L'arte a Ravenna: riassunto

L'arte a Ravenna, riassunto. I periodi, lo stile, i mosaici e descrizione delle opere architettoniche più famose della città

L'arte a Ravenna: riassunto
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L'ARTE A RAVENNA: RIASSUNTO

L'arte a Ravenna: riassunto
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Ravenna è una città che ha una lunga storia: è stata capitale per ben tre volte.

Nel 402 fu la capitale dell’Impero Romano d'Occidente; nel 493 fu capitale del Regno degli Ostrogoti e nel 584 diventò la capitale dell’Esarcato (territorio italiano conquistato dai Bizantini).

L'arte ravennate possiamo dividerla in tre periodi: imperiale, ostrogotico e giustinianeo. I monumenti dell’età romana sono: la Basilica di San Giovanni Evangelista, il Mausoleo di Galla Placida e il Battistero degli Ortodossi.

I monumenti appartenenti all’epoca gotica e bizantina sono: il Battistero degli Ariani, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, il Mausoleo di Teodorico, la Chiesa di San Vitale e Sant’Apollinare in Classe e il porto di Classe che fu la sede della flotta imperiale.

ARTE A RAVENNA: PERIODO IMPERIALE

Basilica di San Giovanni Evangelista. La Basilica fu eretta dall’Imperatrice Galla Placidia tra il 424 e il 434, durante l’ultima guerra fu gravemente danneggiata dai bombardamenti.

Restaurata, presenta l’interno basilicale a tre navate divise da colonne originali (eccetto tre). Il pavimento è di oltre due metri sul livello del primitivo: lungo i muri perimetrali sono posti rilevanti frammenti di mosaici appartenenti ai vari pavimenti che la chiesa ebbe nel corso dei secoli.

L’altare, nel presbiterio, è originale (del V secolo). All’esterno, sulla destra, si leva il campanile quadrato del X secolo, ma la parte superiore e la cuspide risalgono al 1340. Di grande rilievo è il portale in stile gotico.

Mausoleo di Galla Placida. Galla Placida, sorella di Onorio, l'imperatore romano che trasferì nel 402 la capitale dell'impero d'occidente da Milano a Ravenna, fece costruire intorno al 425-450 questo piccolo Mausoleo.

E' un edificio a forma di croce latina, oggi famoso per lo splendore dei mosaici. L'esterno dell'edificio è molto semplice, in contrasto con la ricchezza della decorazione musiva dell'interno, la più antica di Ravenna.

I mosaici rivestono le pareti delle volte, delle lunette e della cupola. I temi illustrativi sviluppati nelle decorazioni rappresentano il tema della vittoria della vita sulla morte.

Battistero degli Ortodossi. Il battistero, fatto costruire dal Vescovo Orso nel V secolo, è di forma ottagonale; il suo interno fu fatto adornare da meravigliosi mosaici poco dopo la metà dello stesso secolo dal vescovo Neone.

Nella cupola sommitale è raffigurata la scena del battesimo di Cristo, immerso a metà persona nelle acque del fiume Giordano, ed affiancato da San Giovanni Battista e da una personificazione del fiume.

La prima grande fascia che circonda il medaglione rappresenta i dodici Apostoli, ognuno identificato dal proprio nome; nella fascia più esterna sono raffigurati alternativamente un trono ed un altare, a loro volta affiancati da simboli del giardino celeste.

ARTE A RAVENNA: ETA' GOTICA E BIZANTINA

Battistero degli Ariani. Il battistero fu edificato verso la fine del V secolo, quando ormai Teodorico aveva consolidato il suo dominio e l'arianesimo era religione ufficiale della corte. Il Battistero degli Ariani è parte del Patrimonio Mondiale UNESCO.

Si tratta di un edificio, interrato per circa 2,25 metri, a forma ottagonale con quattro piccole absidi all'esterno.

Il mosaico della cupola rappresenta il battesimo di Cristo e i dodici apostoli.

Basilica di Sant’Apollinare Nuovo. La basilica fu fatta costruire per il culto ariano da Teodorico agli inizi del VI secolo e dedicata a Cristo.

Principale ornamento della facciata in laterizio è il portico cinquecentesco, al di sopra del quale si apre una marmorea bifora. Molto elegante, con le monofore, bifore e trifore, è il campanile cilindrico del IX secolo.

L’interno della basilica è a tre navate divise da due file di ventiquattro colonne di rarissimo marmo greco, dai capitelli finemente scolpiti.

Gli stupendi mosaici che ornano le pareti della navata mediana risalgono a due periodi: la fascia superiore fu eseguita al tempo di Teodorico, tra il 493 e il 526, quella inferiore risale al tempo di Giustiniano (527-565).

