L’età fragile: trama e riassunto del romanzo di Donatella Di Pietrantonio vincitore del Premio Strega 2024

L’età fragile: trama e riassunto del romanzo di Donatella Di Pietrantonio vincitore del Premio Strega 2024

Donatella Di Pietrantonio in “L’età fragile” racconta una storia di sopravvivenza alla vita, parlando della fragilità che fa parte dell’essere umano. Fra presente e passato scopriamo la vulnerabilità dei protagonisti, compagna silenziosa del loro percorso.

L’età fragile: trama

Donatella Di Pietrantonio racconta la storia di Lucia e della figlia Amanda. Silenziosa e impenetrabile, Amanda è tornata a casa prima del lockdown, lasciando Milano dove era fuggita, abbandonando il paesino vicino Pescara.

È cambiata profondamente, lasciando fuori il resto del mondo e chiudendosi in sé stessa. Qualcosa l’ha resa fragile, proprio come sua madre Lucia. Le due sono legate però da un segreto che non riescono a ignorare e si trova a Dente di Lupo, il terreno di famiglia dove sorgeva un vecchio campeggio.  

Quel luogo infatti molti anni prima è stato il teatro di un terribile evento e quella notte sia Lucia che suo padre erano presenti. Attraverso salti temporali, dunque, la protagonista ripercorre le tappe di quell’evento drammatico, cercando la pace che non è riuscita a trovare e provando a salvare il suo rapporto con la figlia.

Il romanzo affronta temi fondamentali come l’importanza dei legami familiari, i traumi della giovinezza, l’amicizia, il rapporto con la propria terra, gli obblighi verso i genitori e la spietatezza delle persone.

Tutti i personaggi, dunque, sono fragili e vulnerabili, schiacciati dal dolore, ma anche intenzionati a trovare la salvezza e una ragione di vita.

L’età fragile: riassunto

La protagonista e la voce narrante del romanzo è Lucia, una fisioterapista che vive nel borgo in cui è vissuta e nata, nell’Appennino abruzzese. Dopo essersi separata dal marito Dario vive con il padre anziano e si dedica ai suoi pazienti e agli amici del coro.

Tutto cambia quando la figlia Amanda, che studiava a Milano, si trasferisce a casa di Lucia per via dell’emergenza Covid. Da subito la donna si accorge che sua figlia è profondamente cambiata, trincerata nel silenzio e avvolta da un’inquietudine che non riesce a spiegarsi.

La decisione del padre di lasciarle in eredità Dente di Lupo, il terreno di famiglia, e l’arrivo di Amanda, spingono Lucia a fare i conti con un segreto del passato. Qualcosa che è accaduto e che ha segnato per sempre la sua esistenza.

Trent’anni prima infatti una terribile disgrazia aveva colpito Dente di Lupo. All’epoca in quel luogo sorgeva un campeggio in cui Lucia – all’epoca ventenne – lavorava con l’amica Doralice, ospitando i forestieri.

La comunità in quegli anni era stata sconvolta da un delitto: i corpi di due turiste erano stati trovati nel bosco, mentre Doralice era scomparsa, per ricomparire tempo dopo, risultando l’unica superstite.

Lucia aveva partecipato alle ricerche dell’amica nel bosco, proprio quando tutti la credevano morta. Da quel momento la loro vita era cambiata per sempre insieme al destino di Dente di Lupo, portando alla chiusura il campeggio.

Per Lucia riprendere la gestione della proprietà, finita sotto l’occhio attento degli speculatori edilizi, significa riaprire una ferita che non si è mai sanata e fare i conti con il passato. Riuscirà ad avere il coraggio di farlo?

Chi è Donatella Di Pietrantonio

Classe 1962, Donatella Di Pietrantonio è nata ad Arsita e nel 1986 si è laureata in Odontoiatria nella locale Università dell’Aquila. In seguito si è trasferita a Penne, in provincia di Pescara, iniziando a lavorare come dentista pediatrica.

Nel 2011 ha esordito come scrittrice con il romanzo intitolato “Mia madre è un fiume” che racconta il rapporto fra una donna e sua madre anziana che soffre di Alzheimer. Nel 2013 ha pubblicato “Bella mia”, il suo secondo romanzo ambientato all’Aquila.

Il libro, che parla del terremoto del 2009 e delle conseguenze di quell’evento, ha vinto il Premio Brancati nel 2014. Il suo terzo romanzo si intitola “L’Arminuta”, è ambientato negli anni Settanta in Abruzzo e ha vinto il Premio Campiello.

Nel 2017 Donatella Di Pietrantonio è stata insignita dell’Ordine della Minerva dall'Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio" di Chieti. Nel 2020 ha pubblicato “Borgo Sud”, il suo quarto romanzo considerato come il seguito de “L’Arminuta” poiché riprende le storie delle sorelle del romanzo precedete divenute adulte.

L'opera è stata selezionata fra i finalisti dell'edizione 2021 del Premio Strega, arrivando al secondo posto. Nel 2023 ha pubblicato “L’età fragile”, il suo quinto romanzo, che ha ottenuto la vittoria al Premio Strega nel 2024.

Cosa leggere dopo L’età fragile?

Dopo aver letto “L’età fragile” il consiglio è quello di leggere uno dei libri più famosi di Donatella Di Pietrantonio, “L’arminuta”. In dialetto abruzzese “l’arminuta” significa “ritornata”. Il romanzo infatti racconta la storia di una bimba di tredici anni costretta ad abbandonare la famiglia con cui vive per tornare dalla sua vera famiglia che non ha mai conosciuto.

Passa così dagli agi alla completa povertà, dalla lingua italiana ad un dialetto che non comprende, in un cambiamento a cui non può in alcun modo sottrarsi.

Da leggere anche “Domani, domani”, romanzo di Francesca Giannone. Ambientato in Salento nel 1959, il romanzo ha per protagonisti i fratelli Lorenzo e Agnese. Quando il padre vende il saponificio di famiglia i due ragazzi perdono tutto e si trovano costretti a diventare operai sotto un arrogante padrone.

Lorenzo se ne va, spinto dall’orgoglio, mentre Agnese rimane, spaventata all’idea della vita lontano dal saponificio. Tutto ciò arriverà a creare una crepa insanabile fra i fratelli, allontanandoli sempre di più e portandoli a fare scelte diverse, anche per amore, e a costruire un nuovo domani.

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