La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones: analisi

Personaggi, riassunto e analisi de La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones: di cosa parla il libro e quali sono i punti chiave

La cattedrale del mare di  Ildefonso Falcones: analisi
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La cattedrale del mare

Santa Maria del mar
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La Cattedrale del Mare, scritto dal famoso autore spagnolo Ildefonso Falcones, è un romanzo ambientato nella Catalogna, in particolare nella Barcellona del XIV secolo. L’intero svolgimento della storia dura circa sessantaquattro anni, dal 1320 al 1384, e viene diviso dall’autore stesso in quattro grandi macrosequenze, che egli intitola, in ordine progressivo: “Servi della Gleba”, “Servi della Nobiltà”, “Servi della Passione” e “Servi del Destino”.

L’intreccio delle varie vicende a cui  i personaggi prendono parte avviene durante la costruzione della chiesa di Santa Maria del Mar, alla cui realizzazione il protagonista, Arnau, contribuisce dapprima come trasportatore di pietre e poi come finanziatore.

Il narratore è esterno, e così pure la focalizzazione; la storia è quindi narrata in terza persona, i fatti sono esposti descrivendo le singole scene e senza alcun commento del narratore. In particolare, tra una macrosequenza e l’altra (ma anche all’interno delle stesse) sono presenti delle ellissi, in cui il periodo non narrato può coprire pochi giorni o alcuni anni.

Lo stile adottato dall’autore è semplice e lineare, con l’uso di un registro colloquiale che rende realisticamente la natura popolana dei personaggi rappresentati.

Descrizionedei capitoli

Entriamo nel vivo del libro, cercando di ricostruire i temi di cui tratta ciascun capitolo.

Servi della Gleba

La storia ha inizio nella contea di Navarcles, il giorno del matrimonio tra Bernat Estanyol,  un contadino benestante grazie all’eredità paterna, e Francesca Esteve, figlia di un vicino di Bernat. L’allegria della giornata è però spezzata dall’arrivo del conte di Navarcles, che reclama il diritto di “ius primae noctis”, cioè il diritto di giacere con la moglie del contadino la prima notte di nozze, per umiliare la giovane coppia.

Non contento di ciò, il conte costringe la giovane a trasferirsi nel suo castello, insieme al figlio di Bernat, Arnau, dopo averlo dato alla luce, per prendersi cura del suo erede.

Furioso per la cattiveria del conte, Bernat riesce a infiltrarsi nel castello del suo signore e a rapire il proprio figlio, uccidendo un garzone, ma è costretto a lasciare lì Francesca per poter sfuggire ai suoi inseguitori.

Bernat e il piccolo Arnau, ancora in fasce, fuggono dai territori degli Estanyol per recarsi nella ricca Barcellona, dove la legge prevede che un servo della gleba possa acquisire la cittadinanza (e quindi anche la libertà) dopo aver vissuto per un anno e un giorno nella città.

Servi della Nobiltà

Giunti a Barcellona, padre e figlio vengono ospitati presso la sorella di Bernat, Guiamona, che aveva precedentemente sposato un ricco vasaio, Grau Puig, aspirante alla classe nobile della città.

Bernat inizia quindi a lavorare come vasaio nella bottega di Grau, e in questo modo riesce ad ottenere la cittadinanza per sé e il figlio. Tuttavia, circa otto anni dopo il loro arrivo, la sorella di Bernat muore in seguito ad una malattia e Grau ottiene di sposare una giovane nobile caduta in disgrazia.

Diventato un nobile, Grau diventa più rigido nel trattare il cognato e il nipote, costringendoli a diventare stallieri nel suo nuovo palazzo nobiliare e permettendo alla sua nuova sposa di umiliare Arnau davanti ai cugini e alla servitù.

Non più ammesso ai giochi dei cugini, Arnau incontra Joan, un bambino non voluto dal padre che si aggira nei dintorni della casa dei Puig. Costretti a cambiare lavoro e casa, Bernat e Arnau decidono di accogliere Joanet nella loro famiglia come figlio e fratello.

