L’orizzonte della notte di Gianrico Carofiglio: trama e riassunto

L’orizzonte della notte di Gianrico Carofiglio: trama e riassunto
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“L’orizzonte della notte” di Gianrico Carofiglio: trama e riassunto

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“L’orizzonte della notte”, edito e pubblicato da Einaudi nel 2024, è un romanzo di Gianrico Carofiglio, settimo volume della serie de “I casi dell'avvocato Guerrieri”, libri che hanno come protagonista l’avvocato barese Guido Guerrieri, alle prese ogni volta con questioni giudiziarie che si svolgono nella cornice di diverse tematiche sociali attuali.

La trama de “L’orizzonte della notte”

Nel nuovo capitolo delle avventure di Guido Guerrieri, che arriva a cinque anni di distanza dal precedente lavoro, l'avvocato, giunto ormai alle porte dei sessant'anni, vive una profonda depressione causata dalla morte della sua storica ex, Margherita, e dalla fresca rottura del rapporto con l'ultima fidanzata, Annapaola.

Sebbene neanche il lavoro riesca a distrarlo dai suoi problemi, tutto cambia quando Ottavio, amico e titolare del locale preferito dal protagonista, il bar/libreria Osteria del Caffellatte, lo fa ritrovare nel mezzo di una questione molto delicata: nel bar è arrivata la sua amica Elvira Castell, che ha appena ucciso l'ex cognato Giovanni Petacci.

Prendendo le difese della donna lungo tutto l'arco del processo, Guido Guerrieri si ritroverà non solo invischiato in un caso dalle complesse implicazioni etiche e morali, ma anche a dover fare i conti con sé stesso e con il proprio credo, anche attraverso un percorso di analisi con uno psicoanalista di scuola junghiana, il dottor Carnelutti.

Come spiegato dallo stesso autore, in questo libro il protagonista "si confronta in modo doloroso in una sorta di corpo a corpo contro sé stesso, contro il tempo che passa, il rimpianto, l'idea di mortalità. Quindi si va a parlare di sé e delle sue inquietudini con uno psicanalista, ed è questo per me il tema centrale del romanzo, oltre alla trama giudiziaria".

Riassunto de “L’orizzonte della notte”

Quando Elvira viene convinta a costituirsi alle autorità, Guido Guerrieri diventa il suo legale, sebbene il caso sembri fin dal primo momento molto complesso, dato che l’omicidio perpetrato dalla donna sia una conseguenza indiretta della morte della sorella gemella di Elvira, Elena.

Elena, difatti, si è suicidata dopo essere stata stalkerizzata e molestata dal suo ex, Giovanni Petacci, che tra l’altro occupava abusivamente un appartamento di proprietà proprio di Elvira.

Dato che la donna asserisce di aver ucciso accidentalmente l’ex cognato nel corso di un litigio, la vicenda giudiziaria appare fin da subito particolarmente complessa per le diverse implicazioni morali che comporta.

Il lavoro dell’avvocato, supportato da attente e approfondite indagini, mira a dimostrare che la donna accusata dell’omicidio si stesse in realtà difendendo da un uomo violento. Un impegno che riesce a dare i suoi frutti grazie alla collaborazione del detective Carmelo Tancredi e alle testimonianze di alcune ex di Giovanni Petacci.

La vicenda giudiziaria, che dura circa un anno, si svolge parallelamente al doloroso percorso psicoanalitico di Guido Guerrieri, che ha anche delle affinità con il caso sul quale sta lavorando l’avvocato. Un percorso che porterà Guerrieri a porsi molti interrogativi su di sé e sul suo lavoro.

“L’orizzonte della notte”, i temi del romanzo

In un romanzo che si concentra più sulle questioni psicologiche che su quelle legali, sono molti i temi che vengono trattati: considerazioni su di sé, sul mondo della giustizia, sul fatto che si sta invecchiando, sull’accettazione di ciò che si è e che sbagliare non è una catastrofe, ma un passaggio fondamentale dell’evoluzione.

Ma è anche un libro sulla ricerca della felicità, intesa come “un faticoso percorso iniziatico. La felicità non siamo davvero capaci di raggiungerla se non siamo capaci di capire la tristezza, la malinconia, di capire come molto spesso l’una e l’altra viaggino insieme”, come detto dallo stesso autore.

