Manierismo: definizione, caratteristiche e protagonisti

Storia e caratteristiche del Manierismo: definizione, opere e protagonisti di una stagione artistica europea del XVI secolo
Manierismo: definizione, caratteristiche e protagonisti
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1Introduzione

Ciclo di affreschi del Giudizio Universale di Federico Zuccaro e Giorgio Vasari, esponenti del Manierismo.
Ciclo di affreschi del Giudizio Universale di Federico Zuccaro e Giorgio Vasari, esponenti del Manierismo. — Fonte: getty-images

Con il termine Manierismo si indica un periodo storico artistico che si sviluppò in Italia nel corso del Cinquecento, in concomitanza del cosiddetto Rinascimento maturo. Lo stile di questo periodo è noto per essere ricco di virtuosismi, raffinatezza e stravaganza.

Il Manierismo fu una tendenza artistica che si sviluppò soprattutto a partire dal terzo decennio del Cinquecento, nata dalla combinazione dalle esperienze pittoriche di Leonardo (1452-1519), Michelangelo (1475-1564), Raffaello (1483-1520) e i modelli dell’arte antica.

2Quadro storico e culturale

Martin Lutero e la Riforma protestante.
Martin Lutero e la Riforma protestante. — Fonte: getty-images

Nel 1527, a seguito del Sacco di Roma, prese avvio una vera diaspora: molti artisti lasciarono Roma e si trasferirono presso gli ambienti colti delle corti europee. Questo evento diede al gusto manierista la possibilità di espandersi nel contesto europeo. 

La pace di Cateau-Cambrésis del 1559 permise di risanare i conflitti di potenza tra l’Impero, la Francia, la Spagna e l’Inghilterra. Il costante scontro religioso sfociò nella Riforma protestante, poi fortemente limitata dai dettami del Concilio di Trento (1545-1563).

3Cos’è il Manierismo?

3.1Definizione

Giorgio Vasari (1511 - 1574)  pittore, architetto e storico dell'arte.
Giorgio Vasari (1511 - 1574) pittore, architetto e storico dell'arte. — Fonte: ansa

Il primo teorico che parla di maniera è Giorgio Vasari (1511-1574) nell’opera Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori. Per il teorico, l’età della maniera rappresenta il raggiungimento della perfezione formale, nonché la piena realizzazione del Rinascimento

Lo stile dell’arte manierista si caratterizza per la diffusione di forme contrapposte, il cangiantismo dei colori, il gigantismo delle figure e l’uso anticonvenzionale delle regole prospettiche. Elegante, di grazia e artificioso, lo stile dei manieristi rappresentò una delle stagioni più creative della storia dell’arte europea. 

3.2Novità

Nel Terzo proemio delle Vite, Vasari parla delle regole della buona maniera, ovvero della "regola" e della "licenza": solo attraverso lo studio del disegno e della composizione, l’artista può raggiungere nuove forme artistiche originali

Mercurio bronzeo di Giambologna, uno dei maggiori interpreti della scultura manierista.
Mercurio bronzeo di Giambologna, uno dei maggiori interpreti della scultura manierista. — Fonte: getty-images

Ciò che contraddistinse l’età della maniera, secondo Vasari, furono la "gagliardezza", "la varietà di tante bizzarrie" e "la vaghezza de’ colori". Si propagò il concetto della "sprezzatura", cioè di una semplicità creativa determinata dalla facilità d’esecuzione.

Elaborata a partire dal modello di Michelangelo, la forma serpentinata si diffuse durante questo periodo, sia in pittura sia in scultura. Il caso più celebre è rappresentato dal Mercurio bronzeo (1578-1580) di Giambologna (1529-1608).

4Manierismo romano

4.1Caratteristiche stilistiche

Papa Clemente VII (1478-1534).
Papa Clemente VII (1478-1534). — Fonte: ansa

A partire dal 1523, a Roma, iniziò una vivace stagione culturale guidata da papa Clemente VII (1478-1534) che radunò presso di sé un gruppo di talenti italiani. Uniti da un profondo senso di sperimentazione, gli artisti proposero un’arte elegante e di carattere intellettualistico legata ai canoni classici

Durante il pontificato di Paolo III (1468-1549) prese forma un gruppo di artisti attivi nei più importanti cantieri romani. Questi artisti diedero vita a uno stile uniforme, elegante e raffinato: si affermò definitivamente l’età della maniera.

4.2Protagonisti

Dopo aver lavorato a lungo insieme al maestro Raffaello, Giulio Romano (1499-1546) sintetizzò il concetto di maniera all’interno della Stanza dei Giganti di Palazzo Te, a Mantova, dove la scena è dominata dalla monumentalità delle figure in movimento

Perin del Vaga (1501-1547), allievo di Raffaello, dopo un lungo periodo trascorso a Roma si trasferì a Genova presso la corte dei Doria. Il suo stile si contraddistingue per eleganza e dinamicità, dove i modelli dell’urbinate sono combinati a quelli di Andrea del Sarto.

