Isabel Allende, La casa degli spiriti: scheda libro
Scheda libro del romanzo di Isabel Allende La casa degli spiriti: trama, personaggi e tematiche dell'opera che racconta la dittatura cilena
Indice
La casa degli spiriti: scheda libro
La casa degli spiriti è il primo romanzo dell’autrice cilena (ma nata a Lima, in Perù) Isabel Allende.
La storia si svolge in un paese dell’America Latina e riporta le vicende travagliate di quattro generazioni di una stessa famiglia che vivono gli eventi storici che caratterizzarono l’inizio del secolo in Sud America, in un Paese mai nominato ma probabilmente identificato con il Cile, vista la provenienza dell’autrice e gli eventi narrati.
Trama
La storia si apre sulla famiglia del Valle e i suoi capostipiti Nivea e Severo, unici e principali punti di riferimento dei numerosi figli.
Tra le figlie in casa del Valle si distingueva per la sua straordinaria bellezza Rosa, la maggiore, innamorata di un giovane, Esteban Trueba, che non poté però mai amarla come entrambi avrebbero desiderato perché era costretto a lavorare distante da lei, nelle miniere del Nord.
Ma l’attenzione della famiglia era più o meno piacevolmente rivolta alla minore: Clara. Quest'ultima era infatti sempre stata una bambina particolare, in grado di parlare con spiriti, di spostare gli oggetti con il pensiero, di predire il futuro.
La storia di Clara
Queste sue peculiarità avevano causato alla famiglia spiacevoli episodi di contrasto con la loro società che vedeva in lei la presenza del demonio; per questa ragione Clara era sempre cresciuta lontano dai suoi coetanei, nella solitudine, a cui si era abituata e che combatteva scrivendo numerosissimi diari per annotare tutto ciò che succedeva che fosse positivo o negativo, abitudine che mantenne per tutta la sua vita.
La famiglia venne però scossa dalla morte della sorella Rosa, avvenuta accidentalmente dopo aver ingerito una dose di veleno destinata originariamente al padre. In seguito a questo episodio la sorellina si chiuse in un silenzio che la abbandonò solo nove anni dopo.
Infatti dopo l’immenso dolore provato per la morte della sua amata, Esteban Trueba aveva voluto esaudire le ultime volontà di sua madre, anch’essa morta che gli intimò di sposarsi. Esteban così scelse una persona della famiglia della sua amata, scegliendo Clara, l’ultima sorella rimasta sebbene nemmeno la conoscesse.
Clara interruppe così il suo silenzio accettando il matrimonio senza averne trasporto. Accettò la vita del nuovo marito, andando a vivere nella sua vecchia tenuta in campagna, le Tre Marie.
Esteban si dimostrò di grande abilità nel risollevare la tenuta e renderla la più fiorente e redditizia della zona. Clara non poté mai ricambiare l’amore del marito, poiché vedevano in due modi completamente diversi sia la vita matrimoniale sia quella terrena in generale.
Visti i suoi poteri, Clara era infatti spesso immersa nelle sue comunicazioni con gli spiriti e sempre disinteressata alla vita terrena che conduceva il marito. Egli era infatti rabbioso, violento, passionale e bramoso di amarla e di avere un amore che lei non voleva e non poteva dargli.
Dopo anni di matrimonio Clara diede alla luce due gemelli: Jaime e Nicolas, e in seguito la figlia Blanca, mentre Esteban Trueba, datosi alla politica, era diventato senatore del partito di destra al governo.
La storia di Blanca
Protagonista della parte successiva è Blanca; la ragazza crebbe tra la residenza di città e le Tre Marie, dove conobbe la sua prima e una vera storia d’amore. Infatti fin dall’adolescenza amò Pedro Terzo Garcia, figlio di uno dei mezzadri alle dipendenze di suo padre. Iniziò con lui storia segreta e che avrebbe dovuto restare tale: il padre non avrebbe mai sopportato che sua figlia sposasse un ragazzo di così basso lignaggio.
