La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne: trama, significato e analisi dei personaggi
Indice
1Nathaniel Hawthorne: vita e opere
Nathaniel Hawthorne nacque a Salem (Massachusetts – USA) nel 1804. I suoi antenati, tra i primi coloni a stabilirsi in America, erano puritani e furono direttamente coinvolti nei più importanti eventi storici della città, come la caccia alle streghe di Salem nel XVII secolo, durante la quale furono processate e giustiziate per stregoneria circa diciannove persone.
Hawthorne sentiva il peso del senso di colpa per le sofferenze che i suoi antenati avevano inflitto agli altri a causa del loro eccessivo zelo religioso e anche le sue opere furono pervase da questo sentimento.
La maggior parte dei suoi romanzi è ambientata al tempo dei primi insediamenti puritani in America. In essi affrontò i temi del peccato, della colpa, dell’espiazione e gli effetti del puritanesimo sia sul piano storico sia su quello personale, infatti, descrisse la sincera volontà dei puritani nel voler stabilire il regno di Dio sulla terra, ma allo stesso tempo descrisse anche come la loro volontà di imporre il bene causò solo grandi mali.
Hawthorne riconosceva anche che ognuno ha una percezione diversa della realtà e che ciò che è normale per alcuni non lo è per altri, ciò può spingere una persona a vedere la realtà in modo distorto, proprio come facevano i Puritani che volevano imporre la loro visione del mondo sugli altri e non accettavano idee diverse dalle loro.
Hawthorne perse suo padre quando aveva quattro anni e gli zii materni si occuparono della sua famiglia, consentendogli di ricevere un’ottima educazione. Frequentò il Bowdoin College nel Maine, dove si laureò nel 1825 e ritornato a Salem, cominciò a dedicarsi alla letteratura. Nel 1828 pubblicò anonimamente e con scarso successo il suo primo romanzo Fanshawe (Lo Studente), basato sulle sue esperienze di studente. Lo scrittore non amava questo romanzo e cercò di ritirare, senza successo, tutte le copie che erano in circolazione.
Hawthorne cominciò a scrivere diversi racconti che pubblicò in due raccolte: Twice-Told Tales (Racconti Narrati Due Volte, 1837) e Mosses from an Old Manse (Muschi da una Vecchia Canonica, 1846), che contengono alcuni dei suoi racconti più noti, tra cui Rappaccini’s Daughter (La Figlia di Rappaccini).
Purtroppo Hawthorne, anche se era molto apprezzato, non riusciva a guadagnare abbastanza con il lavoro di scrittore, per questo si dedicò anche al giornalismo e in seguito accettò un lavoro presso la dogana di Boston.
Sposò Sophia Peabody e per un periodo vissero a Concord, un importante centro intellettuale in America grazie alla presenza di scrittori e filosofi come Ralph Waldo Emerson, Henry David Thoreau e Louisa May Alcott. A causa di problemi finanziari, gli Hawthorne ritornarono a Salem tre anni dopo, dove lo scrittore riprese il suo lavoro alla dogana grazie ai suoi contatti con i politici dell’ala democratica, ma lo perse di nuovo quando occorse un cambiamento nell’amministrazione politica.
Hawthorne si concentrò allora esclusivamente sulla scrittura e in questo periodo scrisse il suo capolavoro The Scarlet Letter (La Lettera Scarlatta, 1850), ambientato nel New England del XVII secolo. L’opera lo rese famoso, ma suscitò molte controversie a causa della sua protagonista, l’adultera Hester Prynne.
La Lettera Scarlatta fu seguito da un altro grande romanzo, The House of the Seven Gables (La Casa dei Sette Abbaini, 1851), in cui tra realismo e fantastico, Hawthorne raccontò la storia di una casa costruita nel XVII secolo nel New England colpita da una maledizione. Ancora una volta affrontò il tema del peccato e dell’espiazione, convinto che la colpa fosse ereditaria e che le sue conseguenze ricadessero inevitabilmente sulle generazioni future.
Hawthorne non riuscì mai a guadagnare molto come scrittore e intraprese la carriera politica. Nel 1853 fu nominato Console americano a Liverpool in Inghilterra, ma questo periodo fu caratterizzato da mancanza d’ispirazione letteraria.
Grazie al suo nuovo lavoro, viaggiò in Inghilterra e in Europa, e durante questi viaggi annotò le sue impressioni e osservazioni senza mai riuscire a tradurli in un romanzo concreto. Trascorse due anni in Italia tra il 1858 e il 1859 e proprio in Italia ambientò il suo ultimo romanzo The Marble Faun (Il Fauno di Marmo, 1860), uno studio sul bene e il male. Trascorse i suoi ultimi anni a Concord, dove la sua salute declinò e dove morì nel 1864.
2La Lettera Scarlatta
La Lettera Scarlatta, il romanzo più famoso di Nathaniel Hawthorne, è ambientato nella Boston puritana del XVII secolo. Nel primo capitolo, narrato in prima persona, lo scrittore racconta di aver trovato negli archivi della dogana di Salem, dove lavorava, un pezzo di tessuto scarlatto ritagliato nella forma della lettera A, accanto al tessuto c’erano dei documenti riguardanti una giovane donna, Hester Prynne.
Nel capitolo successivo comincia a narrare la storia della donna in terza persona, usando il linguaggio tipico del XVII secolo e immergendo il lettore in un’atmosfera drammatica tipica dell’epoca puritana. Hester vive a Boston lontana dal marito per circa due anni. Commette adulterio con il Reverendo Arthur Dimmesdale e darà luce a una bimba, Pearl.