Madonna dal collo lungo di Parmigianino, conservata agli Uffizi di Firenze.
Madonna dal collo lungo di Parmigianino, conservata agli Uffizi di Firenze. — Fonte: getty-images

Detto il Parmigianino (1503-1540), quest’artista si formò a Parma e si trasferì a Roma nel 1524, dove lavorò per la corte papale. Realizzò opere raffinate e sensuali, spesso dalle forme affusolate, come la Madonna dal collo lungo (1535) e la Visione di San Girolamo (1527).

Pittore, architetto e storiografo, Giorgio Vasari è il rappresentante della seconda età della Maniera, insieme a Francesco Salviati (1510-1563). Fortemente ispirato ai modelli di Michelangelo, le sue opere resero la "licenza" una norma. Tra le sue opere più importanti vi sono la decorazione del Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio e la cupola del Duomo di Santa Maria del Fiore a Firenze

5Manierismo toscano

5.1Caratteristiche stilistiche

Fu tra Roma e Firenze che si formarono gli artisti della maniera moderna. A partire dal 1515 a Firenze prese forma un gruppo di artisti che aprirono la strada al manierismo attraverso nuove regole artistiche.

Durante i primi anni del Cinquecento i numerosi eventi storici che percorsero la penisola, come la repubblica di Savonarola, il sacco di Roma e il ritorno dei Medici, si rispecchiarono nello stile e nelle opere degli artisti, spinti da un forte impulso anticlassico.

5.2Protagonisti

Madonna delle arpie di Andrea del Sarto, commissionata dalle monache del convento di San Francesco dei Macci a Firenze.
Madonna delle arpie di Andrea del Sarto, commissionata dalle monache del convento di San Francesco dei Macci a Firenze. — Fonte: getty-images

Tra i massimi rappresentanti del periodo vi fu Andrea del Sarto (1486-1530). La sua ricerca formale prese forma dalle esperienze romane di Michelangelo e Raffaello e viene ricordato da Vasari come il "pittore senza errori". Un’apparente armoniosità domina le sue opere, che rivelano però un profondo senso di inquietudine, come nella celebre Madonna delle Arpie (1517). 

Altro protagonista è Iacopo Carucci, detto il Pontormo (1494-1556), ricordato da Vasari come un uomo introverso e ipocondriaco. La ricerca espressiva degli stati d’animo e l’attenzione per la composizione contraddistinguono le opere di questo artista, tra cui la Deposizione (1526-1528).

Lo stile di Domenico Beccafumi (1486-1551) si compone di elementi tratti da Michelangelo e Raffaello, spesso mediati dall’uso di un chiaroscuro sfumato e morbido, tipico delle opere di Leonardo. Tra le opere più celebri vi è la Discesa di Cristo al Limbo (1530-1535).

6Manierismo veneto

6.1Caratteristiche generali

Giorgione, uno dei principali pittori del Cinquecento veneto.
Giorgione, uno dei principali pittori del Cinquecento veneto. — Fonte: getty-images

La pittura che si sviluppò a Venezia tra il XV e il XVI secolo fu dominata dalle personalità di Giorgione (1484/1487- 1562), Tiziano Vecellio (1488/1490-1576) e Lorenzo Lotto (1480-1556), i quali rinnovarono il linguaggio artistico tramite il colore

L’incontro dell’arte di Tiziano, Raffaello e Michelangelo portò a un linguaggio caratterizzato da una pittura tonale e libera nelle sue molteplici espressioni formali.

6.2Protagonisti

Nozze di Cana (1563) di Veronese.
Nozze di Cana (1563) di Veronese. — Fonte: ansa

L’opera di Paolo Caliari, detto il Veronese (1528-1588), è caratterizzata da un forte impegno intellettuale e civile che celebra il valore della città lagunare attraverso una pittura luminosa e cangiante. Tra i suoi capolavori vi sono le Nozze di Cana (1563) del Louvre, esposte di fronte alla celebre Gioconda (1503 ca). 

Allievo di Tiziano, Tintoretto (1518-1594) riflette nelle sue opere l’incertezza morale del suo tempo, dominato dalla Controriforma, attraverso una drammatica forza espressiva. La ricerca di effetti luministici e prospettici caratterizza le opere dell’artista. L’opera il Ritrovamento del corpo di San Marco (1562-1566) è una delle opere più celebri di Tintoretto.

L’estetica di Jacopo Bassano (1510-1592) è caratterizza da figure serpentinate, rese con pennellate cariche di colore che conferiscono grandi effetti illuministici. Tra le sue opere più celebri vi è la Salita al Calvario (1550-1555), oggi conservata al Museo di Budapest.