Maria Antonietta: storia, biografia, la vita a Versailles e la morte

Biografia di Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena, storia della regina di Francia dal 1774 al 1791 e moglie di Luigi XVI. Vita a Versailles, i figli e la morte per decapitazione
Maria Antonietta: storia, biografia, la vita a Versailles e la morte
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1Chi era Maria Antonietta?

Ritratto di Maria Antonietta (1755-1793)
Fonte: getty-images

Nata a Vienna nel 1755, a soli 15 anni Maria Antonietta sposò l’erede al trono di Francia, che sarebbe salito al trono come Luigi XVI nel 1774. Sotto il suo regno, la rivoluzione francese avrebbe rovesciato la monarchia, cambiando in modo radicale il volto della Francia e dell'Europa. La famiglia reale, ed in particolare Maria Antonietta, furono un importante bersaglio, sia politico che polemico, dei rivoluzionari.   

Dopo lo scoppio della rivoluzione (1789), la famiglia reale dovette dapprima sottoporsi alla supervisione delle autorità civili. Nel 1793 il re, implicato in attività controrivoluzionarie, venne giustiziato. Anche Maria Antonietta fu arrestata e processata per crimini contro la Repubblica francese, ed in seguito ghigliottinata il 16 ottobre del 1793. 

2Maria Antonietta ed i primi anni a Vienna

Quindicesima figlia di Francesco I (1708-1765, fondatore della dinastia Asburgo-Lorena) e dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria (1717-1780, in carica dal 1740), Maria Antonietta era nata a Vienna nel 1755: un momento di grave instabilità per le monarchie europee. Nel 1766 venne promessa al delfino di Francia Luigi (1754-1792, al trono come Luigi XVI nel 1774). Come in genere tutte le unioni tra case regnanti europee, il loro matrimonio sarebbe stato uno strumento strategico per cementare i rapporti tra Francia ed Impero.  

Nel 1770 il matrimonio ebbe luogo: Maria Antonietta ed il delfino di Francia avevano rispettivamente 15 e 16 anni, e non si erano mai visti prima. Si trattò di un evento colossale, osservato da più di 5.000 invitati. Per Maria Antonietta iniziava una nuova vita, essenzialmente pubblica. I suoi modi e la sua grazia, così come il fatto che si opponeva alla favorita del Re, la contessa Du Barry, conquistarono ben presto la Corte ed il popolo, ma il suo successo fu di breve durata.

3Maria Antonietta e la vita a Versailles

Luigi XVI re di Francia
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Contrariamente a quanto ci potremmo aspettare, la vita di una regina nel XVIII secolo non era semplice. Per Maria Antonietta le difficoltà iniziarono molto presto. Da subito coltivò una vita sociale intensa, infischiandosi in lotte tra fazioni a corte che le procurarono acerrimi nemici nell’aristocrazia francese. Quando morì Luigi XV (1774), Maria Antonietta, diciannovenne, ed il marito Luigi XVI, ventenne, erano giovani e piuttosto impreparati.

Il carattere leggero e talvolta imprudente di Maria Antonietta facilitò certamente le cose ai suoi nemici: in anni di crisi economiche le sue spese disinvolte apparivano inopportune. In altri casi si ritrovò suo malgrado in situazioni compromettenti. Ben presto, la stampa iniziò a prenderla di mira, pubblicando sul suo conto storie che la mettevano in ridicolo, talvolta persino sconce: Maria Antonietta “l’Austriaca” era diventata, e fu fino alla morte, una sorta di capro espiatorio per tutti i problemi della Francia

Ciò era dovuto anche al fatto che Maria Antonietta portò effettivamente avanti alcune istanze della sua potente madre, Maria Teresa d’Austria, presso il re. Dopo la morte della madre (1780), Maria Antonietta partorì (1781) l’erede al trono Luigi Giuseppe: se la Francia si felicitava dell’evento, non mancarono anche in questo caso malignità sull’effettiva paternità del neonato. 

4Crisi economica e cause della Rivoluzione francese

Maria Antonietta e i suoi figli
Fonte: ansa

I problemi della Francia erano molti. Il paese era innanzitutto sull’orlo della bancarotta, e questo era certamente dovuto anche alle immense spese sostenute dalla corte di Luigi XVI e dei suoi predecessori. Altre enormi somme di denaro erano state investite nella partecipazione francese alla Rivoluzione americana. Altri problemi erano i raccolti pessimi, le epidemie, i prezzi alle stelle.   