C’è poi il discorso etico, dato che la persona che viene difesa è chiaramente responsabile di un omicidio. Nel corso del suo lavoro, più volte Guerrieri si chiede se la donna volesse uccidere o sia stata in qualche modo spinta a farlo per difendersi, aprendo numerosi scenari interpretativi sia giuridici che etici sulla vicenda.

“Mi interessava affrontare un soggetto etico, deontologico, ragionare su cos’è la legittima difesa, e anche parlare del tema della violenza sulle donne in maniera indiretta, da un altro angolo visuale” ha detto Carofiglio in un’intervista.

Un dubbio professionale che si collega in qualche modo a quelli personali, che vanno poi a ricongiungersi verso il finale, che apre però nuovi possibili scenari futuri nella vita di Guido Guerrieri e per il lettore.

Chi è Gianrico Carofiglio

Gianrico (all’anagrafe Giovanni) Carofiglio, barese classe 1961, è stato per molti anni un pubblico ministero specializzato in indagini sulla criminalità organizzata, diventando anche consulente della commissione parlamentare antimafia nel 2007.

Nel 2008 è stato eletto senatore della Repubblica per il Partito Democratico, carica mantenuta fino al 2013. Dal 2022 tiene il seminario “Lingua e scrittura giuridica di base” presso la sede di Ravenna dell’ Alma Mater Studiorum - Università di Bologna.

La sua carriera di scrittore è iniziata nel 2002 con “Testimone inconsapevole”, il primo romanzo della serie dell'avvocato Guido Guerrieri, seguito da “Ad occhi chiusi”, “Ragionevoli dubbi”, “Le perfezioni provvisorie”, “La regola dell’equilibrio” e “La misura del tempo”.

Oltre all’avvocato del suo ultimo lavoro, Carofiglio si è però cimentato anche nella serie del Maresciallo Pietro Fenoglio e in quella dell'ex pubblico ministero Penelope Spada, pubblicando inoltre una serie di romanzi non serializzati, racconti e saggi.

Cosa leggere se ti è piaciuto “L’orizzonte della notte”?

L’ultimo romanzo di Gianrico Carofiglio, pur rientrando nella macrocategoria del giallo, è classificabile come legal thriller (detto anche thriller legale o giallo giudiziario), un sottogenere che si incentra sulle figure del mondo giudiziario e sul funzionamento del sistema giuridico, nel quale vengono poi inserite le trame narrative.

Uno dei massimi esponenti di questo genere è probabilmente lo statunitense John Grisham, scrittore dalla produzione molto ampia. Il suo secondo romanzo, “Il Socio”, pubblicato nel 1991 e subito diventato un best seller, ne è un esempio.

In questo lavoro, divenuto poi un film diretto da Sydney Pollack e interpretato da Tom Cruise, si concentra sul mondo dell’avvocatura e su quei professionisti che, in barba alle questioni etiche o morali peculiari del loro ruolo, agiscono sulla sola base del profitto personale.

Altro autore da leggere per gli amanti del genere è David Guterson, poeta e giornalista autore del best seller "La neve cade sui cedri", libro del 1994 diventato cinque anni più tardi un film con Ethan Hawke come protagonista.

Il romanzo è ambientato nel 1954 nell'immaginaria isola di San Piedro, nello stato di Washington, e la trama ruota attorno a un caso di omicidio in cui Kabuo Miyamoto, un nippo-americano, è accusato di aver ucciso Carl Heine, un pescatore molto rispettato nella comunità.

Attraverso il processo all'uomo accusato, l'autore tocca temi come la Seconda Guerra Mondiale, i pregiudizi razziali, la ghettizzazione e il senso di colpa di una intera comunità.

Uno dei libri considerato un capostipite del genere è sicuramente "Il buio oltre la siepe" ("To Kill a Mockingbird"), capolavoro di Harper Lee pubblicato nel 1960.

Un romanzo che, affrontando la vicenda di un bracciante nero ingiustamente accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazza bianca attraverso gli occhi dell’avvocato Atticus Finch e della piccola figlia Jean Louise “Scout”, tratta temi come il razzismo, la giustizia sociale, il senso della morale e la crescita personale.

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