Letizia Battaglia: la vita, i lavori e i temi affrontati dalla famosa fotografa

Letizia Battaglia: vita, caratteristiche dello stile e analisi di alcuni dei lavori più importanti della fotoreporter, conosciuta ai più come la “fotografa della mafia”
Letizia Battaglia: la vita, i lavori e i temi affrontati dalla famosa fotografa
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1Chi è Letizia Battaglia

Letizia Battaglia, 16 settembre 2016 durante un'esibizione dei suoi lavori al Festival Manifesto a Toulouse (Francia)
Letizia Battaglia, 16 settembre 2016 durante un'esibizione dei suoi lavori al Festival Manifesto a Toulouse (Francia) — Fonte: getty-images

Letizia Battaglia (1935-2022) è stata una delle più importanti fotografe e fotoreporter italiane della seconda metà del Novecento. Legata alla sua Palermo, Battaglia si contraddistinse anche per il suo impegno sociale e politico, legato anche ai diritti femminili

Nota ai più con l’etichetta riduttiva di “fotografa della mafia”, Letizia Battaglia si caratterizzò anche per i suoi lavori di documentazione fotografica sulla realtà siciliana, soprattutto palermitana, straziata dalla complicata situazione economica, sociale e culturale peculiare della zona. 

2Biografia

2.1Giovinezza

Letizia Battaglia nacque a Palermo, in Sicilia, il 5 marzo 1935 in una famiglia modesta. A causa dell’instabilità economica familiare e del lavoro del padre, Battaglia trascorse la sua infanzia tra Napoli, Civitavecchia, Trieste e Palermo.

Sentendosi come un uccello in gabbia, Battaglia vide nel matrimonio una via d’uscita. Nel 1951, a sedici anni si sposò con Franco Stagnitta. Tuttavia, le sue aspirazioni di libertà furono vane, fino a quando nel 1964 non tornò a Palermo, svincolata dai controlli del marito ma più inquieta.

2.2Esordi

Il "muro della legalità", lungo circa 70 metri e alto due metri che costeggia la Caserma dei Carabinieri di Carini (Palermo). I volti di Letizia Battaglia e Peppino Impastato
Il "muro della legalità", lungo circa 70 metri e alto due metri che costeggia la Caserma dei Carabinieri di Carini (Palermo). I volti di Letizia Battaglia e Peppino Impastato — Fonte: getty-images

Tra difficoltà matrimoniali e problemi di salute mentale, agli inizi degli Anni Settanta Battaglia collaborò saltuariamente con il quotidiano palermitano de «L’Ora», scrivendo articoli di cronaca e inchieste a puntate. Nel mentre conobbe Santi Caleca con cui intrattenne un importante rapporto lavorativo e sentimentale.

Battaglia raggiunse Caleca a Milano nel 1971. Qui visse finalmente il suo primo periodo di felicità e fu sempre qui che imparò a maneggiare la fotografia. Nel 1972 ritornò a Palermo come fotoreporter per «L’Ora».

Nella Palermo degli Anni di Piombo, Battaglia si trovò a documentare gli attentati e i delitti di mafia, al fine di informare l’opinione pubblica e di scuotere le coscienze. In quel momento Battaglia era l’unica donna in Italia a lavorare come fotografa all’interno di una redazione giornalistica.

2.3Affermazione

Nel 1975 Battaglia conobbe Franco Zecchin (1953) con cui portò avanti un’importante relazione sentimentale e lavorativa. Battaglia continuò a fotografare il bagno di sangue in cui era inondata la città, causato dalla guerra con la mafia, tanto da ricevere addirittura delle minacce.

Il lavoro di documentazione della difficile realtà siciliana di Battaglia raggiunse il culmine della notorietà con lo scatto dell’omicidio di Piersanti Mattarella del 1983, seguito dalla vittoria nel 1985 dell’“Eugene Smith”, prestigioso premio  internazionale di fotografia dell’impegno.

Parallelamente alla fotografia, tra gli Anni Settanta e Ottanta Battaglia si dedicò a diversi progetti artistici ed editoriali. Nel mentre Battaglia si diede attivamente alla politica.

