Le osterie ne I promessi sposi
Analisi e confronto degli episodi narrati nel capolavoro di Manzoni e ambientati nelle osterie: le esperienze di Renzo ne I promessi sposi
I PROMESSI SPOSI
Nell'avventuroso cammino di Renzo all'interno de I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni ha una parte notevole l’osteria.
La prima volta Renzo la incontra nel suo villaggio, nel momento in cui sta organizzando con Tonio e Gervaso il progetto di matrimonio a sorpresa, poi a Milano la sera del tumulto di San Martino e, infine, a Gorgonzola nel corso della sua fuga verso l’Adda.
In ogni episodio l’osteria viene rappresentata con diversi particolari, che conferiscono a questo luogo significati rilevanti.
Analizzando i tre episodi che hanno come sfondo l’ambiente dell’osteria, risultano evidenti alcune caratteristiche analoghe. In tutti e tre i casi, Renzo entra nelle osterie al calare del sole. Inoltre la sosta all’interno di queste osterie rappresenta sempre l’epilogo di un’intensa giornata:
- nel primo caso Renzo è stato impegnato fin dalla mattinata alle vicende riguardanti il suo matrimonio;
- nel secondo caso il giovane è spossato per la partecipazione alla sommossa popolare;
- nel terzo caso è reduce da una giornata impegnativa, perseguitato dalla giustizia.
L’osteria manzoniana, come afferma l’oste del paese, ha sempre “tanta gente che va e gente che viene: è sempre un porto di mare”. L’attenzione del narratore si focalizza non tanto sulla descrizione dello spazio, ma sulla rappresentazione dei suoi frequentatori. Infatti già nell’osteria del paese il tono di voce, l’atteggiamento e il gesticolare dei bravi fanno pensare alla violenza, così come all’Osteria della luna piena il richiamo all’uso di denaro rubato contribuisce a delineare i frequentatori che la affollano: ladri, bevitori e popolazione degradata.
I grandi protagonisti di questo movimentato mondo sono loro, gli osti, capaci di parlare o di tacere al momento opportuno. Hanno tutti in comune la furbizia, che è anche strumento essenziale per la difesa dei loro interessi.
L’oste di Gorgonzola è taciturno, ma la sua indole è chiara: non è uno che si compromette ingenuamente, che mette a rischio la propria sicurezza per gli altri. Gli altri due colleghi sono invece più eloquenti, anche se hanno in comune un intento: guadagnare, usando l’ astuzia nelle difficoltà quotidiane, sottraendosi alla violenza dei clienti e alla loro criminalità. Nessuno degli osti che incontra Renzo è sostenitore della violenza, tutt'altro.
RENZO TRAMAGLINO E LE OSTERIE
Durante le tre serate trascorse in questi ambienti, Renzo assume atteggiamenti differenti.
- Nell’osteria del suo paese appare ingenuo, ha fede nella benevolenza altrui prendendo alla lettera le parole dell’oste. Lo fa nella convinzione di conoscere tutti: sa quali sono le brave persone e quali gli sgherri di don Rodrigo. È insospettito e taciturno, e sa che non deve sbagliare nessuna mossa affinché il suo progetto non vada a finir male.
- Nel secondo episodio Renzo, tentato dal piacere del vino, si ubriaca perdendo completamente il senno e la comprensione della realtà. Scambia gli avventori per amici e vede l’oste come principale nemico. cerca in tutti i modi di tenere nascosta la propria identità, ma la svela subito dopo ingenuamente.
- Nell’osteria di Gorgonzola, infine, il giovane per evitare di dare nell’occhio siede al posto dei vergognosi in fondo alla tavola. Ordina solo una mezzetta di vino e non parla con nessuno. In un certo senso mette a frutto le precedenti esperienze: non si fida dei curiosi né dell’oste, che si presenta fin troppo curioso e malizioso.