L'empirismo di Locke
Breve riassunto sull'empirismo di Locke. Il pensiero, il rapporto tra conoscenza ed esperienza e la teoria lockiana delle idee
Indice
Introduzione
La filosofia si è sempre interessata al tema della conoscenza. Secondo l'empirismo, la conoscenza fonda le sue basi esclusivamente nell'esperienza. Tale indirizzo filosofico nasce in Inghilterra nel corso del Seicento.
Sono diversi gli studiosi che ne condivisero gli assunti. Tra questi spicca in particolar modo John Locke, medico e filosofo inglese, considerato il padre fondatore dell’empirismo. Vediamo allora gli aspetti fondamentali che connotano l'empirismo di John Locke.
Il rapporto tra conoscenza ed esperienza
Nel celebre “Saggio sull'intelletto umano” del 1690 Locke racconta come la conoscenza si determini dall'esperienza, descrivendo la mente dell'uomo come una sorta di vaso vuoto che viene man mano riempito grazie ai processi di apprendimento.
L'uomo acquisisce la prime nozioni e idee fin dalla nascita, attraverso i sensi. In seguito, crescendo, l'uomo conosce il mondo facendone esperienza diretta. Non esistono dunque idee, principi e conoscenze innate nella mente umana.
La classificazione delle idee
Le idee, che vengono acquisite dall'individuo, si distinguono in idee semplici, per lo più acquisite in modo passivo dalla mente, e in idee complesse che l'uomo fa proprie attraverso non solo l'esperienza ma anche tramite il ragionamento e la riflessione.
Anche questi processi però sono guidati e determinati dall'esperienza. Alla base dei processi conoscitivi, Locke indica come imprescindibili sia la riflessione che la "sensazione".
La conformità tra idee e realtà
Secondo il filosofo britannico si ha vera conoscenza solo quando le idee sono conformi alla realtà. L'empirismo di Locke, infatti, indica la conoscenza come "percezione di accordo o disaccordo" tra le idee acquisite dall'individuo.
Si distinguono così due diversi gradi di conoscenza, a seconda che essa sia basata sull'intuito o su prove e dimostrazioni.
Nel processo di conoscenza non sempre però si può avere esperienza diretta di idee, eventi, fenomeni e oggetti. Quando la conoscenza diretta non è possibile la conoscenza non è certa ma "probabile".
La posizione di Locke
La posizione di Locke è particolarmente critica rispetto a quella di Cartesio, che sosteneva come conoscenze e idee fossero presenti nella mente umana in modo innato, fin da prima della nascita (innatismo).
Per Locke ciò era semplicemente impossibile e a testimoniare l'impossibilità di tale tesi vi erano i bambini e i pazzi. Questi ben dimostravano come non vi poteva essere una conoscenza universale innata in ogni individuo, ma come questa si andava formando via via nel corso della vita in base alle peculiari esperienze vissute.