Mastro don Gesualdo di Verga: riassunto, temi e personaggi

Mastro don Gesualdo di Giovanni Verga: riassunto della trama, analisi dei personaggi e del testo, significato dei temi e commento

Mastro don Gesualdo di Verga: riassunto, temi e personaggi
redazione

MASTRO DON GESUALDO DI GIOVANNI VERGA

Mastro don Gesualdo: scheda libro
Fonte: redazione

Mastro don Gesualdo è un famosissimo romanzo dello scrittore siciliano Giovanni Verga, e fa parte del cosiddetto Ciclo dei vinti. Pubblicato dall’autore verista nel 1889, Mastro don Gesualdo ha richiesto a Giovanni Verga circa 9 anni di lavoro, avendo come risultato la costruzione di una complessa operazione linguistica che vedremo insieme.

MASTRO DON GESUALDO RIASSUNTO

Il romanzo Mastro don Gesualdo è diviso in quattro parti ed è ambientato a Vizzini, paese natale di Giovanni Verga, e si apre con la scena di un incendio che sta distruggendo la casa dei nobili decaduti Trao. Tra chi accorre alla casa c’è anche Mastro don Gesualdo Motta, un muratore che si era arricchito attraverso la costruzione di mulini.

MASTRO DON GESUALDO TRAMA

Mastro don Gesualdo, il quale punta all’elevazione sociale, vuole sposare una dei fratelli Trao: Bianca. Bianca era però stata sorpresa in camera da letto con il cugino Ninì Rubiera ma la madre di quest’ultimo si oppone al matrimonio riparatore.

Mastro don Gesualdo sposa Bianca ma finisce per soffrire di una sorta di esclusione: si sente escluso da una parte dal mondo aristocratico, e dall’altra dal mondo dal quale veniva. Insomma: se per gli aristocratici era sempre rimasto un mastro, per il popolo era diventato un don.

Uno dei dolori maggiori gli è però arrecato dalla moglie e dalla figlia, nata in verità dalla precedente relazione della moglie con il cugino Ninì Rubiera. Il nostro protagonista, infatti, non si sente amato dalla propria famiglia.

Manda la figlia in un collegio per nobili e la vizia ma i due si allontanano quando la ragazza si innamora del cugino Corrado La Gurna. Mastro don Gesualdo però aveva altri programmi per la figlia Isabella: darla in sposa a un nobile palermitano.

COME MUORE MASTRO DON GESUALDO

Alla fine mastro don Gesualdo si ritrova vedovo, lascia il paese a causa dei moti del 1848 e di un cancro incurabile e si stabilisce a vivere a casa della figlia, dove assiste alla dilapidazione delle sue stesse ricchezze.

MASTRO DON GESUALDO: PERSONAGGI

  • Gesualdo Motta, anche detto Mastro don Gesualdo. Il protagonista del romanzo che muore da solo poiché nella vita aveva dato la priorità solo all’accumulo di ricchezze e all’ascesa sociale.
  • Bianca Trao: moglie di don Gesualdo che proviene da una famiglia di nobili decaduti e guarda con disprezzo al marito poiché proveniente da una classe sociale molto diversa dalla sua
  • Isabella: figlia di Bianca e Gesualdo che sposa un nobile palermitano che sperpera il patrimonio di mastro don Gesualdo

MASTRO DON GESUALDO COMMENTO

Il romanzo è ambientato tra Vizzini – paese natale di Giovanni Verga – e Palermo tra il 1820 circa e il 1848. Il romanzo Mastro don Gesualdo è suddiviso in quattro parti, che rappresentato i momenti più significativi della vita di Mastro don Gesualdo:

  • il matrimonio con Bianca Trao,
  • il successo economico,
  • l’inizio del declino,
  • la sua morte.

Il protagonista del romanzo è un uomo che sacrifica la vita dietro alle logiche economiche, proprio come nella novella La roba dello stesso autore.

MASTRO DON GESUALDO ANALISI

Mastro don Gesualdo è però un escluso: inizia con il mestiere di muratore – ed è per questo che viene soprannominato Mastro – e finisce per sposare una nobildonna, dopo essersi arricchito, guadagnando l’appellativo di don.

È quindi visto male sia dai paesani di basso ceto sia dai nobili a causa della sua ascesa sociale.

Con il romanzo Mastro don Gesualdo, Giovanni Verga rappresenta la decadenza dell’aristocrazia e tratteggia le caratteristiche dell’ascesa della borghesia contemporanea del suo tempo. Una borghesia votata all’individualismo e al materialismo.

Per meglio descrivere questa complessa dinamica socio economica, Verga non usa solo la narrazione popolare – come aveva fatto ne I Malavoglia – ma utilizza altri punti di vista e altri piani narrativi.

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