Manierismo nell'arte: significato e caratteristiche

Manierismo nell'arte: significato, caratteristiche e stile dei maggiori esponenti come Pontormo, Parmigianino, Benvenuto Cellini e Rosso Fiorentino

Manierismo nell'arte: significato e caratteristiche
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MANIERISMO

Manierismo nella storia dell'arte: caratteristiche ed esponenti
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Il manierismo è una tendenza artistica nel tardo 1500 così chiamata grazie al Vasari, che definì il modo di dipingere del periodo "maniera". Per Vasari i manieristi erano quelli che dipingevano imitando i grandi artisti come Michelangelo e Raffaello, dice che dipingevano insomma alla maniera. Il manierismo nella storia dell'arte è in realtà un fenomeno molto complesso. 

MANIERISMO NELLA STORIA DELL'ARTE

Talvolta i manieristi sono descritti dal Vasari come personaggi eccentrici quasi in maniera dispregiativa, ma in realtà bisogna guardare anche al contesto storico italiano: si era da poco il predominio spagnolo di Carlo V e degli Asburgo d’Austria. Con la presa di Roma da parte dei lanzichenecchi la città di Roma inizia a essere considerata intoccabile e questo genera un allontanamento degli artisti dalla città. 

I manieristi riprendono maggiormente Michelangelo perché era il più tormentato. I manieristi si rifacevano ai grandi del Rinascimento per cercare il significato, come avevano affrontato le varie polemiche. Sicuramente un elemento che caratterizza il manierismo è la trasgressione delle regole. Non come l’arte del Rinascimento che aveva canoni, che si rifacevano al classico. 

CARATTERISTICHE DEL MANIERISMO

Alcune caratteristiche del Manierismo:

  • Il virtuosismo è la bravura eccezionale di rifare le opere per esercitarsi ad allenare la mano e una cosa che li caratterizza è saper disegnare facilmente. 
  • La contraddizione della regola aveva alla base l’armonia e la prospettiva. Per esempio, gli spazi grandi si contrapponevano a figure piccole, scene: affollate, vuote, asimmetria. I colori sono contrastanti: lividi, aspri, chiaroscurati, poco sfumati.

L’arte dei manieristi è sia soggettiva che oggettiva. Ogni artista la interpreta a modo suo, non c’è più la modalità abbastanza uniforme perché c’è più oggettività nell’arte. L’artista manierista è uno tra i primi a far parte di un movimento soggettivo. 

I MANIERISTI TOSCANI: PONTORMO E ROSSO FIORENTINO

Due sono gli artisti toscani, maggiori esponenti del manierismo: parliamo di Rosso Fiorentino e Pontormo. Questi due artisti trattano entrambi il soggetto della deposizione della croce.

PONTORMO

Deposizione della croce di Jacopo Pontormo (1526-1528)
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Nella Deposizione della croce di Pontormo notiamo una scena affollata e tutte le figure in primo piano sembrano uscire dallo spazio. I corpi dei personaggi sono rivolti verso direzioni diverse così come gli sguardi di ognuno sono in direzioni diverse. Sguardi attoniti come se non capissero l’accaduto, sgomento. Il Vasari definisce Pontormo uno spirito irrequieto e stravagante. Questa tavola a olio si trova a Firenze.

ROSSO FIORENTINO

Deposizione della croce di Rosso Fiorentino
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La sua deposizione dalla croce di Rosso Fiorentino si trova a Volterra. Lo spazio non è ristretto, ma uno spazio che crea disagio perché lo sfondo è blu. Spazio surreale. Ma in basso a questo sfondo troviamo azzurro-blu troviamo delle collinette però non sono come ce le aspettiamo visto che si vedono in lontananza. Lo sfondo così impostato potrebbe essere un teatro o una stanza. Al centro troviamo la croce, ci sono tre scale sul quale dei personaggi tirano giù il Cristo quasi come degli acrobati. Maddalena è in ginocchio con un vestito rosso, Giovanni Battista ha le mani in faccia ed è sproporzionato a sinistra- figura allungata.

Maria con il capo chinato, due donne la sorreggono. Figure legnose, spigolose, accentuate dal chiaroscuro, non c’è sfumatura, colori smalto. Anche qui le figure seguono direzioni differenti, nell’insieme tutti questi elementi ci trasmettono disagio perché non è quello che ci aspettiamo di vedere. Questa pittura vuole esprimere il disagio sottolineando la drammaticità dell’evento.

PARMIGIANINO

Madonna con il bambino, Parmigianino
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La sua opera più importante è la Madonna con Bambino chiamata anche Madonna dal collo lungo. Una fascia divide i seni della Madonna e, sebbene sia solo un elemento di decorazione, aderisce al corpo in modo strano riconoscendo le forme. C'è un'attenzione particolare all'eleganza e alla sensualità. Il punto di vista è basso e c’è una sproporzione-stranezza tra San Girolamo e la Madonna.

GIULIO ROMANO

Giulio Romano è un architetto e pittore di Mantova che prende ispirazione da Raffaello. Firma il progetto del palazzo Te, un palazzo è diverso da qualli rinascimentali, ma che ricorda la domus romana: è infinito quadrato con poi dentro un giardino con cui finisce con l’esedera, un semicerchio. Le facciate appaiono tutte diverse. 

BENVENUTO CELLINI

Benvenuto Cellini è stato artista è fiorentino che da giovane ha studiato per diventare orafo. Come scultore firma tante opere, ma la più importante è il Perseo che si trova nella loggia dei Lanzi a Firenze. Perseo nella mitologia aveva sconfitto Medusa. Il corpo di Medusa è, infatti, ai suoi piedi e le sue mani sono impegnate.
La statua è realizzata in bronzo e marmo come gruppo scultoreo basamento e statua. Non è un semplice basamento ma sembra un opera d’arte a sé stante, la miniatura del basamento ci colpisce più che altro perché non si arriva a cogliere il dramma perché si è più attenti hai particolari.

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