Per recuperare un minimo di disponibilità di denaro, si pensò di eliminare alcune prerogative delle due classi privilegiate, Nobiltà e Clero (i primi due “stati”), che rispetto alla Borghesia (terzo stato), erano in gran parte esentati dalle tasse. La nobiltà si opponeva strenuamente a queste riforme, ed in ciò era supportata da Maria Antonietta, che anche per questa ragione, pur non essendo certo l’unica a difendere le prerogative della nobiltà, fu violentemente attaccata dalla stampa.   

I delegati del “terzo stato”, che rappresentavano il 98% della popolazione, potevano essere facilmente messi in minoranza dal veto della nobiltà e del clero. Ispirati dai principi dell’Illuminismo (libertà personali ed uguaglianza civile), chiesero così una rappresentazione non più per ceto, ma “per testa”.

Quando gli Stati Generali, convocati dal re a Versailles, si riunirono finalmente nel giugno del 1789, il dibattito non si limitava più alle riforme: tra gli “stati” si erano toccati nuovi picchi di ostilità ed alcuni delegati iniziarono a mettere in discussione la stessa autorità del re.

Giuramento della pallacorda
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Il 17 giugno il Terzo stato si riunì autonomamente nell’Assemblea Nazionale. Il 20 giugno, riunitisi nella sala della pallacorda, I rappresentanti giurarono di non disperdersi prima di aver ottenuto una riforma costituzionale. A loro si unirono presto molti esponenti del clero ed alcuni della nobiltà. Nel frattempo, il 4 giugno, l’erede al trono morì di tubercolosi all’età di 8 anni

Il 27 giugno il re era costretto a riconoscere un’unica assemblea: L’Assemblea Nazionale Costituente. Nel frattempo, a Parigi scoppiarono i primi tumulti: il 14 luglio fu assediata la Bastiglia, e ad agosto veniva abolito il sistema feudale. Con l’adozione della Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del Cittadino (4 agosto 1789), principi come la sovranità popolare e la democrazia rappresentativa iniziarono ufficialmente ad ispirare i lavori dell’Assemblea Costituente. Tra i problemi discussi dall’Assemblea, spiccava in particolare quello del ruolo e dell’autorità da lasciare al re. 

5La prigionia e la fuga del re e di Maria Antonietta

In questo contesto, l’intrinseca indecisione del re portò Maria Antonietta ad assumere talvolta ruoli importanti, partecipando talvolta a trattative, ma continuando di fatto a rifiutare le politiche riformiste dei moderati (come Lafayette), che andavano verso una monarchia costituzionale, a cercare appoggio presso le corti europee, mantenendo in particolare in contatti con la corte di Vienna.

In tutto ciò, la regina continuò ad essere un capro espiatorio per la stampa rivoluzionaria: straniera, appartenente ad una dinastia nemica della Francia rivoluzionaria (gli Asburgo-Lorena), veniva descritta come una donna di facili costumi e dalla dubbia moralità, una cospiratrice che tramava contro la Francia.

Maria Antonietta a Versailles, 1777
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Nell’ottobre del 1789 una folla armata, composta in prevalenza da donne di Parigi che protestavano contro i rincari di alcune merci di prima necessità, marciò fino a Versailles, minacciando la regina, e provocando il definitivo trasferimento dell’intera famiglia reale a Parigi, nel palazzo delle Tuileries: a scortare il re e la regina, di fatto salvandoli dalla folla inferocita, fu Lafayette.

Da allora Maria Antonietta, un vero e proprio ostaggio della rivoluzione, condusse un tenore di vita riservato, accettando la mediazione del conte di Mirabeau, un deputato che tentò, ponendosi come mediatore tra i sovrani e l’Assemblea Nazionale, di sostenere una monarchia costituzionale, ma che tuttavia morì nell’aprile del 1791.

Luigi XVI a Parigi
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Il 21 giugno del 1791, in una situazione sempre più compromessa, Luigi XVI e Maria Antonietta tentarono di fuggire da Parigi, dirigendosi verso il confine con i Paesi Bassi Austriaci. Vennero però riconosciuti, ed accusati di tramare contro la Francia con l’imperatore del Sacro Romano Impero, all’epoca Leopoldo II, che del resto era il fratello di Maria Antonietta, pronto secondo le accuse ad invadere la Francia per reinsediarli sul trono ed eliminare il governo rivoluzionario.

