La famiglia di Dante Alighieri: com'era composta?

La famiglia di Dante Alighieri ha influenzato formazione e opere: ecco com'era composta da trisavolo ai nonni, dai genitori ai fratelli fino ai figli.

La famiglia di Dante Alighieri: com'era composta?
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La famiglia di Dante Alighieri: com'era composta?

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L’albero genealogico, in un modo o nell’altro, influisce sulla vita delle persone e soprattutto degli artisti. Se vuoi sapere di più sulla famiglia di Dante Alighieri e come abbia impattato il suo status sociale sulla formazione e la morale, continua a leggere, ti sveleremo tutto quello che ti può essere d’aiuto per preparare una verifica o un esame sulla tematica.

Le origini della famiglia Alighieri dichiarate da Dante

Dante era parco di dettagli autobiografici.

Le informazioni limitate che ha fornito l’autore riguardano una discendenza nobile di origine romane. Il richiamo viene riportato da Brunetto Latini all’interno del canto XV dell’inferno e più precisamente nei vv dal 73 al 78 in cui viene riportato “…e non tocchin la pianta,/…in cui riviva la sementa santa / di que’ Roman che vi rimaser quando/ fu fatto il nido di malizia tanta”.

Capostipite degli Alighieri: un salto indietro nel tempo

Per capire come è davvero nata la famiglia Alighieri dobbiamo fare un salto indietro nel tempo di alcune generazioni rispetto a quella di Dante e raggiungere Cacciaguida, il trisavolo dell’autore. Secondo quanto riportato da Boccaccio che non viene però ritenuto del tutto attendibile, sembrerebbe che il nonno del nonno di Dante discendesse dagli Elisei e dai Frangipane di Roma. Secondo gli storici, la presenza del nome di un Eliseo tra i fratelli di Cacciaguida renderebbe piuttosto attendibile questa informazione. Il trisavolo era un ricco proprietario terriero che nel tempo e grazie al suo impegno e alla dedizione, ha ottenuto l’elevazione al grado di Cavaliere.

La famiglia Dante era aristocratica?

Nonostante Dante dichiarasse origini di livello grazie ad uno stemma gentilizio, in realtà le origini sono piuttosto modeste. Secondo le ricerche storiche, la famiglia Alighieri non era propriamente popolana ma sicuramente da tempo era collegato a valori cittadini molto più comuni e meno esclusive. Nonostante non vivesse all’interno di una famiglia nobile, lo scrittore ha vissuto in modo mediamente agiato grazie all’eredità di familiari precedenti.

I genitori di Dante

Dante nacque nel 1265 da Alighiero di Bellincione d'Alighiero e Bella, di cui si sa poco. Bella degli Abati apparteneva presumibilmente alla famiglia degli Abati, uno dei molti casati minori di Firenze; è plausibile che fossero ben inseriti nella società fiorentina, dato che il matrimonio con Alighiero di Bellincione d'Alighieri suggerisce un'adeguata posizione sociale e connessioni utili. Nonostante le limitate informazioni su di loro, è chiaro che la morte prematura della madre lasciò Dante sotto la tutela di suo padre, che si risposò successivamente con Lapa di Chiarissimo Cialuffi. Questo secondo matrimonio generò due figli, Francesco e Gaetana Alighieri, fratellastri di Dante.

Dante prende il nome dal nonno materno

Nonostante la grande riservatezza, un particolare salta all’occhio agli storici: il suo nome. Il padre di Bella portava il nome di Durante Scolaro e proprio per questo sembrerebbe che il nipote sia stato battezzato come Dante. Nonostante questi legami non vennero mai citati nei suoi scritti, alcune figure nelle opere richiamano in modo chiaro la mamma e altre figure familiari.

Chi era il papà di Dante Alighieri

Alle spalle di Dante Alighieri, c’è la figura del padre: riportato nei testi come Alighiero II, Alaghiero o Alighieri di Bellincione non aveva in realtà origini nobili e di alto livello.

Anzi, è riconosciuto come figura non particolarmente svettante, tanto dal punto di vista economico quanto di quello politico. Basti pensare che nel 1260, dopo la vittoria dei Ghibellini, non fu nemmeno esiliato pur facendo parte dei Guelfi. Nonostante l’antica rivalità tra Guelfi e Ghibellini, il padre di Dante non fu esiliato perché ritenuto mediocre, non un pericolo e sicuramente non rappresentativo. Un appunto in più riguardante la scarsa popolarità e fama del padre è data dall’assenza di tipoli come “ser” o “messer” nei documenti che lo riguardano.

Il fratello Francesco e la sorella Tana

Non era figlio unico, aveva un fratello e una sorella. O meglio, un fratellastro e una sorellastra. Il primo, più piccolo
di Dante, nasce dalla seconda moglie ed ha intrapreso una carriera imprenditoriale mostrando fin da giovane talento nel mondo degli affari.  La relazione tra loro non è molto approfondita, se non per un prestito non saldato di anni prima che l’autore richiede al fratellastro dopo l’esilio. Si sa ancor meno di Tana, la sorella nata da Lapa di Chiarissimo Cialuffi.

Chi era la moglie di Dante Alighieri

Dante si è sposato con Gemma Donati, una donna proveniente da famiglia nobile di Firenze e con una dote importante. Il legame con il cugino Corso Donati, celebre condottiero, hanno rafforzato il prestigio della famiglia di lei. Della donna si sa pochissimo, è nata nel 1265 (quindi era coscritta con l’autore) ed è mamma di Jacopo, Pietro e Antonia. Ha fatto molto parlare la scelta di non nominare mai la moglie all’interno della Divina Commedia e sembrerebbe che i motivi si possano collegare ad una scelta stilistica, ad una relazione non felice e tesa con lei oppure a limitazioni biografiche.

I figli

Come accennato, Dante ebbe 3 figli: il primo, Jacopo, fu condannato a morte con il padre e lo seguì in esilio a Ravenna. Ha seguito studi approfonditi di diritto a Bologna per poi trasferirsi a Verona. Jacopo, anch’esso seguì il padre in esilio per rientrare sono nel 1325 a Firenze dove impegnò la sua vita a gestire pendenze ereditarie date dai genitori. Si sa pochissimo su Antonia, se non che probabilmente rimase a Firenze con la madre non seguendo l’autore in esilio. Alcune fonti storiche accennano a due figli illegittimi: Giovanni e Gabriello ma non ci sono informazioni precise sui dati e sembrerebbe trattarsi di un falso storico. La progenia degli Alighieri è proseguita con Jacopo, basti pensare che i diretti discendenti oggi non vivano a Firenze ma a Verona.

Beatrice: il grande amore

Nonostante Dante fosse sposato, nei suoi testi mostra più volte l’amore per un’altra donna: Beatrice. Il nome reale, in realtà era Bice ed è quello della figlia di Folco Portinari. Nata nel 1266 illumina l’autore in un solo incontro influenzando la vita e le opere successive. Non sono poche le citazioni che la riguardano nelle opere, tanto nella Divina Commedia quanto in altre produzioni come ad esempio nella Vita Nuova.

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