Linguistica generale: fonetica e fonologia
Fonetica e fonologia: il significato, le caratteristiche, le differenze tra questi due aspetti della linguistica generale ed esempi
Indice
Cosa sono fonetica e fonologia
La fonetica e la fonologia rappresentano due aspetti simili della linguistica generale.
La fonetica è l'aspetto fisico dei suoni, studia la produzione e la percezione dei suoni e presenta alcune sottocategorie.
Tuttavia, se non specificato, può essere definita come "fonetica articolatoria": vale a dire lo studio della produzione di suoni provenienti dall'articolatorio e dal tratto vocale di chi li produce.
La fonologia è invece la funzione astratta dei suoni e stabilisce quali sono i fonemi in una data lingua, ovvero quei suoni che possono fare la differenza di significato tra diverse parole. Un fonema è un segmento fonico con un valore significato.
Dopo questa breve premessa, andiamo ad analizzare più nel dettaglio l'argomento.
Fonetica e fonologia: differenze
Mentre la fonetica si occupa dell'aspetto fisico dei suoni, detti anche foni, la fonologia riguarda lo studio della funzione linguistica dei suoni stessi.
L'unità dello studio della fonetica è dunque il fono, mentre quello della fonologia è il fonema.
In particolare, la fonologia cerca di scoprire:
- quali sono i fonemi di una data lingua (se a una differenza di suono corrisponde una differenza di significato);
- come i suoni si combinano insieme (in quanto alcune combinazioni non sono ammesse);
- come i suoni si modificano in combinazione.
Il fonema
Un fonema è un segmento fonico che possiede una funzione distintiva e che è definito soltanto da caratteri con valore distintivo, detti caratteri pertinenti; inoltre è un'unità astratta che si realizza in foni.
Il fono, invece, è un vero e proprio suono, generato mediante l'apparato fonatorio. Mentre la rappresentazione del fonema avviene mediante barre oblique, quella del fono avviene tra parentesi quadre.
I foni
L'apparato fonatorio può produrre diversi suoni e ogni lingua ne sceglie un determinato numero da utilizzare nel linguaggio articolato; questi saranno allora denominati foni, ovvero suoni del linguaggio.
I foni hanno valore a livello linguistico quando sono distintivi, ossia quando contribuiscono a differenziare i significati.
Facendo riferimento a quanto detto, possiamo introdurre il concetto di coppie minime, cioè di coppie di parole che si differenziano solo per un suono nella stessa posizione: le lettere [p] e [t], ad esempio, contribuiscono alla formazione di coppie minime in parole come pare/tare, tarpa/carta, tappo/tatto.
Siamo quindi in grado di dire che due foni che possiedano valore distintivo sono detti fonemi.