Cosa sono e quali sono le Signorie
Caratteristiche delle Signorie che si sono formate in Italia a partire dalla fine del XIII secolo.
LE SIGNORIE: COSA SONO E QUALI SONO
In Italia non si formò una monarchia su base nazionale per una serie di ragioni: i comuni, la presenza del pontefice, la mancanza di una città capitale, colpa della presenza di troppe grandi città e fallì il progetto imperiale di unificare il territorio. Per cui abbiamo la presenza di una molteplicità di stati che non supereranno mai le dimensioni regionali. Alcuni di questi erano già preformati. Le signorie podestarili divennero veri e proprio principati, ma erano stati e non grandi monarchie.
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In alcuni casi i podestà divennero dei signori, dopo la crisi economica e con l'appoggio della popolazione. In altri posti furono gli esponenti delle famiglie più potenti a diventare signori. La caratteristica principale di tutte le signorie era la centralità del signore che viveva a corte e nelle cui mani era concentrato tutto il potere. A corte gravitava tutta una rete di funzionari che dipendevano dal signore che divennero veri e propri mecenati, proteggendo artisti di tutti i generi. Un’altra caratteristica delle Signorie è la presenza di compagnie di ventura, ossia eserciti mercenari con a capo un condottiero e arruolati dai Signori in caso di conflitto. All'inizio erano stranieri e venivano pagati anche con terreni, e quindi vediamo in Italia un processo di rifeudalizzazione. In alcuni casi i condottieri divennero anche signori, come gli sforza a Milano. Le Signorie in Italia più importanti furono quelle dei Visconti e degli Sforza a Milano e poi quella dei Medici a Firenze. Tra le Signorie minori, ricordiamo: i Gonzaga a Mantova, gli Estensi a Ferrara, i Malatesta a Rimini e i Savoia nel Canavese.
LE SIGNORIE DI MILANO
A Milano i primi signori tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo a contendersi il potere furono i Visconti e i Della Torre e a prendere alla fine il potere furono i Visconti. I Visconti raggiunsero il massimo della loro potenza con Gian Galeazzo Visconti, che sposò la figlia del re di Francia Isabella di Valois e questo gli diede maggior potere e ottenne il titolo di duca di Milano. Con Gian Galeazzo, Milano arrivò a conquistare la Lombardia, l’Umbria e parte dei territori toscani. La crisi invece iniziò con Filippo Maria Visconti, che perse vari territori con lo scontro contro Venezia.
LE SIGNORIE DI VENEZIA
Nella Repubblica di Venezia il potere era nelle mani del doge, ma nei fatti a gestire il potere era il Gran Consiglio della Repubblica in cui sedevano tutti i rappresentanti dell'oligarchia veneziana. Venezia era una grande potenza e aveva esteso anche sul mare il suo controllo fino al Mar Nero. Era meno forte sulla terra ferma e rischiò di essere sconfitta da Genova proprio nel suo punto debole. Nel 1978 i genovesi riuscirono ad entrare nei territori della Repubblica occupando l'isola di Chioggia. Venezia cercò di espandersi in Italia scontrandosi con Filippo Maria Visconti, e in questo scontro si distinse Francesco Bussone, detto il Conte di Carmagnola.
Nella battaglia di Maclodio riuscì a sconfiggere le truppe milanesi in seguito al passaggio in quelle veneziane. Nel 1433 fu firmata la pace di Ferrara nella quale Milano cedette Bergamo e Brescia a Venezia.
LE SIGNORIE DI FIRENZE
Firenze passò da signoria mascherata a signoria vera e propria nel 1532, dove il potere era gestito da un Signore. Sopravvivono le istituzioni nazionali. A Firenze nel 1378 ci fu il tumulto dei Ciompi: i Ciompi erano i lavoratori della lana senza una propria bottega, non rappresentati da un’arte. Si ribellarono insieme ai Farsettai (i sarti) e ai Tintori per chiedere la costituzione di nuove arti. Inizialmente i rappresentanti delle Arti Minori appoggiarono l'insurrezione dei Ciompi e riuscirono ad ottenere la costituzione di nuove tre arti, dette del popolo minuto. I rappresentanti delle Arti Maggiori minacciarono la serrata, il blocco di tutte le attività economiche, e furono soppresse queste tre nuove arti. Questa conflittualità sociale rafforzò il potere nelle mani dell'oligarchia finanziaria, delle grandi famiglie della borghesia finanziaria la cui ricchezza era legata al fatto che molti erano proprietari di banche, banchieri (famiglie di Bardi e Peruzzi). Quando fallirono le banche il potere passò nelle mani della famiglia Medici, che rappresentavano la borghesia mercantile. Il primo della famiglia Medici fu Cosimo il Vecchio nel 1434, alla sua morte il potere passò nella mani del figlio Piero nel 1464. Poi ai figli Giuliano e Lorenzo. Giuliano fu ucciso nel 1478 con la congiura dei Pazzi. Grazie a Lorenzo e al suo amore per le arti e per la cultura si arrivò al Rinascimento.
LE SIGNORIE DI NAPOLI
A Napoli nel 1443 Alfonso V di Aragona approfittando della crisi degli angioini nel regno di Napoli che aveva rafforzato il potere dei baroni, con l'appoggio dei Visconti di Milano, cacciò gli Angioini e si unificarono i regni di Napoli e di Sicilia. I Visconti li appoggiarono perché gli Angioini erano appoggiati dal re francese.
IL PAPATO DI AVIGNONE
A Roma tra il 1309 e il 1377 ci fu la cattività Avignonese: la sede del pontificato fu spostata da Roma ad Avignone. Di questa assenza approfittano le famiglie Orsini e Colonna. Nel 1347 ci fu un colpo di stato di un notaio di origini umili, Cola di Rienzo, che con l'appoggio del popolo romano si impossessò del Campidoglio e istituì la Sacra Repubblica Romana e si autoproclamò tribuno della sacra Repubblica Romana per riportare il potere a Roma. Ma venne presto cacciato dai nobili romani per ritornare a Roma nel 1354 come delegato del Papa. Venne ucciso dai nobili. Nel 1367 il papato ritornò a Roma.
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Domande & Risposte
- Quali furono le Signorie principali in Italia?
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Come si formarono le Signorie in Italia?
I comuni entrano in crisi e le città affidano il potere al podestà, al quale subentrò la figura del signore.