La Costituzione italiana | Video

La Costituzione della Repubblica è la legge fondamentale dello Stato italiano. Guarda il video e scopri di più

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Era chiaro che non si trattava di ritornare allo stato liberale prefascista, ma di costruire uno stato nuovo più libero, più democratico, più aperto ai bisogni delle classi subalterne.

Quella volontà di profondo rinnovamento contrassegnò, sia pure con accenti molto diversi, tutti i maggiori partiti presenti nell’Assemblea costituente e facilitò l’accordo tra le diverse correnti politiche e culturali che essi esprimevano.
Non va dimenticato, inoltre, che i partiti antifascisti avevano vissuto un’esperienza di stretta collaborazione nel Cln durante la resistenza e che tale esperienza si prolungò nel primo dopoguerra: comunisti, socialisti e democristiani continuarono a governare insieme fino a metà del 1947.

Benché nell’Assemblea costituente non fossero mancati contrasti (anche profondi), quasi tutti gli articoli della Costituzione furono poi approvati a grandissima maggioranza.
Solo in qualche raro caso l’Assemblea costituente arrivò a dividersi in due tendenze contrapposte. Da ciò derivano le due principali caratteristiche che contraddistinguono la Costituzione italiana:

- Da un lato una forte tensione innovativa e riformatrice rispetto alla situazione in cui si trovava l’Italia di allora, soprattutto sul piano dei diritti civili e su quello delle politiche sociali;

- Dall’altro, la costante ricerca di un compromesso tra i valori delle principali correnti politiche presenti nell’Assemblea costituente.
Tale compromesso è particolarmente evidente nella prima parte della Costituzione, che si basa su un equilibrio tra i valori propri della tradizione cattolica (la solidarietà, il valore della persona umana e della famiglia, la diffusione della piccola proprietà privata), quelli della tradizione socialista e comunista (ovvero l’uguaglianza sociale, la centralità del lavoro e dei lavoratori, il controllo statale sull’economia) e quelli della tradizione liberale, a cui stava a cuore la libertà individuale e l’iniziativa economica privata.

Tale molteplicità di motivi ispiratori dà alla Costituzione un carattere aperto, pluralistico e tollerante. Ma comporta anche notevoli difficoltà di interpretazione: molti articoli infatti si prestano a essere letti in modo diverso a seconda dei principi che si assumono come fondamentali.

La Costituzione della repubblica italiana è un documento composto da 139 articoli più 18 articoli delle Disposizioni transitorie e finali.

Il testo della Costituzione si apre con i “Principi fondamentali” elencati dal 1° al 12esimo articolo ed è poi suddiviso in 2 parti:

La prima va dagli articoli 13 al 54 e tratta dei “Diritti e doveri dei cittadini” , ovvero del rapporto tra lo stato e i cittadini e tra lo stato-apparato e la società civile.
La seconda parte, dal titolo “Ordinamento della Repubblica”, comprende gli articoli che vanno dal 55 al 139 e, intitolata “Ordinamento della repubblica”, tratta dell’organizzazione dei pubblici poteri.
Seguono i 18 articoli delle “Disposizioni transitorie e finali” contenenti in prevalenza norme transitorie per il passaggio al nuovo ordinamento.

La Costituzione italiana si definisce una costituzione rigida. Il titolo VI della seconda parte, intitolato “Garanzie costituzionali” stabilisce infatti le speciali procedure occorrenti per la modificazione delle norme costituzionali e istituisce uno speciale giudice, la corte costituzionale, con il compito di controllare la costituzionalità delle leggi.

Con ciò si indica che da un lato è necessario un procedimento parlamentare aggravato per la riforma dei suoi contenuti (non bastando la normale maggioranza), e dall'altro che le disposizioni aventi forza di legge in contrasto con la Costituzione vengono rimosse con un procedimento innanzi alla Corte costituzionale.

La Costituzione prefigura una forma di stato di tipo democratico e una forma di governo di tipo parlamentare.
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