In quel tempo l’adulterio veniva severamente punito dalle rigide leggi puritane e Hester finisce in prigione, dove nascerà la sua bambina. La donna viene anche esposta alla pubblica vergogna sul patibolo, ma si rifiuta di confessare il nome del padre di sua figlia, per proteggerlo.
È condannata a indossare una lettera scarlatta “A”, che sta per adultera, ricamata sul vestito. Intanto il marito che Hester credeva morto arriva a Boston deciso a vendicarsi; assume l’identità di Roger Chillingworth e finge di essere un medico. Roger costringe la moglie a non rivelare la sua vera identità, così può sorvegliare gli abitanti del villaggio per scoprire chi sia l’amante di Hester. Comincia a sospettare del Reverendo Dimmesdale e lo tormenta fino a condurlo sull’orlo della pazzia.
Intanto Hester conduce una vita solitaria con Pearl in un cottage fuori città e si dedica a lavori umili. Passano sette anni, il Reverendo Dimmesdale, dilaniato dai sensi di colpa per aver lasciato che Hester soffrisse da sola, finisce col confessare pubblicamente i suoi peccati sullo stesso patibolo dove anni prima la donna era stata esposta alla pubblica vergogna, dopo aver mostrato a tutti una “A” scarlatta marchiata sul suo petto, muore tra le braccia di Hester.
Chillingworth muore l’anno successivo, lasciando tutti i suoi averi alla piccola Pearl che in futuro andrà in Europa con sua madre e sposerà un aristocratico. In vecchiaia Hester ritornerà in America, dove si dedicherà ad aiutare i più deboli.
3La Lettera Scarlatta - temi e personaggi
Hawthorne discendeva da una famiglia di puritani di cui rifiutava la ristretta mentalità, era consapevole delle conseguenze causate dal male, soprattutto dal male commesso in nome della religione e questo tema ha un ruolo centrale nelle sue opere. In esse esplorò diverse tematiche quali il contrasto tra il bene e il male, la colpa e l’innocenza e sentiva che la concezione del peccato dei puritani fosse una “perversione”, una mancanza di carità.
Nel romanzo La Lettera Scarlatta dimostra di avere una grande simpatia per l’adultera Hester, che si rivela essere il personaggio più benevolo e caritatevole della storia. È una donna impulsiva e passionale, leale nei confronti del suo amante, è pronta a pagare per i suoi peccati e vive pubblicamente la sua vergogna emarginata dalla società, ma questo isolamento la rende più pura.
Il Revendo Dimmesdale è il suo amante e padre della sua bambina, Pearl. Egli rappresenta l’ipocrisia dei puritani, poiché è un ministro della Chiesa, non riesce a confessare i suoi peccati, è debole e codardo, non riesce ad affrontare le sue responsabilità e lascia che sia Hester a sopportare il peso della vergogna da sola.
Roger Chillingworth è il cattivo della storia, ha come unico scopo la vendetta e tormenta Dimmesdale fino a farlo impazzire. Secondo Hawthorne, Chillingworth commette il peccato più grande: la violazione dell’animo umano. La bambina di Hester rappresenta l’innocenza e la purezza che alla fine salverà sua madre.
Il romanzo è ricco di simboli, ma il più importante è rappresentato dalla lettera scarlatta, la “A” ricamata sul petto di Hester, che inizialmente rappresenta il peccato, ma in seguito diventa il simbolo dell’amore e della vita. Infatti, Hester guadagna col tempo il rispetto della comunità grazie al suo lavoro e all’aiuto che offre a chi soffre, soprattutto alle donne, e poco alla volta gli abitanti del villaggio cominciano a dimenticare il vero significato della lettera “A” ricamata sul suo petto.
Ancora rappresenta il simbolo del peccato e della punizione secondo la rigida mentalità puritana, ma acquista anche un nuovo significato: “Able, Artist, Angel, Admirable” (Abile, Artista, Angelo, Ammirevole), cioè quello che Hester ormai rappresenta per la comunità.
Il romanzo contiene anche molti elementi gotici, come la prigione, il patibolo (su cui la donna viene esposta alla vergogna pubblica e che è simbolo di punizione), il sangue evidente sulla ferita (forse una “A”) che gli abitanti intravedono sul petto del Reverendo Dimmesdale, simbolo dei suoi peccati.
4La condizione delle donne in America nel XVII secolo
Il romanzo è intriso del protestantesimo puritano, matrice culturale del New England, che contempla solo una società fondata sulla religione, austera al punto da chiudersi nei confronti del diverso e sfociare in estremi come la caccia alla streghe.
Nel XVII secolo la recente colonizzazione e il continuo adattamento sociale per ricreare una nuova società in una terra sconosciuta porta a irrigidire usi e costumi sociali:
- le donne potevano vestire solo di scuro, con abiti accollati e cuffie sul capo;
- gli unici spazi concessi erano quelli domestici, e l'unico scopo era il matrimonio, nel quale la moglie raggiungeva la realizzazione sociale grazie al suo rapporto con lo sposo, per conto del quale potevano gestire alberghi e botteghe ma mai essere legalmente indipendenti;
- anche se tutti avevano un'educazione di base che permetteva di leggere la bibbia, la cura dei figli era responsabilità delle madri fino all'adolescenza, poi la formazione veniva affidata all’esterno soprattutto per i maschi, poiché le madri erano considerate inferiori e incapaci di dare l'adeguata preparazione politica e religiosa.