Mappa concettuale sul Sacco di Roma del 410

Il Sacco di Roma è stato compiuto dai Visigoti nel 410 d.C. nel pieno delle invasioni barbariche. Storia e cronologia dell'assedio e del saccheggio

Mappa concettuale sul Sacco di Roma del 410
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IL SACCO DI ROMA DEL 410

Il Sacco di Roma, 410
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Il 22 agosto del 410, per la prima volta in 800 anni, Roma veniva brutalmente saccheggiata da un esercito di Visigoti al comando del generale Alarico. È stato uno degli eventi più traumatici della storia antica che decretò il crollo del mito dell'inviolabilità di Roma (scarica qui la Mappa concettuale).

Da un punto di vista politico, il sacco di Roma testimonia che la struttura dell’impero occidentale era ormai irrimediabilmente minata, infatti poco più di mezzo secolo più tardi, nel 476 avviene la caduta definitiva dell'impero romano d'Occidente.

I VISIGOTI: CHI SONO

I Visigoti erano una popolazione di Germani orientali, appartenenti alla gente dei Goti. A partire dal IV secolo tra i Visigoti si diffuse il cristianesimo, accolto nella forma dell'arianesimo.

Sotto la pressione degli Unni i Visigoti abbandonarono le terre in cui si erano stabiliti e, ottenuta l’autorizzazione dell'imperatore romano Valente ad abitare in territorio romano, passarono il Danubio (376), con l’obbligo di difendere la Tracia da future invasioni.

I Visigoti erano dunque dei veri e propri rifugiati, pertanto ricevevano dai romani aiuti umanitari.

Alcuni funzionari romani si appropriarono degli aiuti umanitari destinati ai Visigoti che pertanto si ribellarono, riportando una vittoria sofferta ma decisiva a Marcianopoli (377) contro l’esercito romano.

Nel 378, presso Adrianopoli, riportarono un’altra vittoria, ancora più schiacciante: per la prima volta un imperatore romano, Valente, perse la vita in battaglia contro un popolo ribelle.

Allora l'imperatore Teodosio, successore di Valente, scende a patti con i Visigoti, che diventano formalmente federati dell’Impero.

L'IMPERO ROMANO

Nel 395, alla morte di Teodosio, l’Impero Romano era stato territorialmente diviso in due parti tra i due figli dell’Imperatore:

  • ad Arcadio toccò l’Oriente
  • ad Onorio l’Occidente.

Ciascun imperatore aveva la propria corte, la propria amministrazione ed il proprio esercito, in reciproca autonomia.

Mentre l’Oriente era minacciato in particolar modo dai Persiani, l’Occidente era seriamente minacciato dalle continue incursioni barbariche.

Alla morte di Teodosio (395), il generale di origine vandala Stilicone (che inizialmente esercitava 'de facto' la reggenza della parte occidentale dell'impero per via della giovane età di Onorio) si rifiutò di concedere al generale Alarico gli onori della carriera militare romana, provocando così una nuova rottura.

I Visigoti, ancora privi di una patria e costretti a vagare per i territori dell’Impero, saccheggiarono così la Tracia, la Macedonia, la Tessaglia, arrivando ad espugnare Atene.

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VISIGOTI IN ITALIA

Mentre il generale Stilicone era impegnato a fronteggiare nuove invasioni di altri popoli, i Visigoti approfittarono della situazione di debolezza e penetrarono in Italia. Nel 401 assediano Milano, a quel tempo capitale dell'impero occidentale.

Nel 402 Stilicone sconfigge i Visigoti presso Pollenzo. Ma negli anni successivi nuove invasioni di varie popolazioni barbariche costringono Stilicone a venire a patti con i Visigoti. A questo punto la corte Occidentale, che nel frattempo da Milano si era stabilita nella più sicura Ravenna, era ormai schierata nettamente contro Stilicone, perché accusato di complicità con i barbari anche per via delle sue origini.

Così il generale fu messo a morte nel 408 d. C. per ordine di Onorio.

IL SECONDO ASSEDIO E IL SACCO DI ROMA

Ma Onorio continua a negare le terre ai Visigoti e il riconoscimento ad Alarico quindi avviene un secondo assedio che si conclude con la nomina di un imperatore fantoccio, Prisco Attalo, un rappresentante dell’aristocrazia senatoria in conflitto con l’imperatore legittimo.

Un ultimo tentativo di negoziazione, all’inizio del 410, si conclude con un attacco a tradimento delle truppe romane di Onorio ai danni di Alarico.

A questo punto Alarico decide di espugnare definitivamente Roma e la notte del 24 agosto del 410 penetra nella città eterna attraverso la Porta Salaria.

I Visigoti entrarono immediatamente in una delle zone più ricche della città, saccheggiando gli immensi tesori custoditi negli Orti Sallustiani. Si recarono poi verso il centro, i Fori, e le smisurate ville dei senatori, che conservavano ancora un certo potere, situate sull’Aventino e sul Celio.

Alarico, da cristiano e militare, non puntava alla distruzione di Roma e infatti abbandonò la città dopo tre giorni. Prese in ostaggio Galla Placidia, sorella dell'imperatore Onorio e si diresse verso il sud Italia, alla fine del 410 morì in Calabria.

SACCO DI ROMA, MAPPA CONCETTUALE

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Mappa concettuale sul Sacco di Roma
Fonte: redazione

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