La rabbia provata per le continue prepotenze da parte della famiglia di Grau trova sfogo durante una sommossa popolare per acquistare un po’ di grano: infatti, la guerra tra Barcellona e Genova ha portato a un diradarsi dei commerci marittimi, con conseguente mancanza degli alimenti fondamentali. Pur di ottenere la loro parte, Bernat diventa la guida della rivolta, aizzando la popolazione barcellonese contro le autorità, e per questo viene arrestato e impiccato.

Arnau, non potendo tollerare che il cadavere di Bernat rimanga esposto al pubblico scherno, riesce a dargli fuoco grazie alla complicità di Joan. Rimasti soli nella loro casa, Arnau ha la possibilità di unirsi alla confraternita dei bastaixos, gli scaricatori portuali di Barcellona, mentre Joan inizia gli studi alla scuola episcopale.

Divenuto un uomo, Arnau si invaghisce di Aledis, ma il rifiuto del padre di lei di acconsentire alle nozze costringe la ragazza a sposare un vecchio conciatore; egli, quindi, prende in moglie Maria, figlia di una famiglia benestante.

Servi della Passione

Nel 1344 il re Pietro IV il Cerimonioso, in guerra con Giacomo III, dopo aver conquistato la città di Maiorca convoca l’esercito di Barcellona, a cui Arnau decide di unirsi per fuggire da Aledis: infatti, nonostante fossero entrambi sposati, la loro relazione extraconiugale continuava, sotto minaccia della giovane di renderla pubblica, col rischio che, se fossero stati scoperti, Arnau sarebbe stato radiato dalla confraternita dei bastaixos.

Non rassegnata alla partenza dell’amante, Aledis decide di seguirlo, e nel suo viaggio incontra Francesca, la madre di Arnau, che è sopravvissuta in tutti quegli anni divenendo una prostituta. La donna riconosce Arnau come il figlio che gli era stato sottratto, e decide di aiutarlo a fuggire da Aledis, senza però rivelargli la sua identità; la ragazza diventa quindi una delle prostitute del gruppo di Francesca, poiché la donna le ha detto che il suo amante è morto in battaglia.

Tribunale dell'Inquisizione spagnola
Fonte: istock

Nel 1348 scoppia l’epidemia di peste nera a Barcellona, che decima la popolazione senza pietà; tornato dalla guerra, Arnau assiste alla morte della moglie e dei suoi amici più cari.

Capro espiatorio della situazione sono gli ebrei che, essendo nelle grazie del re per i loro generosi finanziamenti, non possono essere attaccati apertamente dai cittadini, che mirano perciò ai più indifesi.

Durante una rivolta cittadina contro il ghetto ebraico, Arnau salva da morte certa tre bambini ebrei e uno schiavo musulmano, Sahat. Ferito nello scontro, viene accolto nella casa della famiglia ebrea e il padre dei bambini, il ricco ebreo Hasdai, lo ricompensa permettendogli di diventare banchiere.

Salito più in alto nella scala sociale, Arnau viene eletto Console del Mare; inoltre adotta la piccola Mar, rimasta orfana in occasione della peste.

In seguito all’attacco di Pietro di Castiglia nei confronti della città, in cui il banchiere ha svolto un ruolo cruciale impedendo l’entrata della flotta nemica nel porto, il re concede ad Arnau di sposare la schizzinosa Elionor, sua pupilla. Questo gli consente di divenire un barone, ma i due mal si sopportano, soprattutto dopo la completa abrogazione dei diritti dei signori attuata da Arnau nei territori ricevuti in dote.

Per impossessarsi del patrimonio del marito, Elionor desidera avere un figlio da lui, ma egli si limita a rifiutarla; intanto, si innamora di Mar, che nel frattempo è diventata una donna, ed Elionor elabora un piano, assieme a Joan (divenuto, grazie ai suoi studi, domenicano e inquisitore itinerante) per dare in sposa Mar, che viene rapita e violentata da un cavaliere, il quale ottiene il diritto di sposarla.