Giunta in età da marito, un nobile francese, Jean de Satigny, prese a frequentare la loro residenza manifestando la sua volontà di sposare la ragazza. Fu proprio costui a scoprire la relazione tra i due giovani e a confessarla immediatamente al padrone.
Le conseguenze furono terribili: Esteban picchiò la figlia Blanca e sua moglia Clara, che aveva cercato di calmarlo, causando loro grandi ferite e sofferenze e si mise all’inseguimento di Pedro Terzo.
Dopo questo fatto le due donne lasciarono le Tre Marie alla volta della città. Dopo un periodo di permanenza in cui cercarono di ricostruirsi una vita, Blanca scoprì di essere incinta. Dopo un periodo non poterono più nasconderlo al padre che, saputo ciò, si precipitò in città obbligando la figlia a sposare Jean de Satigny, perché non si venisse a sapere che in realtà il vero padre era Pedro Terzo.
Così Blanca subì questo matrimonio per diversi anni, fino al momento in cui venne a conoscenza di attività illecite cui suo marito prendeva parte a sua insaputa. Non potendo reggere la terribile situazione fece ritorno alla casa materna, dove fu accolta senza scandalo né domande.
Nel frattempo riprese segreti contatti con Pedro Terzo, infiammato dalla lotta politica che stava prendendo piede in quel periodo contro il governo al potere e contro il Presidente.
Nove mesi dopo il concepimento Blanca diede alla luce sua figlia: Alba.
La storia di Alba
La bambina crebbe nella credenza che suo padre fosse morto, al fianco della madre, della nonna Clara, degli zii Jaime, medico incline ad aiutare i poveri ed i bisognosi, e Nicolas, viaggiatore, e infine del nonno Esteban, poiché era la sola in famiglia ad avere un buon rapporto con lui.
Quando Alba era poco più che una bambina, ricevette la visita di Esteban Garcia, un ragazzo, che viveva nella proprietà delle “Tre Marie”. Esteban era figlio illegittimo del padrone, risalente ad una delle tante violenze che il proprietario della tenuta si arrogava il diritto di compiere sulle contadine della sua proprietà.
Alba rimase turbata dalla prepotenza del ragazzo che la trattò male, la obbligò a baciarlo e pretese di parlare con il padrone stesso. Poi con il tempo si scordò di lui.
Una volta maturata Alba si innamorò di Miguel, un giovane estremista di sinistra, sostenitore della ribellione armata che in quel periodo si andava organizzando.
Miguel, fratello minore di Amanda, che era stata fidanzata con Nicolas senza sapere mai dell’amore che il fratello Jaime provava per lei, aprì ad Alba l’orizzonte politico.
Alba iniziò ad apprezzare le sue idee rivoluzionarie, più per amore che per convinzione.
Mentre Alba conosceva le gioie e le passioni del suo amore, la situazione sociale e politica precipitava vertiginosamente.
Dopo un lungo periodo di lotta diplomatica e politica giunse infatti il giorno del colpo di stato. I sovversivi incendiarono il Palazzo presidenziale costringendo alla fuga molti dei funzionari e dei politici. Dopo un primo momento in cui sembrarono prevalere i ribelli, il governo poté organizzarsi e, grazie all’aiuto della marina militare, riuscì a sventare il tentativo dei ribelli.
Gli esponenti del partito vincitore ebbero tempo di festeggiare questa apparente vittoria: presto dovettero però realizzare che la situazione stava sfuggendo nuovamente dalle loro mani.
I militari infatti non avevano alcuna intenzione di riconsegnare il potere al senatore Trueba ed agli altri esponenti del partito, soprattutto dopo la confusione che seguì la morte del Presidente durante il golpe. Presero quindi ad esercitare il potere senza riconoscere l’autorità di chi prima lo deteneva.
