MATURITÀ 2022
Come anticipato di recente dal Ministro Bianchi, il MI sarebbe al lavoro per rivedere la maturità 2022 in base anche all'accoglienza del format dello scorso anno. Ricordate? L'esame di Stato 2021 era rappresentato da un maxi orale che partiva con la discussione di un elaborato scritto dagli studenti, a partire da un argomento assegnato dai prof. L'elaborato - conferma Bianchi - ha avuto una buona accoglienza: "stiamo valutando con grande attenzione quanto accaduto lo scorso anno, abbiamo visto molto entusiasmo anche nella stesura dell’elaborato. Ho visto un grande impegno di ricerca da parte dei ragazzi, stiamo valutando con il personale, i dirigenti e gli studenti stessi, ci stiamo ragionando"
PROVE SCRITTE MATURITÀ 2022
Come forse molti di voi sapranno, il format tradizionale della maturità prevede lo svolgimento di due prove scritte (prima prova d'italiano e seconda nelle materie d'indirizzo) e un colloquio orale. Il maxi orale andato in onda negli ultimi due anni era una scelta obbligata dalla situazione emergenziale: ma si tornerà mai a un esame tradizionale oppure la strada che vuole percorrere il Ministero dell'Istruzione porta da tutt'altra parte?
Il ritorno alle prove scritte alla maturità è sostenuto da Paolo D’Achille, accademico della Crusca. Sentito da OrizzonteScuola, lo studioso ha detto che è positivo che negli ultimi due anni si sia fatto almeno il maxi orale ma che "L’Esame di Stato non può prescindere dalla verifica del sicuro possesso, da parte degli studenti, della lingua scritta, della loro capacità di argomentare per esporre e sostenere le proprie idee, commentare un brano non conosciuto in precedenza, mostrare doti di analisi e di sintesi nella ricostruzione di un momento storico o di una corrente artistica. La lingua scritta, la cui invenzione – come è stato ormai dimostrato in vari campi di studio – ha rappresentato un momento fondamentale sul piano antropologico, è stata alla base della storia, del progresso scientifico e dello sviluppo della civiltà (e anche il ritardo con cui in Italia si è arrivati all’alfabetizzazione di massa contribuisce a spiegare i deficit scolastici ricordati all’inizio). Solo il dominio (sia nella comprensione sia nella produzione) della lingua scritta consente quella capacità di astrazione che è tuttora essenziale per la crescita di ogni singolo individuo".
Conclusa l'emergenza sanitaria si potrebbe quindi ritornare a un esame tradizionale che includa le normali prove scritte per verificare competenze e conoscenze acquisite dagli oltre 500mila studenti che ora iniziano la quinta superiore.