John Milton, vita e opere: Paradiso perduto e Satan’s Speech

John Milton: vita e opere dello scrittore, teologo e saggista inglese autore di Paradiso perduto e Satan’s Speech. Ecco la trama e l'analisi di queste due opere
John Milton, vita e opere: Paradiso perduto e Satan’s Speech
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1John Milton: vita e opere

John Milton, 1642 (1608-1674): il poeta e scrittore inglese nel suo studio
John Milton, 1642 (1608-1674): il poeta e scrittore inglese nel suo studio — Fonte: getty-images

John Milton ha lasciato un segno indelebile con le sue opere epiche e poetiche. Conosciuto soprattutto per il suo capolavoro Paradise Lost, Milton esplora temi di ribellione, redenzione e libertà, offrendo una visione profonda e complessa della condizione umana. Nacque in una famiglia protestante a Londra nel 1608. Da suo padre ereditò un grande amore per la cultura, l’arte e la musica. Studiò a Cambridge, dove apprese le opere classiche e quelle degli scrittori contemporanei. Conosceva perfettamente il francese, l’italiano, il latino, il greco e l’ebraico.  

Nel 1638 viaggiò in Francia e in Italia; a Firenze conobbe Galileo Galilei e altri importanti intellettuali italiani del tempo, che accolsero positivamente i suoi scritti incoraggiandolo a continuare con la sua carriera di poeta. 

Mentre si trovava a Napoli nel 1639, venne a sapere che in Inghilterra la situazione politica stava peggiorando e che il paese era sull’orlo della guerra civile. Milton decise quindi di ritornare a Londra, dove iniziò a lavorare come insegnante e a partecipare attivamente al dibattito religioso e politico del tempo, sostenendo completamente Oliver Cromwell e la causa puritana contro il Re Carlo I con i suoi libelli politici.   

Nel 1642 sposò Mary Powell, la figlia di un sostenitore della monarchia, che presto lo abbandonò non condividendo le sue idee puritane considerate troppo austere. Il fallimento del suo matrimonio spinse Milton a scrivere una serie di libelli a sostegno del divorzio, uno dei più famosi è Doctrine and Discipline of Divorce (Dottrina e Disciplina del Divorzio). 

John Milton all'età di 21 anni. Incisione di Vertue
John Milton all'età di 21 anni. Incisione di Vertue — Fonte: getty-images

In questo periodo Milton scrisse molti libelli come Areopagitica (1644), in cui sosteneva l’importanza della libertà di parola e di stampa contro la censura puritana, sosteneva che solo i regimi tirannici usavano la censura.

Negli anni del Commonwealth a Milton fu commissionato un libro in difesa del governo puritano, tra cui Eikonoklastes (1649) in difesa dell’esecuzione di Carlo I avvenuta il 30 gennaio 1649. Il libro fu scritto per rispondere a Eikon Basilike, un libro pubblicato dieci giorni dopo la decapitazione del re, considerato l’autobiografia spirituale di Carlo I, in cui il sovrano viene descritto come un martire allo scopo di suscitare sentimenti monarchici tra la popolazione. 

In seguito Milton scrisse in latino, su commissione del governo puritano, Pro Populo Anglicano Defensio (In Difesa del Popolo Anglicano, 1651), in cui ancora una volta giustificò il regicidio. Nel 1649, dopo l’esecuzione del re, fu eletto Segretario per le Lingue Straniere nel Consiglio di Stato del Commonwealth alle dirette dipendenze di Cromwell. Era un lavoro molto impegnativo che richiedeva a Milton la scrittura di molti documenti, soprattutto in latino, la lingua della diplomazia nel XVII secolo.

Milton e Cromwell. Il poeta inglese John Milton fu segretario di Oliver Cromwell
Milton e Cromwell. Il poeta inglese John Milton fu segretario di Oliver Cromwell — Fonte: getty-images

Tra il 1637 e il 1657, Milton compose circa ventiquattro sonetti, di cui cinque in italiano, di argomento politico e personale. Il lavoro intenso gli provocò un indebolimento della vista, che nel 1652 lo condusse alla cecità totale. 

Dopo la morte di Oliver Cromwell avvenuta nel 1658 e la restaurazione della monarchia nel 1660, Milton non rinnegò le sue idee puritane pubblicamente come avevano fatto molti e fu costretto a nascondersi, ma finì in prigione per qualche tempo e i suoi libelli furono bruciati in pubblico. Una volta libero continuò a vivere a Londra in povertà e oscurità fino alla morte.

