Leggende di Natale: le 5 più belle di sempre

Cinque leggende di Natale da recuperare durante le feste: perché facciamo l’albero? Perché Babbo Natale porta i regali? Perché a Natale si fanno le ghirlande? Le risposte a queste e altre domande

Leggende di Natale: le 5 più belle di sempre
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Leggende di Natale

Leggende di Natale: le 5 più amate
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È vero che solitamente l'età dei "perché" viene superata nell'infanzia, quindi le domande del sottotitolo potrebbero essere considerate eccessive. Tuttavia, alcune domande sono sempre attuali, in particolare quelle relative alle tradizioni che si ripetono ogni anno, come il Natale.

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È quindi più che legittimo domandarsi come mai ogni anno si faccia l’albero ed è quindi lecito anche domandarsi come mai ci scambiamo i doni, anche perché avere la risposta a portata di mano può sempre essere utile nel caso una vecchia zia si presenti a mani vuote sostenendo che siete “troppo grandi”.

Dunque, che sia per fare dispetto alla megera di turno, per fare bella figura scrivendo un tema, o semplicemente per capire come mai ogni otto dicembre non vai a scuola e ti ritrovi coperto di porporina dalla testa ai piedi molto più dell’abete che troneggia all’ingresso, ecco cinque imperdibili leggende sul Natale.

L’albero di Natale

La leggenda narra che tantissimo tempo fa poco prima di Natale un bambino, uscito dopo il tramonto per cercare un ceppo con cui accendere il caminetto, si perse nella foresta. Durante la notte il piccolo si rifugiò sotto un abete che, vedendolo solo e sperduto, decise di ripararlo dal freddo e dai pericoli proteggendolo con i suoi rami. Quando al mattino la gente del villaggio finalmente raggiunse il piccolo trovò l’albero ricoperto di ghiaccio e di neve. Da allora a Natale si usa addobbare un albero in ricordo di quelle splendide decorazioni naturali. 

La renna Rudolph

Le renne di Babbo Natale sono ben nove (per questo riesce ad andare così veloce!) e ognuna di esse ha un nome. Nella notte dei tempi, però, il motore della slitta poteva contare solo su otto di loro: Prancer, Vixen, Donner, Dixen, Dasher, Cupid, Dazzle e Comet. Rudolph, la nona renna, quella con il naso rosso, infatti, si è aggiunta solo in seguito. La poveretta, infatti, a causa del suo grosso naso luminoso è stata presa in giro dalle compagne fino alla Vigilia in cui, a causa della nebbia, Babbo Natale non sì è accorto di quanto in realtà fosse utile la sua estremità sgargiante. Da allora Rudolph è a capo della squadra ed è la beniamina di tutti bambini. Questa è la versione per piccini. Quella per grandi vuole che non ci sia alcuna leggenda e che la dolce Rudolph sia stata inventata nel 1939 dalla catena americana Montgomery Ward. Noi, però, preferiamo credere che non sia andata esattamente così. 

Babbo Natale

Anche il caro vecchio Babbo Natale ha una sua propria leggenda se si tralascia la assai meno poetica storia per cui l’immagine che tutti noi conosciamo (pancia grossa, barba bianca e vestito rosso) si deve alla Coca Cola. All’origine dell’idea di una figura misteriosa che lascia nelle case i regali di nascosto vi è infatti la vita di San Nicola di Mira, ribattezzato dalla fantasia popolare il “portatore di doni” perché si narra che, aiutato da un asinello, la notte del 6 dicembre o quella del 24 lasciasse nelle case delle famiglie meno abbienti un po’ di cibo.

La ghirlanda di Natale

Tanto tempo fa la Vigilia di Natale una mamma decise di pulire e sistemare tutta la sua casa prima di decorare l’albero costringendo i ragnetti che vivevano nei paraggi a rifugiarsi in soffitta. Passato il trambusto, nel pieno della notte, gli animaletti uscirono e cominciarono a correre su e giù per l’albero per guardare da vicino quella meraviglia che vedevano per la prima volta. Così, quando babbo Natale arrivò lo trovò pieno di ragnatele. Capendo cosa era successo Santa Claus decise di far diventare quei fili d’oro e d’argento e così nacquero l’usanza delle ghirlande fatte di rami intrecciati con bellissime decorazioni.

Il bastoncino di zucchero

Perché a Natale mercatini e calze si riempiono dei caratteristici bastoncini di zucchero bianchi e rossi? La risposta esatta non è “perché Babbo Natale e la befana sono amici dei dentisti” ma “perché la leggenda narra che questa sia l’invenzione di un pasticcere che voleva creare un dolce in grado di ricordare a tutti Gesù”. Infatti il lecca-lecca natalizio per eccellenza è bianco e rosso proprio per ricordare la purezza e il sangue del Redentore e ha la forma del bastone di un pastore per rievocare le parole del Salmo secondo cui il Signore è, appunto, il nostro pastore.

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