La riforma protestante | Video

La riforma protestante è il movimento religioso che ha interessato la Chiesa cattolica nel XVI secolo portando alla nascita del protestantesimo

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Formulata nel XIV secolo, la dottrina delle indulgenze affermava che Gesù e i Santi avevano creato un tesoro di indulgenze cui il papa e il suo clero potevano far accedere i peccatori, rimettendo loro le pene  che altrimenti avrebbero dovuto scontare in purgatorio. Le indulgenze potevano cancellare non solo le pene, ma anche le colpe e non solo le proprie ma anche quelle dei defunti.

Il monaco agostiniano Martin Lutero, padre spirituale della Riforma protestante, si oppose a questo sistema: lo studio della Bibbia ed in particolare della teologia paolina gli fecero comprendere che il favore di Dio non è qualcosa che si possa guadagnare, ma viene invece concesso per immeritata benignità a coloro che manifestano fede.

Lutero mette in guardia i suoi parrocchiani: il papa non aveva nessun potere di sostituirsi al giudizio di Dio e i frati domenicani che predicavano l’indulgenza mettevano in grande pericolo l’anima di chi pensava di poter assolvere così facilmente le proprie.

Nel 1517 Lutero argomentò la sua condanna al meccanismo delle indulgenze scrivendo 95 brevi enunciati in latino, successivamente tradotti in lingua tedesca affinchè potessero essere diffusi con maggiore rapidità. Nelle tesi si dichiarava che il papa non poteva rimettere nessuna pena, non poteva cancellare le colpe e chi avesse affidato la propria salvezza alle indulgenze si sarebbe dannato in eterno.

Nel 1518 papa Leone X lancia la prima condanna alle Tesi di Lutero che viene invitato a presentarsi a Roma. Tuttavia, il fondato timore di essere arrestato e condannato in modo sommario portarono Lutero a rivolgersi a  Federico di Sassonia detto il saggio che gli garantì protezione e fece spostare il processo ad Augusta.

In questa occasione si chiese a Lutero una completa ritrattazione ma egli, non considerandosi un eretico, rifiutò e tornò a Wittemberg grazie al salvacondotto concessogli dall'imperatore.

Il 3 gennaio 1521 Leone X scomunica Lutero con l'accusa di eresia. Anche in questo caso fu Federico di Sassonia a proteggerlo e chiedere che il frate fosse ascoltato alla Dieta Imperiale di Worms affinchè potesse esporre le sue ragioni.
Gli fu chiesto di abiurare e, al suo ennesimo rifiuto, l'imperatore Carlo V lo condannò come nemico della cristianità ed emanò l'editto di Worms che condannava Lutero e le sue tesi: chiunque era autorizzato ad ucciderlo impunemente.

Per proteggerlo Federico di Sassonia organizzò un falso rapimento e condusse il frate nel castello di Wurtburg dove, nei 10 mesi in cui vi rimase,  si dedicò alla traduzione in tedesco dell'antico testamento. L'opera andò a ruba perchè finalmente consentiva a chiunque di leggere ed interpretare le sacre scritture, un'esclusiva che fino a quel momento era stata riservata a pochissimi. 

Nel 1522 il movimento riformatore ebbe una svolta in senso rivoluzionario. Alle tesi luterane si aggiunsero quelle di Thomas Muntzer che rivendicava l'uguaglianza di tutti gli uomini e si pose alla testa di numerose bande armate. Contemporaneamente, la piccola nobiltà guerriera, iniziò a battersi per espropriare le terre della Chiesa di Roma.



Nel 1524 insorsero anche i contadini che rivendicavano terre ed una fiscalità meno oppressiva. Per porre fine alla guerra che si era scatenata Lutero dichiarò che “È Dio che ha concesso la spada ai principi: se essi eserciteranno male il loro potere sarà la giustizia divina a punirli, ma intanto bisogna obbedire”.

La riforma di Lutero, che aveva proclamato l'inutilità della Chiesa come mediatrice tra l'uomo e Dio, affermò che ciascuno poteva essere sacerdote di se stesso e diede il suo assenso alla nascita delle chiese luterane tedesche che dava ai Principi anche il potere di intervenire nelle faccende religiose. 

Nel 1530 viene emanata la Confessione Augustana, la prima esposizione ufficiale dei principi del protestantesimo.

Nel 1531 la Lega di Smalcalda si uniscono nobili e città protestanti nell'intento di proteggersi e difendersi vicendevolmente nel caso di un attacco da parte dell'Imperatore carlo V. La lega espulse il clero ed i principi cattolici dai territori e contribuì a diffondere ulteriormente il luteranesimo.

Lo scontro tra le leghe protestanti e Carlo V si concluse solo nel 1555 con la pace di Augusta con la quale si riconosceva ai principi tedeschi il diritto di aderire alla confessione cattolica o luterana.

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