2.4Ultimi anni

Letizia Battaglia riceve la cittadinanza onoraria di Livorno nel 2019
Letizia Battaglia riceve la cittadinanza onoraria di Livorno nel 2019 — Fonte: getty-images

Dal 1992 Battaglia si allontana definitivamente dalla fotografia a seguito dell’assassinio di Giovanni Falcone, poiché stanca di confrontarsi con la violenza. Negli Anni Duemila si dedicò prevalentemente ad attività sociali e culturali.

Negli ultimi anni di vita Battaglia fu insignita di diversi riconoscimenti internazionali e seguì l’allestimento di diverse grandi mostre a lei dedicate, tra cui l’importante retrospettiva ai Tre Oci di Venezia del 2019. A causa di un cancro al seno Battaglia si spense il 13 aprile 2022 a Cefalù.

3Stile e temi affrontati

3.1Caratteristiche formali

Fotocamera Leica M2
Fotocamera Leica M2 — Fonte: getty-images

In tutta la sua carriera fotografica, Battaglia lavorò con la Leica M2, una fotocamera a telemetro analogica, prediligendo inquadrature grandangolari e fotografie in bianco e nero.

In questa maniera, accanto alla bellezza formale della composizione e dell’istante ritratto, gli scatti di Battaglia si presentano drammatici e intensi, come se riuscisse a catturare tutta la tensione emotiva presente in quel frangente.

Confrontandosi principalmente con la fotografia di cronaca, Battaglia si misurò sulla realizzazione di una singola immagine in cui condensare la somma delle informazioni e delle emozioni: un’intrusione quasi corporea nella realtà e quindi una dichiarazione della sua presenza empatica.

3.2Temi

Letizia Battaglia al Festival del Cinema di Venezia, 6 settembre 2019
Letizia Battaglia al Festival del Cinema di Venezia, 6 settembre 2019 — Fonte: getty-images

L’attività fotografica di Battaglia è nota soprattutto per le immagini dei crimini che avvenivano a Palermo tra gli Anni Settanta e Ottanta a causa della mafia. Ma il suo lavoro non fu solo questo, infatti si impegnò anche a documentare la complicata situazione in cui versava la Sicilia.

Ossia il gli eventi in piazza, il degrado sociale e ambientale, la disoccupazione, la condizione femminile, il lavoro minorile, il gioco dei bimbi per le strade, i salotti borghesi, insomma la vita quotidiana siciliana.

Uno dei soggetti preferiti di Battaglia sono state le donne: una parte per motivi puramente estetici, un’altra perché vedeva la fotografia come un mezzo di emancipazione dalla loro condizione sociale di inferiorità e infine perché era anche uno strumento di indagine psicologica su se stessa.

4Opere

4.1Omicidio di Piersanti Mattarella

Piersanti Mattarella sul "muro della legalità": l'ex presidente della Regione Sicilia ucciso dalla mafia
Piersanti Mattarella sul "muro della legalità": l'ex presidente della Regione Sicilia ucciso dalla mafia — Fonte: getty-images

Omicidio di Piersanti Mattarella (1980) è lo scatto più noto di Letizia Battaglia. Dall’abitacolo laterale di un’auto, la fotografa ritrae il momento in cui il fratello, l’attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (1941), e la moglie Irma sorreggono il cadavere esanime di Piersanti.

La mattina del 6 gennaio 1980, mentre Piersanti Mattarella si recava in macchina con la famiglia alla messa domenicale, fu raggiunto da ripetuti colpi di pistola sparati da un sicario della mafia. Battaglia fu una delle prime ad arrivare sul posto e a documentare l’accaduto.

4.2Bambina con il pallone

Un altro scatto conosciuto di Battaglia è Bambina con il pallone (1980). Questa foto riunisce e rappresenta i diversi temi prediletti da Battaglia: la condizione sociale dei minori in Sicilia e le bambine di strada colte nella loro quotidianità.

Battaglia ritrae questa bambina con un volto indispettito e con uno sguardo ribelle, quasi selvatico, mentre si mette in posa come una modella. È palpabile la sensazione che la piccola non vedesse l’ora di scappare via e tornare a giocare a pallone con i suoi amici.