Mappa concettuale su Cicerone
Mappa concettuale su Cicerone: biografia, opere e pensiero di uno dei più importanti politici, filosofi e scrittori dell'antica Roma
CICERONE
Marco Tullio Cicerone (scarica qui la Mappa concettuale) nacque nel 106 a.C. ad Arpino. Studiò retorica e filosofia.
Dopo un viaggio di studi in Grecia nel 77 a.C., nel 75 a.C. divenne questore in Sicilia. Nel 63 a.C. da console represse la congiura di Catilina.
Nel 58 a.C. venne esiliato con l'accusa di aver condannato a morte i catilinari senza processo. Nella guerra civile si schierò in favore di Pompeo. Dopo la sconfitta di Pompeo venne perdonato da Cesare.
Dopo il 44 a.C. ritornò all'attività politica con la lotta contro Antonio (Filippiche) schierandosi a favore di Ottaviano. Venne ucciso da dei sicari di Antonio nel 43 a.C.
CICERONE, ORAZIONI
Ecco le principali orazioni scritte da Cicerone:
- Pro Roscio Amerino
Difesa di Roscio Amerino accusato ingiustamente di parricidio dagli assassini del padre. - Verrine (70 a.C.)
Contro l'ex governatore Verre che aveva sfruttato la provincia con grande avidità. Verre venne schiacciato dalle accuse di Cicerone e fu condannato in contumacia. La vittoria contro il difensore di Verre, Ortensio, fu di grande prestigio politico. - Catilinarie (63 a.C.)
Da console soffocò la congiura che Catilina voleva ordire per il suo colpo di Stato. In quattro orazioni Cicerone svelò le trame sovversive dell'accusato. Catilina fu costretto a fuggire da Roma. - Pro Sestio (56 a.C.)
Sestio fu un tribuno accusato da Clodio di atti di violenza. Cicerone in questa orazione ribadì il concetto di concordia ordinum, ovvero l'unione di intenti tra nobiltà e ceto equestre.
Ma aggiunse il concetto di consensus omnium bonorum, cioè la concordia tra tutte le persone agiate e possidenti, amanti dell'ordine pubblico e sociale. - Orazioni cesariane
Ricche di elogi nei confronti di Cesare. Sono: la Pro Marcello, Pro Quinto Ligario, Pro lege Deiotario. - Filippiche (44 a.C.)
Orazioni pronunciate contro Antonio per farlo dichiarare nemico pubblico dal senato. Si distinguono per i toni molto accesi e violenti.
CICERONE, OPERE RETORICHE
Ecco invece le principali opere retoriche:
- De inventione
Cicerone credeva fosse necessario per un oratore possedere una sintesi tra eloquentia e sapientia. Ovvero si dovevano padroneggiare sia le tecniche retoriche che la cultura filosofica. - De oratore
Protagonisti:
- Licinio Crasso: Sosteneva la necessità per un oratore di una vasta formazione culturale.
- Marco Antonio: Preferiva un oratore più istintivo e autodidatta, dove l'arte oratoria doveva essere data da doti naturali. - Brutus
Cicerone affrontò la storia dell'eloquenza dibattendo delle polemiche di stile. Storia dei più grandi oratori sia romani che greci.
CICERONE, OPERE POLITICHE
Ecco quali sono le opere politiche:
- De Republica
Cicerone cercava di individuare la migliore forma di Stato. Venivano riproposte tre forme possibili di governo e le loro degenerazioni:
- Monarchia- tirannide
- Aristocrazia - oligarchia
- Democrazia - olocrazia
La costituzione romana veniva vista come la miglior sintesi tra le tre forme di governo:
- Monarchia - consoli
- Aristocrazia - senato
- Democrazia - comizi - De legibus
Dialogo sulle leggi tra Cicerone, il fratello Quinto e l'amico Attico. La legge non nacque per convenzione ma da Dio.
CICERONE, FILOSOFIA
Per Cicerone la filosofia era una consolatio al dolore della vita. Tuttavia credeva fosse necessario impegnarsi al livello civile.
La felicità poteva essere raggiunta attraverso il disprezzo della morte, la sopportazione del dolore e il riconoscimento dell'importanza della virtù.
Opere filosofiche:
- De finibus
Dedicato a Bruto, trattava questioni etiche come il sommo bene e il sommo male. - Tusculanae disputationes
Testo che avvicinava Cicerone allo stoicismo, in forma di dialogo tra l'autore ed un interlocutore anonimo. - Cato maior de senectute
Dedicato a Catone il censore, anche protagonista. Cicerone si proiettò nella figura di un anziano che era riuscito a conservare autorità e prestigio. - Laelius de amicitia
Riflessioni sull'amicizia. I romani credevano nell'amicizia come creazioni di legami personali a scopo di sostegno politico.
Cicerone voleva allargare il concetto di amicizia, superando i limiti delle fazioni politiche. - De officis
Trattato dedicato al figlio Marco. Cicerone cercava di ridare prestigio alla filosofia per un progetto di formazione morale della società e in particolare dell'aristocrazia.
PENSIERO DI CICERONE
Per Cicerone la conoscenza umana era qualcosa di molto incerto. L'autore era convinto che l'unico criterio di verità fosse il consenso dei filosofi. Il mezzo più utile per giungere alla conoscenza era il dialogo.
Poiché la conoscenza era sempre un'idea incerta, era necessario sospendere il giudizio. Si oppose alle teorie epicuree.
Era più vicino alla concezione stoica: credeva nell'esistenza di un principio provvidenziale che regolasse il mondo. Questo principio poteva intendersi come "divinità". Ciò gli permetteva di salvaguardare l'esistenza e l'omaggio alla religione romana tradizionale.
Considerava la religione come garanzia per la stabilità del popolo romano.
CICERONE: MAPPA CONCETTUALE
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