Senza entrare nei dettagli di queste accuse, in cui certamente c’era un fondo di verità, questo maldestro tentativo di fuga comportò per la famiglia reale un’ulteriore perdita di credibilità davanti al popolo.

6Il terrore

Robespierre
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Quando la famiglia reale tornò a Parigi e Luigi XVI venne reinsediato, il loro rapporto con la Francia rivoluzionaria era ormai compromesso. Nel frattempo (3 settembre 1791) era stata adottata la costituzione: la nuova Francia sarebbe stata una monarchia costituzionale. Al re sarebbero rimasti un potere di veto e la nomina dei ministri. 

Le frange più rivoluzionare, tuttavia, ed in particolare i delegati più estremisti (giacobini) rappresentati da Robespierre e Danton, ed i ceti più popolari di Parigi (sanculotti), puntavano ad una costituzione pienamente repubblicana e ad un processo pubblico di Luigi XVI e di tutta la famiglia reale, compresa naturalmente Maria Antonietta

Nell’aprile del 1792 una nuova assemblea di governo, l’Assemblea Legislativa, dichiarò guerra all’Austria e alla Prussia: la lealtà della regina veniva in questo modo messa alla prova. L’andamento negativo della guerra veniva visto dai membri più radicali dell’Assemblea, Giacobini e Cordiglieri, che acquisirono sempre più importanza. 

La famiglia reale in prigione
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Il 20 giugno una folla armata assaltò la residenza della famiglia reale, il palazzo delle Tuileries. Fu soltanto il preludio di un assalto ben più drammatico, quello del 10 agosto, quando i giacobini più estremisti assaltarono per la seconda volta le Tuileries: la monarchia veniva definitivamente rovesciata, la famiglia reale, inclusa Maria Antonietta, veniva imprigionata presso la “Tour du Temple”, antico monastero ora adibito a carcere. 

A settembre la situazione si fece sempre più drammatica: migliaia di prigionieri fedeli al re vennero massacrati. Lo stesso re Luigi XVI, il 21 gennaio del 1793, dopo un processo, veniva pubblicamente ghigliottinato per alto tradimento

7Morte di Maria Antonietta

Processo di Maria Antonietta
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Man mano che i Giacobini consolidavano il controllo della Convenzione Nazionale, estromettendo le fazioni più moderate, si entrava nel periodo più drammatico della Rivoluzione, ricordato oggi come “Terrore”. In questo contesto, la situazione già infelice di Maria Antonietta peggiorò: il 16 ottobre, la regina venne accusata di alto tradimento, processata, e ghigliottinata all’età di 37 anni

Per i rivoluzionari, Maria Antonietta non era semplicemente una persona, ma un simbolo: rappresentava tutto ciò che c’era stato di sbagliato nella nobiltà e nella monarchia. Privi di contatto col mondo reale, i nobili erano per i rivoluzionari dei nemici del popolo sleali e privilegiati.

Esecuzione di Maria Antonietta
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Maria Antonietta veniva anche giudicata moralmente: molti scrittori di pamphlet polemici la accusarono di infedeltà coniugale e di una condotta morale ambigua. Il ruolo di regina condizionò la vita di Maria Antonietta fino al punto di mettere in secondo piano la sua vita: questo non era infrequente per chi, come lei, proveniva dalle dinastie regnanti d’Europa. Il fatto che Maria Antonietta si trovasse in Francia negli anni della rivoluzione, tuttavia, fu per lei fatale.

Al giorno d’oggi, Maria Antonietta è una figura tragica e romantica, protagonista di svariati studi, film e produzioni culturali. Il suo ruolo negli anni della rivoluzione resta controverso.

8Ascolta il podcast sulla Rivoluzione francese

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    Domande & Risposte
  • Quando e dove è nata Maria Antonietta?

    2 novembre 1755, Vienna.

  • Chi era Maria Antonietta?

    Regina consorte di Francia e Navarra dal 1774 al 1791.

  • Come è morta Maria Antonietta?

    Maria Antonietta, accusata di alto tradimento, viene processata e ghigliottinata all’età di 37 anni, il 16 ottobre.