Mappa concettuale su Pietro Bembo

mappa concettuale su Pietro Bembo e la questione della lingua italiana nel Rinascimento. Le regole che trasformarono il toscano da dialetto a lingua

Mappa concettuale su Pietro Bembo
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PIETRO BEMBO

Pietro Bembo
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Pietro Bembo (scarica qui la Mappa concettuale) nasce a Venezia da famiglia nobile. Il padre, un umanista, lo inizia allo studio delle lettere.

Nel 1503 collabora con Aldo Manuzio e nel 1505 scrive gli 'Asolani'. Nel 1506 si trasferisce alla corte di Urbino dove inizia la scrittura delle 'Prose della volgar lingua'. Dopo aver preso la tonsura nel 1508 si trasferisce a Roma per proseguire la carriera ecclesiastica.

Compie diverse missioni per conto del papa e nel 1539 viene nominato cardinale, poi muore nel 1547.

LA QUESTIONE DELL'ITALIANO

Nel Quattrocento cresce l'urgenza e la necessità di definire un volgare d'uso che rispecchi la nuova società italiana.

Il dibattito sulla lingua, che vede contrapporsi la proposta cortigiana e quella fiorentina, si complica ulteriormente a inizio Cinquecento con la perdita dell’equilibrio politico nella Penisola.

Le Prose della volgar lingua (1525) sono un dialogo di stampo umanista che ha come oggetto il linguaggio in cui si confrontano Giuliano de' Medici, Ercole Strozzi e Federico Fregoso, ciascuno sostenitore rispettivamente del primato del fiorentino, di quello del latino mentre il Fregoso si fa portavoce delle idee dell'autore insieme a suo fratello Carlo Bembo.

Bembo propone un modello letterario per il volgare basato sui modelli letterari del fiorentino trecentesco, in particolare Petrarca per la poesia e Boccaccio per la prosa.

GLI ASOLANI E LE RIME

Ricoprono un'importanza particolare nell'opera bembiana non tanto per il loro intrinseco valore letterario, quanto per il loro valore formale, per essere state la messa in pratica delle idee letterarie del loro autore.

  • Gli Asolani (1505) è un dialogo di stampo umanista sul tema d’amore, e la sua importanza è data dalla messa in prosa che riprende Boccaccio.
  • Nelle Rime (1530) Bembo mette in pratica quanto teorizzato nelle Prose, scrivendo una serie di liriche che riprendono, attualizzandola, la lirica petrarchesca.

PIETRO BEMBO: MAPPA CONCETTUALE

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