Maria Montessori: biografia, metodo e scuola

Biografia e metodo di Maria Montessori. Caratteristiche e libri della pedagogista, educatrice e neuropsichiatra infantile che esportò il suo metodo in tutto il mondo
Maria Montessori: biografia, metodo e scuola
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1Biografia di Maria Montessori: dalla laurea in Medicina alle Case dei bambini

Maria Montessori
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A ventisei anni Maria Montessori si laureò in medicina all’Università Sapienza di Roma, la città in cui era cresciuta. Oggi non sembra una notizia sensazionale, ma alla fine dell’Ottocento lo era: Montessori fu infatti la terza donna a laurearsi in medicina in tutta Italia.  

Il suo primo lavoro e la sua prima sperimentazione educativa furono con i bambini «frenastenici», o «deficienti», come si diceva allora con una parola che oggi è divenuta solo offensiva, ma al tempo faceva parte del lessico medico. Dopo la laurea, Montessori divenne assistente presso la clinica psichiatrica dell’Università e in quella veste iniziò un progetto educativo con i bambini che erano rinchiusi in manicomio. Contro ogni previsione, anche dei suoi colleghi, non solo i bambini iniziarono a stare decisamente meglio, ma impararono a scrivere e superarono l’esame di licenza elementare.  

La prima, grande ipotesi teorica di Montessori fu che la questione che riguardava i bambini del manicomio fosse pedagogica e non medica. Quei bambini avevano bisogno di essere educati, non visitati, di giocare, parlare e muoversi, invece di star fermi, avevano bisogno di maestri e non di medici.

Nei primi anni del Novecento Montessori studiò filosofia e insegnò antropologia all’Istituto Superiore di Magistero Femminile a Roma. Nello stesso periodo le fu proposto di aprire una scuola per i figli delle famiglie operaie del quartiere San Lorenzo di Roma. Fu la prima Casa dei Bambini, un modello di scuola che divenne in poco tempo celebre in tutto il mondo. 

Banconota della Lira Italiana da 1000 Mille Lire raffigurante Maria Montessori
Fonte: ansa

Da allora in poi Montessori divenne una pedagogista di fama internazionale. Negli anni scrisse diversi libri, a cominciare dal fondamentale Il metodo della pedagogia scientifica applicata all’educazione infantile, pubblicato nel 1909. Le scuole Montessori si moltiplicarono, soprattutto in alcuni paesi europei e negli Stati Uniti

Dopo alcuni tentativi falliti di collaborazione con i progetti pedagogici del fascismo e il manifestarsi dell’incompatibilità tra il suo metodo e il regime, Montessori se ne andò dall’Italia e non vi tornò più

2Il metodo Montessori

Bambini che lavorano con le carte di lingua. Approccio educativo sviluppato dal medico ed educatrice italiana Maria Montessori
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Oggi ricordiamo Maria Montessori come una grande pedagogista, ma per capire la sua opera è importante ricordarsi che era anzitutto una scienziata. Come scienziata propose, infatti, un metodo pedagogico fondato sull’osservazione e l’esperienza. Oltre a questi due elementi, però, Montessori considerava la pedagogia come diretta a un obiettivo etico-morale: educare alla libertà.   

Il metodo Montessori si fonda su una precisa teoria di cosa sia la libertà, cioè, anzitutto, libertà di muoversi e agire spontaneamente. La scuola tradizionale, secondo Montessori, è repressiva («un principio di repressione estesa talora fino quasi alla schiavitù, informando gran parte della pedagogia, ha informato anche lo stesso principio della scuola» [La scoperta del bambino]). La scuola tradizionale costringe e reprime le azioni, i movimenti e le scelte spontanee dei bambini.   

A scuola, invece, i bambini devono potersi muovere liberamente nello spazio. Nelle scuole Montessori non ci sono banchi messi in fila in posizioni fisse, ma tavoli abbastanza leggeri perché i bambini possano spostarli e abbastanza grandi perché possano sedervisi intorno in piccoli gruppi.

Tutto nella scuola deve essere a misura dei bambini, in modo che possano prendere, usare e rimettere a posto i materiali che preferiscono.

Maria Montessori, 1926
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La scuola tradizionale obbligava i bambini a stare fermi, seduti e silenziosi. L’obiettivo era disciplinarli, nella convinzione che la spontanea irrequietezza dell’infanzia andasse contenuta e sedata. Scrive Montessori: «Non è detto che sia disciplinato solo un individuo [che sia stato] reso artificialmente silenzioso come un muto e immobile come un paralitico. Quello è un individuo annientato, non disciplinato». Secondo Montessori, con il metodo educativo tradizionale i bambini non imparavano a muoversi.

