Martin Luther King: la vita e il discorso I have a dream
Martin Luther King: biografia, eventi e morte del celebre rivoluzionario in lotta per i diritti degli afroamericani, autore del discorso "I have a dream"
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Martin Luther King
Martin Luther King è senza dubbio una delle figure più emblematiche e rappresentative del Novecento. Rivoluzionario, attivista, politico e pastore protestante, ha dedicato la sua vita a lottare per cambiare il mondo.
Pochi decenni fa, negli Stati Uniti, esistevano fontanelle pubbliche separate per bianchi e neri, balconate riservate ai neri nei teatri e posti assegnati in fondo agli autobus solo per i neri.
Anche se sembra incredibile, tutto questo è accaduto non molto tempo fa. Martin Luther King ha dedicato la sua breve vita a combattere queste ingiustizie e a conquistare l'uguaglianza di diritti per tutti, indipendentemente dall'etnia. Nato il 15 gennaio 1929 ad Atlanta, King è stato un pioniere della lotta per i diritti civili degli afroamericani. A soli sei anni, iniziò a frequentare la Yonge Street Elementary School, dopo essere stato espulso l'anno prima per aver iniziato a seguire i corsi a soli cinque anni.ulso l'anno precedente perché scoperto a seguire i corsi a cinque anni.
Il padre, Martin Luther King senior, è pastore della Chiesa battista, la mamma una maestra. Nella primissima infanzia il piccolo Martin è solito giocare con i bambini bianchi del quartiere ma, con l'inizio delle scuole elementari, accadono alcuni fatti incomprensibili: viene escluso dai giochi dei suoi vicini di casa e, addirittura, ai bambini viene imposto severo divieto di parlare con lui.
Martin non riesce a farsene una ragione: la mamma cerca di rasserenarlo parlandogli di cosa significhi essere neri e vivere in uno Stato del Sud, gli racconta delle lontane origini africane, della lunga e terribile schiavitù sopportata dalla sua gente, della Guerra di Secessione che ha dato loro, almeno formalmente, la libertà.
Martin Luther King: riassunto
Durante l'adolescenza, mentre frequenta il Morehouse College grazie ad un insegnante capisce l'importanza della religione: solo la fede in Dio permette ai fratelli neri di sopravvivere e credere che lassù qualcuno li ami. Per il giovane questa frase è una tale rivelazione che, dopo il liceo, si iscrive al Seminario di Chester, in Pennsylvania. Completa gli studi e, durante la preparazione della tesi di laurea (conseguita in seguito, all'Università di Boston), conosce una ragazza, Coretta Scott Young, che studia canto al New England Conservatory con la speranza di diventare soprano.
La donna proviene da una famiglia di origini modeste (il padre è un falegname) che è stata in passato oggetto di vessazioni da parte di alcune sette razziste; anche Coretta ha il sogno di poter fare qualcosa per la sua gente. I due giovani si innamorano e nel 1953 si sposano a Marion, città natale della giovane, per poi trasferirsi a Montgomery (Alabama) negli Stati del Sud, ove maggiore era l'intolleranza razziale: entrambi sono decisi a lottare per non essere più giudicati inferiori, ma cittadini come gli altri.
"L'America è la nostra patria, nell'esercito di George Washington, nella guerra per la nostra indipendenza, c'erano anche cinquemila soldati neri... Perché un essere umano deve essere disprezzato per il differente colore della sua pelle?" Il modello di lotta che ispira la teoria di martin Luther King è quello proposto dal Mahatma Gandhi: la non-violenza.
Le sue prediche incominciano a renderlo famoso tra i suoi fratelli e non solo: la sua battaglia per i diritti civili inizia ad attirare un numero di proseliti sempre più numerosi. Nel dicembre del 1955 un fatto, in apparenza banale, dà una svolta alla lotta di King.
Un'operaia nera sale su un autobus per tornare a casa: ha lavorato tutto il giorno ed essendo molto stanca, cerca un posto per sedersi. Essendo occupati tutti i posti riservati ai neri, si siede su uno, tra i molti rimasti liberi, riservato ai bianchi. Immediatamente le viene imposto di alzarsi, ma lei rifiuta; interviene il bigliettaio, viene chiamata la polizia e Rosa viene arrestata per essersi seduta su un posto "per i bianchi".