Nel frattempo Alba aveva salutato Miguel, che non voleva obbligarla a seguirlo e, per mantenere fede a quella che era diventata la sua ideologia, iniziò a mettere a disposizione la sua casa e la sua protezione per tutti i fuggiaschi che la necessitassero.
Fu proprio questa sua attività e la scoperta del fatto che fosse legata sentimentalmente ad un sovversivo, a causare i tragici avvenimenti di una notte.
Infatti accadde che i militari una notte fecero un assalto nella casa in cui dormivano Alba e suo nonno Esteban e la portarono via, tra grandi violenze e prepotenze.
Giunta a destinazione capì chi era il mandante della spedizione: Esteban Garcia, lo stesso ragazzo incontrato tempo prima nella tenuta del nonno. Stette nelle mani dei militari di Garcia per diversi giorni in cui venne torturata perché confessasse dove si trovava Miguel.
Venne poi portata in un campo di concentramento dove conobbe altre donne nella sua situazione, come Ana Diaz: fu grazie a loro che riuscì a superare quel terribile momento in cui spesso desiderò la morte.
Nel frattempo Esteban Trueba capì che a nulla gli sarebbero servite le conoscenze che aveva maturato da senatore, e dovette chiedere aiuto ad una persona che negli anni era diventata molto influente: Transito Soto.
Transito era una prostituta che aveva conosciuto da giovane in uno dei bordelli che frequentava. negli anni la ragazza era riuscita a diventare padrona dell’attività, anche e soprattutto grazie ad un prestito di denaro da parte di Esteban. Fu proprio con la scusa del debito che lui le domandò il suo aiuto.
Grazie alla donna, Alba venne liberata e potè fare ritorno a casa dal nonno, che ormai anziano si pentì di non aver mai amato a dovere la sua famiglia e scoprì che in realtà era Alba l’unica cosa che davvero gli premeva.
I protagonisti si ritrovano nella parte finale: il senatore per la prima volta concede ad Alba il suo amore per Miguel, accettandolo anche se da sempre si era opposto a causa delle sue idee politiche e con lei attende impaziente il suo arrivo.
Al termine del libro, inoltre, avviene la descrizione della tranquilla morte di Esteban tra le braccia dell’amata nipote, che infine spiega come sia stata spinta a scrivere, con l’aiuto del nonno, la loro storia, rivivendo una per una tutte le vicende e le persone che avevano composto la loro vita.
Scrivendo questa storia, Alba poté vincere il suo odio verso molte persone, primo fra tutti Esteban Garcia, giungendo alla conclusione che la presenza di ciascuna di esse sia stata fondamentale per il giusto compimento della storia e del loro destino.
Personaggi
I personaggi del libro sono molti, e tutti fondamentali nel racconto. Ecco una descrizione delle loro caratteristiche:
- Esteban Trueba: È il protagonista maschile del romanzo, il filo conduttore, colui che conosce e interagisce con tutte le altre figure femminili. È infatti fidanzato di Rosa, poi marito di Clara, padre di Blanca e nonno di Alba.
È descritto come un uomo rude, violento, passionale, rabbioso per carattere, superiore alle vicende che riguardano le donne: è pronto sempre a giudicarle e punirle senza sentire ragioni o provare a capirle. Le uniche che instaureranno un rapporto con lui saranno Clara, sua guida spirituale prima e dopo della sua morte, e Alba, l’unica che riesce a farlo cambiare nella parte terminale della sua vita. Alla fine infatti Trueba è profondamente diverso rispetto all’inizio, è in pace e può attendere la sua morte con serenità. - Clara: È forse il personaggio più particolare della narrazione, a causa delle peculiarità e dei poteri già descritti. Durante la narrazione si dimostra una donna forte, abile, dalla grande umanità, in grado di instaurare buoni rapporti con tutti i suoi familiari. Soprattutto alla fine, dopo la sua morte, lei continua ad essere presente con le sue apparizioni nelle vite di Alba e Esteban, per sorreggerli, consigliarli e aiutarli, il che dimostra il suo grande ruolo umano nella storia e la grandezza del personaggio. È anche grazie a lei ad alla sua abitudine di tenere numerosissimi diari che Alba può raccontare questa storia.
