoscere la sua vita e le sue opere aiuta sensibilmente. Il consiglio, quindi, è quello di scegliere questa tipologia di scritto solo se sei davvero certo di poter arrivare in fondo alle domande, soprattutto se l'autore è piuttosto famoso. In quel caso, infatti, è chiaro che si pretenderebbe di più da te e dalle tue conoscenze.

Non usare un linguaggio specifico

Figure retoriche, metrica, correnti letterarie: tutto questo richiede una conoscenza specifica di terminologia e linguaggio tecnico, che è bene tenere a mente di fronte a un'analisi del testo.

Come abbiamo già detto poco sopra, l'analisi del testo è un tipo di elaborato che richiede estrema precisione: se non credi di poterne gestire anche gli aspetti più tecnici, forse vale la pena scegliere una traccia diversa.

Prima prova maturità 2023: errori testo argomentativo

Il testo argomentativo è la tipologia di testo che anni fa ha sostituito definitivamente il saggio breve nella tipologia B delle tracce di maturità. L'elaborato in cui i maturandi dovevano portare avanti una tesi a partire da documenti specifici è diventato qualcosa di leggeremente diverso, ma ha mantenuto comunque la sua impostazione originaria: un testo nel quale il candidato può trattare - argomentandolo - un tema, servendosi di materiali forniti dalla commissione e conoscenze proprie.

Ma quali sono gli errori più frequenti per chi approccia questa tipologia di testo?

Confondere tema argomentativo e saggio breve

Il primo errore che puoi fare è proprio quello di confondere tema argomentativo e saggio breve: si tratta in entrambi i casi di testi che ti richiedono di parlare di un tema specifico, ma mentre in un caso ti è richiesto di non argomentare un'opinione personale, nell'altro sì. Se sceglierai il testo argomentativo, quindi, non dovrai limitarti a illustrare una questione da diversi punti di vista, ma dovrai assumere un punto di vista personale e portarlo avanti nel corso del testo.

Non costruire correttamente il testo

Il testo argomentativo si costruisce in un modo molto specifico: ha una struttura definita, fatta di introduzione, svolgimento e conclusione, e richiede necessariamente di dimostrare la validità del proprio punto di vista con una chiusura forte e argomentazioni a sostegno della propria tesi.

Una struttura così, ovviamente, non si costruisce dal nulla: se non hai ben chiara una scaletta, quindi, difficilmente riuscirai a portare avanti questa struttura in modo efficace.

Il primo passaggio che dovrai fare, quindi, è esattamente questo: costruire una scaletta e impegnarti a seguirla. È la seconda volta che la scaletta torna nei consigli per la creazione di un testo efficace, e non è un caso: è davvero la base su cui si fonda una buona argomentazione.

Cadere nelle stesse insidie del tema storico

Così come il tema storico richiede una conoscenza approfondita delle tematiche di cui si parla, anche il testo argomentativo incentrato su eventi o personaggi storici può nascondere le stesse insidie: conoscenza specifica di date, nomi, contesto di partenza e di arrivo, relazioni personali e geopolitiche, opinioni storiografiche.

La tipologia B comprende infatti tre tracce diverse, ciascuna incentrata su un profilo specifico: per quanto possa interessarti quindi una traccia storica, se non sei pienamente consapevole di quello di cui stai parlando ti consigliamo di valutare le altre due tracce, e vedere se possono fare maggiormente al caso tuo.

Prima prova maturità 2023: errori tema attualità

Il tema di attualità è da sempre la traccia più scelta dai maturandi. In parte succede perché l'attualità è un tema che si ritiene di poter governare più facilmente, e in parte perché la struttura di un tema di attualità richiede meno vincoli tecnici e linguaggio specifico. Questo non significa però che anche questa tipologia di elaborato - la C, per essere precisi - non sia esente da rischi. Vediamo quali sono e come si può evitarli.

Andare fuori tema

Anche la traccia di attualità, così come le altre, richiede una riflessione a partire da determinati documenti. Questo serve a rendere un po' meno generici temi spesso molto vasti - l'immigrazione, l'intelligenza artificiale, il cambiamento climatico - e permetterti di focalizzare l'attenzione su un aspetto specifico.

Non leggere attentamente la traccia, o lasciarsi andare a elucubrazioni un po' troppo personali, senza tenere d'occhio i materiali proposti, può portarti facilmente fuori tema. Attenzione, quindi, ancora una volta, alla scaletta.

Scrivere banalità

Non c'è un modo più carino di dirlo: il rischio di scrivere banalità in un tema di attualità è davvero dietro l'angolo. Le notizie che riguardano il mondo in cui viviamo sono alla portata di tutti, e leggendo giornalmente opinioni su ogni argomento, ci sembra che sia naturale aggiungere al dibattito anche la nostra. La verità, però, è che un'opinione, per essere credibile, deve essere prima di tutto supportata da argomentazioni e materiali autorevoli.

Quando ti approcci a un tema di attualità, quindi, prima di tutto chiediti: "quanto so davvero di questo argomento? Quali fonti posso portare a supporto del mio discorso?". Se non ti senti preparato, quindi, scegli un'altra traccia, magari più aderente alle tue conoscenze o più standardizzata dal punto di vista tecnico.

L'importanza della rilettura

L'ultimo consiglio, il più importante, è in coda a tutti gli altri perché comune a tutti. Rileggere un testo prima di consegnarlo è assolutamente essenziale. Non lo è solo perché può evitare facilmente errori di ortografia o sintassi sfuggiti alla prima stesura, ma anche perché può servire a farsi una serie di domande fondamentali:

  1. Ho centrato esattamente la traccia?
  2. Il discorso scorre o ci sono punti non chiari?
  3. Il mio punto di vista emerge chiaramente ed è supportato da fatti e documenti?
  4. Ho usato un linguaggio specifico adeguato e corretto?

Solo dopo aver risposto a tutte queste domande potrai davvero dire di aver eseguito correttamente le indicazioni contenute nella traccia, e consegnare il tuo elaborato a cuor leggero.

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