La vita nova di Dante Alighieri: trama, struttura e significato

Trama, significato, struttura e analisi dell'autobiografia de La vita nova di Dante Alighieri, opera giovanile scritta in volgare e realizzata tra il 1292 ed il 1294
La vita nova di Dante Alighieri: trama, struttura e significato
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1Dante Alighieri e lo stilnovismo fiorentino

Ritratto di Dante Alighieri. Luca Signorelli, Cappella di San Brizio alla Cattedrale di Orvieto
Fonte: istock

Prima di parlare della Vita Nova, diamo uno sguardo al suo autore. Il nome di Dante Alighieri è indissolubilmente legato a quello della Divina Commedia, l'opera che ne ha sancito l'ingresso nell'Olimpo dei più grandi poeti di tutti i tempi. Ma leggendo e analizzando, dentro ed oltre il poema si scopre come sia strettamente ancorato alla vita e alla società duecentesca in cui il poeta aveva trascorso buona parte della sua vita. Dante è stato soprattutto uomo del suo tempo: attaccato alla sua città, partecipe della sua vita politica e sociale, ed un letterato attento alle novità culturali.      

Insieme agli amici Lapo Gianni e Guido Cavalcanti, Dante è stato tra i massimi esponenti dello stilnovismo fiorentino rappresentandone il personaggio più in vista e maggiormente studiato al punto che il termine stesso, stilnovismo, con il quale la critica letteraria indica questo movimento è stato preso da un verso del Purgatorio (per la precisione Purg. XXIV, 57).   

La nuova corrente nasce nell'ambiente universitario di Bologna ed ha nell'emiliano Guido Guinizzelli il suo primo esponente; tuttavia, presto il fulcro di questa nuova esperienza si sposta in quella Firenze che, tra Duecento e Trecento, sta vivendo gli anni di maggiore fervore sociale, economico ed intellettuale.

Lo stilnovismo si pone, a livello culturale, in un rapporto dialettico con la tradizione poetica precedente: per un verso ne riprende i temi soliti, per l'altro li rielabora attraverso gli schemi interpretativi della filosofia aristotelica e scolastica. Come nella poesia tradizionale amore e gentilezza sono messi in relazione, ma nella poetica stilnovista diventano strumenti di perfezionamento interiore: l'amore, in particolare, colpisce i sensi dell'innamorato producendo un'esperienza quasi mistica che ne accresce il grado di consapevolezza e sapienza.

Allo stesso modo, e questo accade in particolare nella concezione dantesca, viene rinnovata anche la figura della donna-angelo che viene allontanata dalla semplice bellezza esteriore, e a cui viene riconosciuta anche la virtù della nobiltà interiore, che la fa assomigliare a Dio al punto da darle la capacità di innalzare spiritualmente coloro che l’amano.

2La Vita Nuova (o Vita Nova): trama e struttura

Dante e Beatrice
Fonte: getty-images

Dante scrive la sua Vita Nuova tra il 1294 ed il 1295 recuperando 31 liriche scritte da lui stesso nei precedenti dieci anni e sulle quali compie un'operazione di riordino e commento analitica, spiegandone le cause, il significato e la struttura: un vero e proprio procedimento di critica letteraria che l’autore compie sulle sue stesse liriche, che riporta nel testo alternandole con parti in prosa.

Nei suoi 47 capitoli, la Vita Nuova racconta e ricostruisce l’amore di Dante per Beatrice, e di come questo lo abbia trasformato ed elevato a livello spirituale. Dante vede per la prima volta Beatrice quando all’età di nove anni, e poi di nuovo a diciotto, quando lei gli regala il suo saluto: cosa per cui Dante ha in sogno una visione di Amore (Capp. I - IV).

Per difendere la segretezza del suo sentimento, il poeta comincia a scrivere sonetti che dedica però ad altre donne, cosa che gli fa perdere il saluto dell’amata; una nuova visione di Amore gli spiega che i suoi sentimenti sono troppo rozzi per quel sentimento così perfetto (Capp. V - XII).

Dante, chiusosi in una dolorosa solitudine, prende quindi coscienza delle sue mancanze e della necessità di un cambiamento, arrivando infine a capire che il raggiungimento della felicità consiste non nel ricevere qualcosa dalla donna amata, quanto nel donarle il proprio amore cantandone le lodi: lodare Beatrice significa lodare il sentimento d’Amore, capace di nobilitare gli animi (Capp. XIII - XXI). 

