Mar Nero: storia, caratteristiche e importanza del mare che si trova all'opposto del mar Mediterraneo
Volete saperne di più sul Mar Nero? Scopriamo insieme la sua storia, le sue caratteristiche e del perché ha una grande importanza.
Indice
Le origini del Mar Nero
Il Mar Nero si è generato a partire dal Mare Sarmatico, una fonte d’acqua che si era creata a partire da una separazione dal Mar Mediterraneo nel corso dei secoli. Con la sua progressiva regressione si divise in: Mar Nero, Mar Caspio e Lago d’Aral. Questi, periodicamente, a causa dell’evaporazione subivano delle diminuzioni della quantità d’acqua. Circa ottomila anni fa, il Mar Nero finì per riconnettersi al Mediterraneo e aumentò i suoi livelli. L’acqua salata proveniente dal mare si univa poi alle fonti di acqua dolce provenienti dai fiumi afferenti. Secondo gli scienziati, gli strati inferiori del Mar Nero risultano morti a livello biologico, in quanto la ventilazione è praticamente nulla. Si tratta del terzo mare in Europa in cui si concentrano attenzioni geopolitiche, proprio per la sua posizione strategica. Bagnando diversi Stati e comunicando con altri mari diventa un punto importante per il trasporto dell'energia, dunque, assume una grande rilevanza economica per i vari Paesi.
Caratteristiche e posizione
Il Mar Nero si trova in una zona strategica, tra l'Asia minore e l'Europa Sud-orientale, e ha causato nel corso dei secoli varie guerre per il suo controllo. Questo mare interno bagna la Turchia, la Bulgaria, la Romania, la Georgia, l’Ucraina e la Russia. Inoltre, tramite il Bosforo incontra il Mediterraneo. Si collega con il mare d’Azov attraverso lo stretto di Kerč'. La sua superficie è di circa 436.402 km2 e ha una profondità media di 1253 metri. Il punto più profondo raggiunge i 2212 metri, mentre al centro 1830 metri. Da questo si può accedere ai Volga e al Don attraverso dei canali; non solo fiumi, ma anche al Mar Baltico, al Mar Caspio, al Mar Bianco e al Mare del Nord attraverso il Danubio. Il clima di quest’area è atlantico, influenzato dalle variazioni dell’Oscillazione Nord Atlantica. La sua massima distanza da Est a Ovest misura circa 1175 km. La sua estensione minima è quella che fa da Capo Kerempe alla punta della Crimea e misura circa 260km. La sua salinità oggi è pari a circa il 17%. I fiumi più importanti che sfociano nel Mar Nero sono il Dnepr, il Danubio, il Rioni, il Buh Meridionale e il Kizilirmark.
La storia del Mar Nero
Nel corso della storia ha sempre avuto una grande importanza, rappresentando un punto di passaggio e di comunicazione tra le steppe europee e asiatiche a Nord, la Mesopotamia e l’Asia Minore a Sud, l’Asia centrale e il Caucaso a Est, i Balcani a Ovest e la Grecia a Sud-Ovest. Già i Fenici lo attraversavano. Le prime guide di navigazione risalgono al IV secolo a.C., di origine greca. Varie popolazioni vi si stabilirono lungo le coste. Tra questi i Genovesi e gli Slavi, ma XV secolo i Turchi ne presero possesso. Fu teatro di varie lotte e vide scontrarsi molti popoli: Persiani, Sciti, Romani, Greci, Bizantini, Unni, Goti, Bulgari, Slavi, Ottomani, Russi e molti altri. Per i Greci l’estremità Est del Mar Nero, che corrisponde oggi alla Georgia, delimitava il confine del mondo allora conosciuto.
Secondo alcuni studiosi, le steppe al Nord sono state il luogo di origine dei parlanti della lingua Proto-Indo-Europea, da cui poi hanno avuto origine le lingue indoeuropee. Negli ultimi decenni del secolo scorso, la zona del Mar Nero ha vissuto un periodo di relativa tranquillità, dovuta alla stabilità geopolitica delle zone limitrofe. La dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991 segnò un punto di svolta e un cambiamento radicale. In breve si formarono nuovi Stati e la precedente stabilità lasciò il posto ai contrasti frutto degli interessi di Unione Europea e Stati Uniti per il controllo di questa regione. Parallelamente, la nascita della Russia e la presa di potere dei Turchi preparavano il campo e nuove agitazioni.
La Nato ebbe modo di allargarsi in Europa orientale con gli ingressi di Romania e Bulgaria, grazie alle loro posizioni strategiche sul Mar Nero. Questo divenne, dunque, una zona contesa tra le nuove potenze. Tuttavia, le forze russe restavano superiori sia a livello numerico, che tecnologico, di quelle di Romania e Bulgaria. Era chiaro che le potenze principali dell’area fossero Turchia e Russia. Per questa ragione si iniziò a discutere dell’ingresso della Georgia nella Nato e di partnership con l’Ucraina. In quest’ottica si fu delineando la tensione tra Ucraina e Russia, l’annessione dei territori chiave e la conseguente guerra ancora in corso.
Le origini del nome Mar Nero
Il Mar Nero era chiamato dai greci alle origini ponto axeinos, ossia mare inospitale, poiché abitato sulle sue coste da popolazioni barbariche non civilizzate come i Daci, per poi cambiare il nome ponto eusino, ossia mare ospitale, per allontanare l’accezione maligna. Tra Medioevo e Rinascimento veniva indicato come mare maggiore. Norreni e scandinavi, invece, lo chiamavano Svartahaf, Mar Nero, sin dal Medioevo. Anche i Turchi lo definivano Mar Nero, KaraDeniz, per distinguerlo dal Mediterraneo, indicato come Mare Bianco, Ak Deniz. Secondo una teoria, la denominazione viene da una tradizione Indo-europea secondo la quale il colore nero era associato al Nord, mentre il colore bianco al Sud. L’Est veniva identificato con il color oro e l’Ovest con il rosso. La denominazione era basata sulla posizione della Turchia. In Europa si mantenne questa denominazione grazie a delle traduzioni francesi, che dal turco riprendevano il nome Mar Nero e si diffusero nei secoli diciassettesimo e diciottesimo.
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