Servi del Destino

L’ultima macrosequenza inizia con la rivolta dei cittadini nei confronti degli ebrei del ghetto, accusati di aver profanato un’ostia consacrata; Arnau riesce a mediare la situazione presso il re, ma non riesce ad evitare che tre ebrei vengano uccisi, tra cui Hasdai.
Durante il rogo abbraccia Raquel, la figlia dell’uomo che l’aveva fatto diventare ricco, ma viene visto da Elionor, che lo denuncia all’Inquisizione. Oltre che ad avere una relazione con un’ebrea, Arnau viene accusato dall’inquisitore Eymerich di eresia, per aver dato fuoco al cadavere del padre molti anni prima, di essere figlio di una prostituta e di non aver adempiuto ai suoi doveri coniugali.  

Joan intercede presso l’inquisitore, ma complica soltanto la situazione; Arnau riesce a salvarsi solo grazie ai suoi amici: Aledis e le sue compagne, tornate a Barcellona per salvare Francesca dall’Inquisizione, scoprono importanti sviluppi sul suo processo; Sahat torna da Pisa, dove aveva cercato le proprie origini, e conclude un accordo segreto con il re; infine, la confraternita dei bastaixos convoca la host, l’esercito formato dalle confraternite barcellonesi, che assedia il palazzo dell’inquisitore finché questo non è costretto a rilasciare Arnau.

Preso dal rimorso per aver favorito l’opera di Elionor, Joan dà fuoco a sé e alla cognata; Arnau, pertanto, è libero di sposare Mar e diventa assicuratore commerciale di Barcellona.

Nel 1384 la storia ha termine con Arnau, Mar e il loro figlio tredicenne Bernat che assistono alla consacrazione della chiesa di Santa Maria del Mar, a cui il protagonista ha dedicato tutta la vita, prima come bastaix, e poi come finanziatore.

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I personaggi del libro

Vediamo ora brevemente quali sono i personaggi del libro:

  • Arnau
  • Joanet/Joan
  • Sahat/Guillem

Arnau

Arnau è il protagonista della storia, che nasce come semplice figlio di contadino per poi diventare, nel corso della sua vita, un prestigioso uomo di Barcellona esercitando il mestiere di banchiere ed essendo eletto Console del Mare.

A causa delle peripezie vissute in giovane età assieme al padre fuggiasco, l’importanza del valore della libertà è molto radicato in lui, e questo lo porta a non piegarsi ai soprusi dei nobili e a concedere, una volta raggiunto il titolo di barone, tutti i diritti dei signori ai contadini sottoposti al suo dominio.

È un uomo pratico, che fin da ragazzo ha svolto lavori umili come quello di stalliere e di scaricatore portuale; la sua devozione nella Madonna del Mare lo ha portato a sacrificare le sue fatiche per trasportare sulla schiena le pietre per la chiesa in costruzione, e nonostante l’enorme sforzo veniva visto sempre sorridere, perché era felice di poter contribuire alla realizzazione della chiesa di colei che chiama sua “madre”.

Infatti, non avendo mai conosciuto la sua madre naturale, fin da bambino ha cercato conforto nella Madonna, che vede sorridere alle sue preghiere.

Ma Arnau è anche un uomo buono, in quanto mette in pericolo la sua stessa vita per salvare tre bambini ebrei e uno schiavo musulmano dalle ire dei cittadini di Barcellona. Inoltre, una volta diventato ricco, presta il suo denaro alla gente più povera e bisognosa, ma senza alcun tasso di interesse; questo, ovviamente, lo porta ad essere uno dei personaggi più amati della città, e proprio per questo motivo i suoi concittadini non esitano a venire in suo soccorso quando viene arrestato dall’Inquisizione.

Joanet/Joan

Joan, chiamato Joanet dalla madre e dal fratello adottivo, è figlio di un artigiano e di una donna accusata di adulterio. Per espiare la sua colpa, la donna è barricata a vita in una costruzione con una sola finestrella, dalla quale sporge un braccio per accarezzare la testa di suo figlio, che la va a visitare ogni giorno raccontandole la sua vita.

