La mafia | Video
Il termine mafia deriva dall'arabo mahias ed è stato usato per la prima volta nel 1658 col significato di smargiasso e sfacciato
In seguito la mafia da rurale diventò urbana, attirata da nuove fonti di profitto: edilizia, mercati generali e appalti. Settori in cui si presentò nelle vesti tradizionali di protettrice, imponendo tangenti agli imprenditori e finendo poi per gestire in proprio l'iniziativa imprenditoriale, che poteva contare su efficaci metodi di scoraggiamento della concorrenza e sull'accaparramento dei finanziamenti pubblici. In questi anni divenne particolarmente intenso il rapporto fra cosche mafiose e partiti politici, per i quali la mafia non mostrava alcun interesse ideologico, limitandosi a indirizzare il consenso verso lo schieramento in grado di fornire le maggiori garanzie di conservazione del proprio potere. Dopo aver superato i primi processi alla fine degli anni ’60, la mafia durante gli anni 70 svolse un'opera di rafforzamento del proprio tessuto organizzativo per renderlo adeguato ai mutati scenari criminali, dal contrabbando al traffico di stupefacenti. Il rapporto con le istituzioni iniziò a farsi più conflittuale, prevedendo, come unica alternativa alla corruzione dei rappresentanti dei poteri statali, l’eliminazione degli stessi, con metodologie di tipo terroristico.
Nel 1962 fu istituita la prima Commissione parlamentare d'inchiesta sulla mafia in Sicilia, che però non diede risultati apprezzabili. Furono varate nuove leggi che introdussero il reato di associazione di stampo mafioso e definirono giuridicamente il delitto di mafia. Nel 1982 nacque l'Alto commissariato per la lotta alla mafia e nel 1983 la nuova Commissione parlamentare antimafia, che è tuttora in funzione. Queste misure culminarono nel 1986 nel primo maxiprocesso istruito da Giovanni Falcone. Nel frattempo si scatenò una violenta offensiva mafiosa contro i rappresentanti del governo o contro chi ostacolava le alleanze politiche e mafiose. Nel 1991 fu istituita una Direzione investigativa antimafia, la DIA, e una Direzione nazionale antimafia. Consistenti successi giudiziari si registrarono solo col ricorso sistematico ai cosiddetti pentiti o collaboratori di giustizia, che permisero agli investigatori di penetrare all'interno dell'organizzazione di Cosa Nostra.