M'illumino d'immenso di Ungaretti: significato e commento
M'illumino d'immenso: commento e significato della poesia Mattina di Ungaretti, lirica più rappresentativa della corrente dell'Ermetismo
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M'illumino d'immenso
M’Illumino d’immenso: quattro parole che tutti gli studenti italiani conoscono bene. Sono infatti le parole che copongono Mattina, il più breve tra i componimenti di Giuseppe Ungaretti, e probabilmente anche il più famoso. Scritta il 26 gennaio 1917 sul fronte del Carso durante la Prima Guerra Mondiale, Mattina è probabilmente la lirica più rappresentativa dell’Ermetismo, di cui Ungaretti fu uno dei capiscuola.
M'illumino d'immenso: significato
Fa parte della raccolta Allegria e, seppur così breve, contiene molti dei temi più importanti della poetica dell’autore.
Insomma: se M’Illumino / d’immenso possono sembrare due versi di facile comprensione, in realtà Mattina è uno dei componimenti più difficili di Giuseppe Ungaretti.
In Mattina il poeta riesce a descrivere il desiderio di immensità dell'uomo e comunica l'incomunicabilità in sole quattro parole: M'illumino d'immenso. La luce rappresentata è violenta e copre qualsiasi spazio e distanza, la mattina rappresenta una rinascita e l'immensità lo spazio, l'orizzonte davanti a noi.
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