Dopo la morte per inedia della madre, il piccolo Joanet ha il coraggio di entrare dalla finestrella, ma poiché lei non gli aveva mai permesso di guardare il suo volto, il bambino rispetta la volontà della madre e decide di volgere lo sguardo sul suo corpo tormentato. La visione del corpo di sua madre lo condizionerà per tutta la vita, alimentando il suo odio durante i viaggi che svolge come inquisitore itinerante.

La sua salvezza è dovuta alla bontà di Arnau e Bernat, che lo accolgono nella loro famiglia come fratello e figlio, e grazie a loro ottiene cibo, una casa e affetto.

Divenuto un ragazzo, il parroco della chiesa di Santa Maria ottiene una borsa di studio per consentirgli di frequentare la scuola e divenire, in seguito, un domenicano. Studia per molti anni all’estero, ma una volta tornato a Barcellona non riesce a tollerare che Mar, la protetta di Arnau, non sia ancora sposata, pertanto prende le parti di Elionor e agisce di conseguenza.

Tuttavia si sente profondamente in colpa per aver distrutto la felicità di Arnau e Mar, e questo lo porta a voler partire come inquisitore itinerante e a sfogare tutto il suo rimorso e il suo odio nei confronti degli indifesi contadini dei territori che visita, diventando uno degli inquisitori più crudeli.

Dopo aver saputo che Arnau è stato arrestato dall’Inquisizione, torna subito a Barcellona e cerca di mediare presso l’inquisitore Eymerich, ma riesce soltanto a peggiorare la situazione; perciò, pentito di aver condotto una vita fatta di scelte sbagliate, decide di togliersi la vita per non causare più problemi ad Arnau.

A tal proposito, raggiunta la casa di Elionor, dà fuoco a sé e alla cognata, per riscattare, in parte, tutte le colpe di cui si è macchiato.

Sahat/Guillem

Sahat viene ridotto in schiavitù da giovane, quando abitava a Pisa con la sua famiglia; arrivato a Barcellona, diventa collaboratore di Hasdai, da cui impara il mestiere di banchiere. Viene affidato ad Arnau dallo stesso Hasdai, ma è costretto a convertirsi al cristianesimo, essendo egli musulmano, per servire il suo nuovo padrone. In questa occasione adotta il nome cristiano di Guillem, e insegna il difficile mestiere di banchiere ad Arnau, che cerca sempre di convincerlo a prendere la libertà che lui stesso gli offre.

Egli però è restio ad accettarla, perché preferisce lavorare come Arnau in qualità di schiavo. Inoltre, con la sua mente analitica riesce ad individuare i giusti affari, e in questo modo realizza una ricchezza molto superiore a quella posseduta precedentemente da Arnau. Tuttavia, poiché tale fortuna è dovuta al trasporto di schiavi, e Arnau non ha mai voluto occuparsi di un simile commercio, questa ricchezza acquisita viene taciuta al suo padrone e nascosta per molti anni.

Lo schiavo, però, accetta la libertà dopo il consenso di Arnau alle nozze di Mar, che egli considera come una figlia, poiché non credeva che il suo padrone fosse capace di cedere la ragazza ad altri; così, torna a Pisa in cerca della sua famiglia. Lì trova soltanto un fratello alcolista che spende tutti i suoi soldi in birra, pertanto decide di tornare a Barcellona, dopo cinque anni di assenza.

Dopo aver saputo che Arnau è stato arrestato, decide di cedere gli enormi guadagni del commercio di schiavi al re, purché il governatore non intervenga a favore dell’inquisitore mentre i cittadini di Barcellona cercano di liberare il suo amico.
La sua intelligenza e la sua amicizia, unite al carattere buono e fedele, lo portano a diventare collaboratore di Arnau in una società di assicurazioni marittime, che rende loro ulteriormente ricchi.

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