Mappa concettuale su La roba di Giovanni Verga

Mappa concettuale su La roba di Giovanni Verga: trama, personaggi, significato della novella dell'autore verista siciliano

Mappa concettuale su La roba di Giovanni Verga
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LA ROBA

Giovanni Verga
Fonte: istock

La roba (scarica qui la Mappa concettuale) è una novella di Giovanni Verga pubblicata il 26 dicembre 1880 sulla rivista «Rassegna settimanale di politica, scienze, lettere ed arti» poi confluita in volume nella seconda raccolta di novelle intitolata 'Novelle Rusticane' del 1883.

In questa raccolta l'autore affronta il tema delle problematiche socio-economiche della Sicilia del tempo e in particolare il tema della 'roba' poiché, nella sua visione, solo chi riesce ad accumulare più beni secondo la "legge del più forte" è in grado di far fronte agli imprevisti della natura.

I personaggi sono:

  • Viandante
  • Lettighiere
  • Mazzarò

Il protagonista Mazzarò è assai vicino al protagonista Gesualdo Motta del romanzo 'Mastro-don Gesualdo' pubblicato nel 1889.

LA ROBA, TRAMA

La novella è raccontata da un viandante, che attraversando le terre della Sicilia si trova in mezzo alla sterminata proprietà di un certo Mazzarò.

Il viandante descrive la vastissima proprietà di Mazzarò, parlando degli uliveti, dei vigneti e delle sterminate file di armenti, da qui la sua immaginazione viaggia e immagina il signor Mazzarò come un uomo che «fosse disteso tutto grande per quanto era grande la terra, e che gli si camminasse sulla pancia».

Poi il lettighiere che accompagna il viandante, gli spiega come fosse fatto effettivamente Mazzarò. Egli lo descrive come una persona avara e senza scrupoli ma anche estremamente intelligente. Dice di lui che non era un nobile siciliano, come la maggior parte dei proprietari terrieri dell'epoca, ma un semplice contadino, che aveva fatto fortuna contando solo sul suo lavoro e sulla sua forza di volontà. Infatti, Mazzarò aveva lavorato per un nobile locale che ora a stento gli poteva dare del tu, e tutto quello che aveva e si era guadagnato lo doveva al suo lavoro e alla sua abilità di vendere e risparmiare avaramente, per accumulare sempre più "roba".

Per Mazzarò l'oro, l'argento, la carta moneta e il denaro in generale erano da disprezzare, poiché non avevano valore. Solo la roba aveva un valore, ed egli non appena guadagnava dei soldi li spendeva subito, per comprare altra roba: terreno, piante o animali che fossero. Alla fine il protagonista, che per tutta la vita aveva risparmiato, «mangiando quello che mangiava quando era povero» e trattenendosi da ogni tipo di vizio si dispera al pensiero di dover abbandonare la sua roba:

«il solo pensiero di dover abbandonare le sue terre lo faceva diventare matto, talmente matto che arrivava ad ammazzare le sue bestie a colpi di bastone strillando: 'Roba mia vientene con me'».

LA ROBA, TEMI

I temi della novella sono principalmente tre:

  • La legge del più forte
  • L'ascesa sociale e la mentalità del possesso

LA ROBA, MAPPA CONCETTUALE

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Mappa concettuale su La roba di Verga
Fonte: redazione

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