Mappa concettuale sul De vulgari eloquentia di Dante Alighieri
Mappa concettuale sul De vulgari eloquentia di Dante Alighieri, trattato in prosa costituito da 19 capitoli sulla costruzione di un volgare ideale
DE VULGARI ELOQUENTIA
Il De vulgari eloquentia di Dante Alighieri (scarica qui la Mappa concettuale) è un'opera composta tra il 1303 e il 1304, probabilmente in contemporanea al Convivio.
Scritto in latino, è un trattato sulla lingua volgare illustre e una rassegna delle relative forme retoriche (metrica, stile, ecc.).
Il progetto originario comprendeva quattro libri, con l'analisi di vari livelli stilistici e delle possibili forme di uso letterario del volgare.
Dante interruppe l'opera al capitolo XIV del secondo libro, nel vivo della trattazione sulla canzone, per dedicarsi al progetto della Commedia.
DE VULGARI ELOQUENTIA: PRIMO LIBRO
Dimostra la nobiltà del volgare illustre, superiore persino al latino, considerato da Dante una lingua artificiale.
Infatti il volgare è una lingua naturale, che viene appresa dalla nascita senza studio.
Dante ricostruisce una storia universale delle lingue a partire da Adamo ed Eva.
Analizza quattordici varietà di volgare su base geografica.
Vengono definiti i caratteri ideali del volgare illustre:
- Illustre: capace di dare 'lustro' a chi ne fa uso
- Cardinale: perché costituisce il cardine al quale fanno riferimento tutti gli altri volgari
- Regale: perché se in Italia esistesse una reggia esso vi troverebbe la sua collocazione
- Curiale: perché risponde alle norme stabilite dagli italiani più prestigiosi, rappresentanti una curia, cioè una corte ideale, in mancanza di una corte effettiva
DE VULGARI ELOQUENTIA: SECONDO LIBRO
Comincia a definire gli usi possibili del volgare illustre.
Solamente i poeti di cultura e di ingegno elevati sono degni di farne uso e solamente nella trattazione di temi elevati: politici, amorosi e morali.
La forma più degna del volgare illustre è la canzone, il metro l'endecasillabo, eventualmente alternato al settenario.
DE VULGARI ELOQUENTIA DI DANTE ALIGHIERI: MAPPA CONCETTUALE
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