Maturità 2021, il ritorno dell'elaborato al maxi orale

Maturità 2021, il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi in un'intervista al Corriere spiega come sarà strutturato l'esame. All'orale un elaborato nelle materie d'indirizzo

Maturità 2021, il ritorno dell'elaborato al maxi orale
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MATURITÀ 2021

Maxi orale con elaborato alla maturità 2021. Patrizio Bianchi, alla guida del Ministero dell'Istruzione, ha precisato: "Non voglio sentir parlare di tesina!" durante un'intervista al Corriere. Il maxi orale partirà, come successo l'anno scorso, da un elaborato ampio, personalizzato, sulle materie di indirizzo, concordato con il consiglio di classe, ha detto il ministro.

Ma non è tutto, naturalmente. L'esame proseguirà infatti sull'orale su tutte le discipline, sulla scia dello scorso anno. Richiesta, assolutamente, una visione critica del programma e dei temi.

AMMISSIONE ALLA MATURITÀ

Per nulla scontata l'ammissione all'esame: sarà disposta in sede di scrutinio finale dal consiglio di classe, ha fatto sapere Bianchi. Niente via libera per tutti, insomma: la promozione non è affatto assicurata.

MAXI ORALE MATURITÀ 2021, L'ELABORATO NELLE MATERIE DI INDIRIZZO

L'ordinanza ministeriale per l'esame di Stato 2021 sarebbe ormai pronta e definisce anche le tempistiche. L'argomento dell'elaborato nelle materie d'indirizzo (da cui prendeva avvio anche il maxi orale dell'anno scorso) verrà assegnato dai docenti entro il 30 aprile e gli studenti dovranno consegnarlo ai prof entro il 31 maggio. 

Il maxi orale della maturità 2021 continuerà poi con l'analisi di un testo di italiano, già oggetto di studio durante l'anno, e di una discussione multidisciplinare a partire da una suggestione data dalla commissione - che può essere un progetto, un'immagine, un testo. Si prosegue con la presentazione della relazione sul PCTO. 

ALLUNGAMENTO CALENDARIO SCOLASTICO

Sulla proposta di allungare il calendario scolastico, il ministro ha dichiarato che l'intenzione è quella di parlare con le Regioni: "sono stato assessore dell'Emilia per dieci anni, so quali sono i problemi". E ha continuato: "La legge prevede almeno 200 giorni di lezioni, ma non è un problema di un giorno in più o in meno a scuola. Dobbiamo decidere rispettando i diritti e la vita delle persone, valutando situazioni diverse, tra primarie e scuole superiori". C'è ancora da discuterne, insomma, e la priorità sarà comunque data al diminuire il gap che la DAD ha inevitabilmente creato - pur con grandissimi sforzi da parte di tutti - e dovuto in gran parte alle difficoltà tecnologiche delle scuole e delle famiglie.

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