Manzoni: l'influenza del giansenismo

L'influenza del giansenismo su Alessandro Manzoni: breve riassunto del pensiero e gli aspetti principali del movimento giansenista

Manzoni: l'influenza del giansenismo
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Introduzione

Cornelius Otto Jansen
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Il giansenismo è un movimento religioso, politico e culturale nato nel XVII secolo che modificò le basi del cattolicesimo. Il giansenismo prende il nome da Cornelius Otto Jansen, un ecclesiastico e teologo olandese.

Secondo Giansenio, l'uomo nasce tendenzialmente corrotto, per natura commette delle azioni maligne e lontane dalla grazia divina.

Molti scrittori accolsero il pensiero giansenista e ne espressero varie opinioni. Seppur per un breve periodo, anche Alessandro Manzoni ne subì l'influenza.

La conversione di Manzoni

La conversione del Manzoni al giansenismo coincide con una lunga evoluzione e maturazione psicologica. Gli avvenimenti esteriori sono evidenti anche dal suo matrimonio con Enrichetta Blondel.

Nel 1809 Manzoni a Parigi frequenta gli eredi di Port-Royal e conosce il sacerdote giansenista Eustachio Degola. Quest'ultimo, con un lavoro costante e coinvolgente, vince le avversioni religiose del Manzoni, mette in dubbio la sua fede nel cattolicesimo e lo scrittore lentamente si converte al giansenismo. Percorre così le stesse orme della moglie.

L’influenza del giansenismo su Manzoni

Il sacerdote Luigi Tosi, dal giansenismo più moderato, in più occasioni svia l'attenzione e le energie del Manzoni dalle opere letterarie, lo induce ad un maggiore impegno nella produzione morale e religiosa e, a Milano, diventa la guida spirituale dei coniugi.

Questo passaggio si nota in alcune opere, tra queste le Osservazioni sulla morale cattolica, scritte quasi contemporaneamente agli Inni Sacri. Nella stesura, il Manzoni trae ispirazione proprio da Tosi e Degola.

Nella lettera a Luigi Tosi lo scrittore commenta con amarezza il clima ostile in Francia: durante gli anni della Restaurazione si respira una profonda avversione religiosa e la situazione politica è instabile; la nazione vive un'improbabile convivenza tra religione e politica dei cattolici reazionari.

Tuttavia, il giansenismo influenza solo in parte Manzoni e per un brevissimo periodo. Il movimento religioso, infatti, affascina lo scrittore solo al livello psicologico e non dogmatico.

Infatti, nelle sue opere non ne evidenzia gli aspetti dottrinali oppure teologici ma ne descrive soprattutto l'importanza e gli effetti, esalta l'influenza che la fede genera nella vita degli uomini e dei pensatori di quel tempo.

Manzoni inoltre sente profondamente e in maniera distinta la secolare divisione tra lo Stato e la Chiesa cattolica: non nascose mai la sua totale disapprovazione al potere temporale del Papa.

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