Le differenze stilistiche sono evidenti: i mosaici "teodoriciani" mirano ad una caratterizzazione realistica e psicologica, mentre i "giustinianei", ovvero bizantini, tendono ad un'astrazione simbolica fusa nel ritmo cromatico.

Il Mausoleo di Teodorico. Il Mausoleo fu fatto costruire dallo stesso Teodorico nel 520 d.C., come tomba. La struttura, che si articola in due ordini sovrapposti entrambi decagonali, è interamente costituita di pietra istriana.

E' ricoperto da un monolite anch'esso di pietra d'Istria, del diametro di 10 m. e pesa 300 tonnellate. Da una nicchia si accede all'ordine inferiore la cui destinazione si presume fosse quella di una cappella per lo svolgimento delle liturgie funebri.

Si accede al vano superiore attraverso una scaletta, all'interno è collocata una vasca di porfido di forma circolare dove si pensa abbia trovato sepoltura lo stesso Teodorico; le sue spoglie vennero rimosse durante il dominio bizantino.

La Leggenda di Teodorico

La cupola del Mausoleo di Teodorico è attraversata da una crepa: secondo alcuni la causa di questa crepa sarebbe un fulmine, intorno al quale corre una leggenda; secondo altri, la lesione è stata causata da un cedimento delle fondamenta.

Secondo la leggenda a Teodorico era stato predetto che sarebbe morto a causa di un fulmine. Egli allora fece costruire il mausoleo con la grande cupola per nascondersi dentro di esso ogni volta che il cielo minacciava un temporale.

Ma la profezia doveva avverarsi, e il fulmine cadde sull'edificio penetrandovi e uccidendo così Teodorico.

Basilica di San Vitale. La basilica fu voluta dall'arcivescovo Ecclesio, che resse il vescovato di Ravenna all'incirca tra il 522 e il 532.

La fine dei lavori varia dal 547 fino al 548, anno in cui il vescovo Massimiano la consacrò, come ricorda un'iscrizione nella chiesa. L'edificio è a pianta centrale ed ha forma ottagonale.

La costruzione cominciò nell'ultimo periodo di splendore del regno goto-latino, e venne terminata nel periodo della guerra greco-gotica quando Ravenna era già divenuta possedimento bizantino.

La chiesa presenta due vani, entrambi a forma ottagonale ed inseriti l'uno nell'altro, anche se rivestiti di mattone mostrano all'interno una sorprendente mobilità grazie alle luci ed alle prospettive alterne.

L'esterno della chiesa è il risultato di restauri avvenuti tra il 1899 ed il 1902 al fine di rendere visibile l'originaria struttura. L'edificio con pianta centrale si ispira chiaramente ai modelli orientali, discostandosi quindi notevolmente dalle strutture delle altre basiliche ravennate costruite precedentemente.

Spettacolare nella Basilica di San Vitale sono i mosaici posizionati nelle pareti. Nella lunetta sulla parete di sinistra sono illustrate "le storie di Abramo”, invece nella lunetta della parete destra del presbiterio, sono illustrait i mosaici "Abele e Melchisedecsacrificano al Signore".

Basilica di Sant’Apollinare in classe. La Basilica fu costruita nella prima metà del VI secolo grazie alla magnificenza di Giuliano Argentario.

La costruzione originale presentava la facciata con quadriportico e pronao con torri laterali, che è stato ricostruito. Sulla destra della basilica s’innalza massiccio il campanile cilindrico (secolo X), movimentato da monofore, bifore e trifore su colonnine di marmo.

L’interno della chiesa è a tre navate, divise da 24 colonne di marmo greco. Lungo le navate laterali sono disposti dieci sarcofagi marmorei.

I mosaici che rivestono il presbiterio e il catino absidale sono gli ultimi eseguiti a Ravenna da artisti bizantini (VII o IX secolo). In queste decorazioni musive il naturalismo classico è stato completamente sostituito dalle forme più convenzionali dell’astratto simbolismo orientale.

Antico Porto di Classe. Il Porto di Classe ebbe origine con Ottaviano Augusto che per meglio difendere l'Adriatico e i mari del vicino Oriente volle farlo dimora di una flotta pretoria composta da 250 navi da guerra, diventando la principale base della flotta del Mediterraneo centrale.

Il Porto sorse a circa 4 Km. a sud-est della città, il suo vasto bacino fu ricavato nella zona in cui prima era presente la più recente catena di dossi dunosi che aveva iniziato a spostarsi dall'antico cordone litoraneo.

L'imperatore Ottaviano Augusto volle che il grande porto militare fosse unito attraverso un largo canale al ramo meridionale del Po. Tale canale è la Fossa Augusta, che prima di giungere a Ravenna forse si divideva in due rami: uno girava intorno alle mura, rafforzando la difesa della città, l'altro scorreva in mezzo alle abitazioni, agevolando così l'attività commerciale.

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