Dante racconta poi della morte del padre di Beatrice – è il 1289 – cui fa seguito un’allucinazione in cui presagisce la futura morte dell’amata, di cui continua a cantare le lodi (Capp. XXII – XXIV e XXVI-XXVII): la sola presenza di Beatrice ha effetti miracolosi, in grado di influire beneficamente su coloro che la vedono, come viene descritto nel celebre sonetto Tanto gentile e tano onesta pare

Beatrice Portinari (1266–1290), conosciuta come la musa di Dante Alighieri. Beatrice fu l'ispirazione per la Vita Nuova  e appare come sua guida nel Paradiso
Fonte: getty-images

La preannunciata morte di Beatrice (Cap. XXVIII) apre alla parte conclusiva dell’opera: il dolore causato dalla perdita della donna amata è insuperabile, e nemmeno l’amore mostratogli da un’altra donna, riescono a distogliere la mente del poeta dal ricordo di lei, che ormai descrive come ‘beata’ (Capp. XXX - XXXIX).  

I capitoli finali dell’opera (XL - XLII) descrivono una Beatrice ormai accolta nella Gloria eterna e di un’ultima visione ricevuta dal poeta che, però, non è raccontata e a cui si collega il proposito di “dicer di lei quello che mai non fue detto d’alcuna” e che, secondo tanta critica, presagisce l’impresa letteraria della Commedia.  

3La Vita Nuova: una scrittura nuova e carica di significati

Dante e Beatrice
Fonte: getty-images

Al di là del mero scheletro narrativo, la Vita Nuova è un’opera che offre una quantità notevole di livelli di lettura, di strati di complessità e che presenta diversi aspetti di originalità. A cominciare dalla forma letteraria scelta da Dante, quella del prosimetro, in cui parti poetiche e parti in prosa si alternano armonicamente nel corpo completo del testo. Se le parti poetiche sono, ovviamente, le liriche dello stesso Dante, quelle in prosa sono destinate al commento critico delle prime. Il prosimetro, raramente usato in letteratura, si rivela così ampiamente funzionale all’obiettivo di Dante, cioè definire i parametri di quella nuova poesia che noi chiamiamo stilnovo.   

La Vita Nuova racconta il processo di maturazione interiore e consapevolezza spirituale del narratore, un percorso unico ed irripetibile, inevitabilmente ancorato all’esperienza personale del protagonista. Non si tratta di un messaggio soltanto implicito, dal momento che l’intero capitolo XXV dell’opera esula dalla narrazione dell’amore trasfigurato di Dante per la sua Beatrice, per sviluppare invece una profonda riflessione sullo stile poetico della lode, sugli stili della poesia volgare e sulla nuova poetica che l’autore sta sviluppando insieme all’amico Guido Cavalcanti, cui dedica l’intera opera.   

Non meno profondi appaiono i contenuti proposti da Dante, che disegnano un’idea di poetica stilnovista anch’essa originale e in qualche modo diversa da quella del Cavalcanti. Se per quest’ultimo l’amore è un sentimento irrazionale, e perciò indescrivibile, per Dante Amore diventa uno strumento di scoperta interiore capace di elevare spiritualmente l’essere umano; un sentimento che a livello letterario può esprimersi tramite quella lode che nella tradizione cristiana si rivolge primariamente a Dio. 

Ma nella concezione stilnovistica la donna-angelo trascende la semplice femminilità per farsi espressione e veicolo delle virtù divine: la loro bellezza, non è puramente estetica, bensì riflette quell’armonia e quella gentilezza che rimandano ad un piano di significati che si riferiscono a quello spirituale, e perciò può ben essere destinataria di canti di lode. 

Questo si evince nel capitolo XXIX, dove Dante sottolinea come il numero 9, che è perfetto, abbia segnato il suo rapporto con Beatrice e la vita di costei: il poeta incontra la sua amata per la prima volta a nove anni e per la seconda a diciotto; Beatrice, invece, muore l’8 giugno del 1290, che è il nono giorno del mese secondo il calendario arabo, mentre giugno è il nono mese del calendario siriaco; allo stesso modo il numero 90 si ricollega al numero sacro tre. Tre è il numero della Trinità, perciò numero sacro e perfetto così come i suoi multipli, sul quale Dante costruisce l’impalcatura della sua opera. Allo stesso modo va letto il nome della donna amata, Beatrice, cioè colei che è beata e in grado di dare la beatitudine.  

Si tratta, come si può vedere, di una costruzione intellettuale estremamente complessa che risente delle elaborazioni filosofiche duecentesche, e che allontana abissalmente l’ideale di amore e gentilezza stilnovista da quello classico o romanzo. Questa complessità, unita al valore dato all’esperienza personale e allo sviluppo spirituale, costituiscono gli elementi di novità che permeano lo stilnovo e che hanno in Dante la loro massima espressione.  

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    Domande & Risposte
  • Cos'è la Vita Nuova?

    E’ un’opera giovanile scritta in volgare da Dante Alighieri che racconta del suo amore per Beatrice.

  • Quando è stata scritta la Vita Nuova?

    Dante ha scritto la Vita Nuova tra il 1294 ed il 1295.

  • Qual è la struttura della Vita Nuova?

    La forma letteraria scelta da Dante per quest’opera è il prosimetro, nel quale sono inserite 31 liriche e sulle quali il poeta compie un’operazione di riordino e commento analitico.