Il gesto di Rosa Parks è la classica goccia che fece traboccare il vaso: King convoca una riunione di tutti i suoi seguaci stanchi di subire soprusi, anche peggiori di quello sofferto dall'operaia.
In questa occasione viene lanciata l'idea di boicottare tutti i mezzi pubblici: nessun nero salirà sull'autobus fintanto che non sia tolta la "spartizione dei sedili". L'iniziativa ha un enorme successo: il giorno dopo le vetture pubbliche sono completamente vuote, non solo i neri ma anche i bianchi aderiscono alla lotta non violenta.
La situazione continua, immutata anche nei giorni seguenti, i mezzi pubblici rimangono vuoti; le autorità non cedono e, non sapendo come risolvere la questione, citano in tribunale Martin L. King per "aver danneggiato l'azienda dei trasporti pubblici". Ma quando sta per iniziare il processo, arriva la strepitosa notizia: la Suprema Corte degli Stati Uniti d'America ha dichiarato "illegale" la segregazione praticata negli autobus.
È un'enorme vittoria per King, ma il suo prezzo è altrettanto alto: una carica di dinamite esplode davanti alla sua casa, lui stesso viene preso a sassate, picchiato ed aggredito dai cani della guardia nazionale; viene inoltre arrestato una ventina di volte durante le manifestazioni per la pace e, più di una volta, lo stesso John Kennedy, non ancora eletto presidente, paga personalmente la cauzione per farlo uscire dalla prigione.
I have a dream
Nell'agosto del 1963 Martin Luther King guida un' enorme manifestazione interrazziale a Washington, ove pronuncia un discorso che unisce i criteri della non violenza e quelli cristiani, e che inizia con le parole I have a dream...
L'anno seguente gli viene assegnato il premio Nobel per la pace e il papa Paolo VI lo riceve in Vaticano.
Purtroppo però la lentezza dei poteri pubblici e il costante e profondo razzismo dei bianchi, non solo negli Stati del Sud, continua ad esasperare i neri che scelgono sempre più soluzioni estremiste. Nel mese di aprile dell'anno 1968 si reca a Memphis per partecipare ad una marcia a favore degli spazzini della città (bianchi e neri), che sono in sciopero.
Mentre, sulla veranda dell'albergo, si intrattiene a parlare con i suoi collaboratori, dalla casa di fronte vengono sparati alcuni colpi di fucile: Martin Luther King cade riverso sulla ringhiera. Morirà pochi minuti dopo. Approfittando dei momenti di panico che seguono, l'assassino si dilegua.
Sono le 19 del 4 aprile 1968. Il killer verrà arrestato a Londra circa due mesi più tardi: si chiama James Earl Ray, ma rivela di non essere stato lui l'uccisore di Martin Luther King; anzi, sostiene di sapere chi sia il vero colpevole. Nome che non potrà mai fare perché sarà accoltellato la notte seguente in cella. Ancora oggi il mistero rimane insoluto: alcuni sostengono che ci siano troppe analogie tra il caso King ed il caso Kennedy per trattarsi solo di semplici coincidenze; comunque, il o i colpevoli, se sono mai esistiti e se sono ancora vivi, continuano ad essere sconosciuti.
I have a dream: il simbolo della lotta al razzismo
Il 28 agosto 1963 Martin Luther King ha pronunciato lo storico discorso I have a dream lasciando un segno indelebile nella storia della lotta contro la segregazione razziale e contro il razzismo. Il discorso è diventato un simbolo potentissimo, uno dei discorsi più citati e studiati da esperti di tutto il mondo (linguisti, teologi e filosofi). Il discorso è diventato emblema di speranza, di ideali di uguaglianza e giustizia sociale.
Il discorso è diventato il simbolo del movimento per i diritti civili e continua ancora oggi a ispirare generazioni di attivisti che si battono per un mondo più giusto.
Di seguito, un piccolo estratto del discorso.
«Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell’arroganza dell’ingiustizia, colmo dell’arroganza dell’oppressione, si trasformerà in un’oasi di libertà e giustizia. Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho davanti a me un sogno, oggi!».
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Domande & Risposte
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Qual è il sogno di Martin Luther King?
Qual è il sogno di Martin Luther King? Un'America priva di distinzioni razziali, in cui tutti siano liberi e uguali.
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Chi ha ispirato Martin Luther King?
Chi ha ispirato Martin Luther King? Il Mahatma Gandhi.