Il metodo Montessori si fonda su una diversa idea di cosa sia la disciplina: «Noi [definiamo] disciplinato un individuo che è padrone di se stesso e quindi può disporre di sé quando occorra». Solo se lasciati liberi di muoversi e scegliere a quale attività dedicarsi, i bambini imparano. Inizialmente magari ci sarà confusione, gli oggetti cadranno e si romperanno, ma poi i bambini impareranno a muoversi «con grazia e discernimento».

L’unica cosa che i maestri devono impedire ai bambini è di offendere o far del male agli altri. «Tutto il resto, ogni manifestazione avente uno scopo utile, qualunque essa sia e sotto qualsiasi forma esplicata, deve essergli permessa».

Materiali Montessori in legno per l'apprendimento del bambino
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Qual è, allora, il ruolo del maestro? Anzitutto, disporre l’ambiente in modo adatto. Poi, osservare i bambini, come uno scienziato che osserva un fenomeno naturale. Infine, il maestro deve intervenire per guidarli nell’uso dei materiali.

Protagonisti delle scuole Montessori, insieme ai bambini, sono i materiali che gli insegnanti preparano e che possono essere usati in classe per imparare. Il maestro deve aiutare i bambini a usare i materiali, impegnandosi a indicare più che a spiegare. L’«arte educativa» consiste «nel saper misurare l’azione di aiuto allo sviluppo della personalità infantile».

«Non [c’è bisogno delle] sue parole, della sua energia, della sua severità, ma quel che occorre è la sapienza oculata nell’osservare, nel servire, nell’accorrere o nel ritirarsi, nel parlare o nel tacere secondo i casi e i bisogni».

3Il contesto iniziale e il seguito

Maria Montessori
Fonte: ansa

I decenni tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento sono stati un periodo di intensa sperimentazione pedagogica. La teoria e il modello educativo più diffuso tra le avanguardie era l’attivismo, di cui fa parte anche il metodo Montessori. Il contesto in cui si produssero le sperimentazioni pedagogiche era quello del crescente interesse politico per l’alfabetizzazione e degli albori della scuola di massa

A tutt’oggi il metodo Montessori è ancora praticato in migliaia di scuole in tutto il mondo (soprattutto in alcuni paesi europei e negli Stati Uniti). Se si fa un paragone con altri paesi, in Italia le scuole montessoriane non sono poi molte. Delle circa duecento, alcune sono private e altre pubbliche. Perlopiù si tratta di scuole dell’infanzia e scuole elementari. 

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4Libri di Montessori

Nel corso degli anni Maria Montessori ha scritto molti libri di teoria pedagogica. Alcuni tra i più noti e influenti sono: Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all'educazione infantile nelle Case dei Bambini (1909), Il segreto dell’infanzia (1936), Come educare il potenziale umano (1947), La mente del bambino. Mente assorbente (1949). 

Il metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini è la sua prima opera di grande successo, in cui espone i principi del metodo educativo sperimentato nella Casa dei bambini di San Lorenzo. La prima edizione è del 1909. In seguito Montessori lo ha ripubblicato diverse volte in versioni ampliate, fino al 1950 quando ha modificato anche il titolo in La scoperta del bambino

5Ascolta l'audio lezione su Maria Montessori

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6Curiosità su Maria Montessori e il suo metodo

  • Maria Montessori è una delle prime donne italiane a laurearsi in medicina, la terza in assoluto in Italia; non avendo il diploma liceale, inizialmente si iscrive alla facoltà di Fisica, Matematica e Scienze naturali, trasferendosi a Medicina dopo due anni e contro il volere paterno (che avrebbe voluto vederla come insegnante).
  • Appena laureata ha rappresentato l'Italia al Congresso Femminile di Berlino e alcune operaie di Chiaravalle, suo paese di origine, fanno una colletta per aiutarla a pagare il viaggio all'estero.
  • Grazie alla pubblicazione del suo libro Metodo della pedagogia scientifica, pubblicato durante la specializzazione a Perugia, apre la prima scuola di nuova concezione, La casa dei bambini.
  • Nel 1913 il New York Tribune le conferisce il titolo di donna più interessante d'Europa.
  • Nel 1934 Mussolini e Hitler nei rispettivi paesi fanno chiudere le scuole montessoriane e per continuare le ricerche, Montessori si trasferisce all'estero con il figlio Mario.
  • Mario Montessori, nato il 10 marzo 1898 da una relazione con il pedagogista Giuseppe Montesano, accompagna Maria per tutta la vita credendosi suo nipote; scopre la verità solo nel 1952 alla lettura del testamento.
  • Il metodo Montessori è diffuso in tutto il mondo, in Europa si contano più di 2800 scuole di matrice montessoriana.