La palazzina di Caccia di Stupinigi: descrizione

La palazzina di Caccia di Stupinigi dell'architetto torinese Juvarra: descrizione, architettura, stanze, esterni e decorazioni

La palazzina di Caccia di Stupinigi: descrizione
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LA PALAZZINA DI CACCIA DI STUPINIGI

La Palazzina di Caccia di Stupinigi: descrizione
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La Palazzina di Stupinigi è uno degli edifici che i Savoia fecero costruire fuori città, seguendo una moda diffusa presso tutte le monarchie europee, soprattutto quella francese. Fu l'architetto Filippo Juvarra che, per volere di Vittorio Amedeo II, nel 1729 iniziò la costruzione della palazzina, ma il primo membro della casata piemontese a godersi la meravigliosa dimora terminata fu solo Vittorio Amedeo III.

La Palazzina di Stupinigi nasce come ritrovo per la caccia. La caccia era infatti un momento di grande interesse politico, perché durante questi momenti molti nobili si recavano in queste riserve di caccia, per passare del tempo con gli altri nobili.

LA PALAZZINA DI CACCIA DI STUPINIGI: DESCRIZIONE

La palazzina di caccia di Stupinigi è relativamente piccolo, basato principalmente su un salone centrale, che dall’esterno sembra avere una forma ellittica ma che in realtà ha forma esagonale all’interno, che ne occupa tutta l'altezza ed è coperto da una cupola, sopra la quale è posta la statua in bronzo di un cervo, simbolo della palazzina stessa, che richiama appunto il tema della caccia.

Dal salone centrale partono 4 bracci disposti a croce di Sant'Andrea, due dei quali proseguono in lunghi corpi. Fu lo stesso architetto Juvarra a coinvolgere i migliori pittori, molti dei quali veneziani, e i migliori artigiani, per le decorazioni interne ed esterne.

Le numerose finestre arricchiscono il concetto di intrecciamento tra il dentro e il fuori, permettono quindi uno scambio fra esterno e interno: le decorazioni sono a tema vegetale, quasi a significare che il giardino sia dentro la palazzina stessa.

LE STANZE DELLA PALAZZINA DI STUPINIGI

Tra le stanze più importanti della palazzina di Stupinigi, troviamo il salone di levante, l'appartamento del re, la sala degli scudieri e soprattutto il Salone centrale, che come detto prima ha forma esagonale, ricco di apliques che ricordano il tema della caccia e che spesso simboleggiano il cervo, simbolo della palazzina.

Nel salone troviamo il ciclo di affreschi del Trionfo di Diana di Giuseppe e Domenico Valeriani e il grande lampadario in bronzo e cristallo del 1773, posto esattamente al centro del salone.
Il Salotto Cinese, rivestito da preziose carte da parati, è a tema esotico mentre nella Sala delle prospettive ci sono ricercati effetti del trompe-l’oeil, illusioni che ingannano l’occhio ed è stata ideata da Giovanni Battista Alberoni.

GLI ESTERNI

L’esterno della costruzione è decorato da molte statue ma il tema rimane quello della caccia: il colore di tutto l’insieme è chiaro, spezzato solo dalle numerose finestre. 
La palazzina di caccia di Stupinigi appartiene alla produzione artistica del periodo barocco, un periodo influenzato dai diversi gusti e orientamenti culturali degli stati in cui si è sviluppato. La palazzina è infatti ricca di effetti di suggestione, tipici di quest’arte, che coinvolgono chi guarda e lo “suggestionano”.

A questo tipo di architettura appartengono quasi tutte le produzioni architettoniche del Piemonte, come il Palazzo Reale o il palazzo di Venaria Reale: ovvio, anche partendo dal presupposto che tutte queste produzioni hanno avuto come autore lo Juvarra.

Nel 1919 il Palazzo di Stupinigi passò allo Stato, che vi insediò il Museo dell'Arredamento e dell'Ammobiliamento ancora oggi visitabile.

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