- Blanca: È una donna ribelle che ha avuto incomprensioni e contrasti con il padre per tutta la sua vita. È stata infatti costretta a nascondere sempre il suo amore per Pedro Terzo, perfino dopo la scoperta del padre. Solo alla fine è il padre stesso a permetterle di scappare all’estero con lui per coronare finalmente il suo sogno d’amore. Anche nel matrimonio obbligato con Jean de Satigny gioca il ruolo della vittima della situazione ma è ancora il bel rapporto con la madre che la sorregge e la accoglie sempre ad aiutarla ad andare avanti e vivere la sua vita.
- Alba: è l’ultima donna della saga familiare, a cui è dedicata tutta la parte finale del libro. Come la madre anche lei fu costretta a nascondere il suo amore per Miguel e a viverlo di segreto. Come sua madre Blanca è disposta a tutto per amore del suo uomo, per il quale infatti subisce inimmaginabili torture. Nella narrazione si dimostra l'unica a riuscire a domare lo spirito violento del nonno Esteban rendendolo capace di amare e ritrovare una pace ormai perduta.
- Pedro Terzo Garcia: Fin da giovane si dimostra un ragazzo molto coraggioso e tenace nel portare avanti la rischiosa relazione con Blanca, che poi capirà essere l’unico amore della sua vita. Si ritrova ad amarla sempre più anche di fronte alle violenze del padrone e alla separazione forzata da Blanca.
- Esteban Garcia: È il figlio illegittimo di Trueba. Infatti è probabilmente più per vendetta che per convinzione politica che alla fine del romanzo fa catturare Alba e la tortura per estorcere informazioni su Miguel. È essenzialmente un personaggio negativo, in tutte le azioni che compie.
- Miguel: È l’uomo amato da Alba, un estremista di sinistra, uno dei fautori del golpe contro il governo di destra. È la causa della grande sofferenza di Alba durante la cattura, anche se lei non gliene farà mai una colpa poiché entrambi erano stati spinti dall’amore nelle loro azioni. Tante sofferenze porteranno poi ad un periodo di felice riconciliazione: persino Esteban Trueba accetta la loro relazione e permette loro una vita insieme.
- Rosa: Sorella di Clara, è una delle figlie dei coniugi del Valle. Nota per la sua bellezza, è la prima donna amata da Esteban. Muore prematuramente causando un trauma nella sorellina Clara, da cui quest'ultima guarirà solo dopo nove anni.
- Jaime e Nicolas: Sono i fratelli gemelli di Blanca. Trascorrono in collegio la prima parte della loro vita, diventando più presenti con la nascita di Clara. È soprattutto Jaime a farle da padre fino alla sua tragica morte durante il colpo di stato. Nicolas vive anche l’amore con Amanda, sorella di Miguel, senza mai comprendere il vero e autentico sentimento che prova Jaime per lei, e che però non sarà mai ricambiato.
- Nivea e Severo: Sono i capostipiti della famiglia di cui sono narrate le vicende. Genitori di Rosa e Clara e modelli per tutti i figli.
- Amanda: È la fidanzata di Nicolas, quando fa la sua comparsa nel romanzo. Era una donna molto bella, che portava sempre moltissimi gioielli e grandi vesti. Rimasta incinta chiese a Jaime, che stava specializzandosi in medicina, di aiutarla ad abortire. Questo fatto generò la divisione da Nicolas ed un approfondimento del rapporto con Jaime, che poi si scoprì innamorato di lei. Morirà dopo il colpo di stato.
- Ferula: È la sorella di Esteban Garcia. Una donna dalla bellezza particolare ma non curata, che aveva passato tutta la sua vita da nubile per assistere la madre, donna Ester, gravemente malata di artrite. Era sempre stata molto autoritaria anche con il fratello, con cui però ebbe sempre un rapporto difficile. Instaurò un bel rapporto invece con Clara, diventando, dopo un periodo di odio, persino gelosa del marito che poteva averla con sé sempre.
Spazio e tempo del racconto
La vicenda è ambientata in Sud America e si può supporre che di preciso si tratti del Cile, di cui l'autrice ha potuto conoscere direttamente e indirettamente le vicende politiche di quegli anni, legate all'avvento della dittatura di Pinochet.
Gli eventi si svolgono principalmente alle Tre Marie, nella residenza dei del Valle, nella casa di Esteban e Clara.
La vicenda si svolge nel '900 ed occupa un arco temporale di circa un secolo o poco meno. Sono ricorrenti le anticipazioni durante tutta la vicenda.
Nella parte iniziale del racconto il narratore è esterno, così come il punto di vista. Poi Esteban Trueba diventa narratore interno, e quindi il punto di vista diventa interno anch'esso.
Commento al testo
La casa degli spiriti è una sorta di autobiografia dell'autrice (la si può infatti ritrovare nella figura di Alba) trasfigurata, tanto è vero che la maggior parte degli eventi sono chiaramente frutto della sua immaginazione di autrice e non certo della sua esperienza di vita. Ma comunque il libro nasce da fatti realmente accaduti che l’hanno vista vivere con due donne straordinarie, come sua madre e sua nonna e assistere al colpo di stato di Pinochet in Cile. La vicenda è stata però da lei “trasportata” nella sua città natale: Lima, ma rappresenta accadimenti cileni.
Il romanzo è composto da racconti di aneddoti, spesso divertenti, ma anche dolorosi, da immagini forti, di violenza, ma anche di grande smisurato amore tra persone che razionalmente non avrebbero nulla da amare nell’altro. È un’opera che suscita emozioni contrastanti: di gioia, per la poesia di certi passi che descrivono la passione con cui due persone si nutrono del loro stesso amore e ne traggono vita; di rabbia, per le crudeltà inflitte su persone innocenti che tentano semplicemente di aiutare chi ha veramente bisogno di aiuto; di divertimento, nella descrizione delle azioni di alcuni personaggi, uno su tutti quello della domestica. E forti contraddizioni sono provocate anche dai singoli personaggi, che mutano a tal punto nel tempo e compiono così tante azioni che non possono essere completamente condannati o assolti.
Nonostante la condanna alla dittatura militare di destra, non è presentato in termini completamente positivi neppure il governo di sinistra, di stampo marxista, che per mancanza di adeguata organizzazione aveva fatto in modo di rendere più poveri i ricchi e non molto ricco chi povero era già. Così come viene denunciata l’ignoranza che permette alle classi elevate di soggiogare i meno fortunati, che appunto per abitudine e rassegnazione vedono naturale lo sfruttamento e la diversità di fronte alla legge nei confronti del signore.
Il compito di portare avanti la protesta e la conseguente presa di posizione da parte degli “oppressi” nel libro è affidata alle donne, che costituiscono indubbiamente i personaggi principali, più stravaganti, forse più complessi, ma certamente più forti dell’intera opera.
Appare quindi evidente come ci si trovi di fronte a personaggi anomali, strani, ricchi di tante sfaccettature, che li fanno assomigliare a delle caricature, che in molti tratti assumono però caratteri e ruoli seri, difficili. Ma anche in presenza della descrizione non di una sola famiglia, ma dell’intero popolo cileno, forse sudamericano, dell’epoca vissuto tra conservatori maschilisti e autoritari e persone in grado di comprendere la non totale assurdità di idee comuniste, che su molti aspetti hanno però fallito.
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