Oliver Cromwell e il cieco poeta John Milton nella sua casa a Chalfont St Giles, nel Buckinghamshire
Oliver Cromwell e il cieco poeta John Milton nella sua casa a Chalfont St Giles, nel Buckinghamshire — Fonte: getty-images

Questo periodo della sua vita, vissuto lontano dal mondo politico e caratterizzato dalla delusione e dal crollo delle sue speranze e dei suoi ideali, fu comunque altrettanto prolifico dal punto di vista letterario. Infatti, Milton si dedicò completamente alla poesia scrivendo le sue opere più famose: Paradise Lost (Il Paradiso Perduto, 1667), un poema epico in dodici libri sulla caduta dell’uomo e la sua redenzione; 

Paradise Regained (Il Paradiso Riconquistato, 1671), in quattro libri, in cui racconta della tentazione di Cristo da parte di Satana e la sua vittoria; 

Samson Agonistes (I Nemici di Sansone, 1671), una tragedia in versi che racconta gli ultimi giorni di Sansone, che come Milton era diventato cieco, mentre era prigioniero dei Filistei. Il poeta morì nel 1674. 

2Il Paradiso Perduto

Satana e Belzebù
Satana e Belzebù — Fonte: getty-images

Il Paradiso Perduto è un poema epico in dodici libri (canti) scritti in blank verse (versi sciolti), che racconta la storia biblica della disobbedienza di Adamo ed Eva, tentati dal serpente nel Giardino dell’Eden e la loro conseguente cacciata dal Paradiso. L’opera inizia in medias res (nel mezzo), dopo la descrizione del tema principale del poema, mentre gli eventi che sono accaduti prima saranno narrati solo in seguito. 

Milton presenta Satana e gli angeli ribelli, ormai banditi dal Paradiso, incatenati a un lago di fuoco all’Inferno. Gli angeli ribelli riescono a liberarsi e, guidati da Satana, meditano vendetta contro Dio. Belzebù suggerisce di attaccare Dio indirettamente, corrompendo gli umani che Dio ha appena creato. Intanto Dio, che ha concesso agli uomini il libero arbitrio, prevede la caduta dell’uomo nel peccato. 

Adamo ed Eva
Adamo ed Eva — Fonte: getty-images

Suo figlio si offre in sacrificio per salvare l’umanità ed Egli accetta. Satana, nelle vesti di un serpente, trova Eva da sola e la convince a mangiare il frutto proibito. Eva si reca da Adamo che, per dimostrare il suo amore e la sua solidarietà alla compagna, mangia con lei il frutto del peccato. Dio viene a sapere della loro disobbedienza immediatamente, decide di punirli, ma prima condanna il serpente a strisciare per sempre sulla terra e poi condanna Adamo ed Eva alla sofferenza e li caccia dal Paradiso

L’Arcangelo Michele mostra loro come sarà il mondo futuro, predicendo una lotta continua tra il bene e il male che caratterizzerà la storia umana fino alla fine dei tempi, ma mostra loro anche la possibilità che l’umanità si redima dal peccato. Intanto Satana ritorna trionfante all’Inferno. Gli ultimi due libri raccontano di come Adamo ed Eva si preparano ad affrontare la loro vita mortale lontano dal Giardino dell’Eden.  

3Il Paradiso Perduto - temi principali

Il Paradiso Perduto è un poema epico ambizioso e di difficile lettura, infatti, Milton ambiva a comporre un poema che poetesse eguagliare l’Eneide di Virgilio e l’Iliade e l’Odissea di Omero, ma egli stesso afferma di avere un’ambizione maggiore, quella di raggiungere la verità assoluta e giustificare il comportamento di Dio verso gli uomini. I poeti greci e romani iniziavano le loro opere invocando le muse affinché li ispirassero, così Milton afferma che non avrebbe potuto portare a termine il suo progetto senza l’aiuto dello Spirito Santo.  

Il Paradiso Perduto si basa sulla grande tradizione biblica e classica, il tema principale dell’opera è qualcosa che ha sempre suscitato molte discussioni tra i teologi e i filosofi: se la caduta dell’uomo nel peccato originale sia stata causata da Adamo ed Eva che mangiano il frutto dell’albero della conoscenza, come un piano previsto da Dio o se sia stata determinata dal libero arbitrio dell’uomo e dalla sua disobbedienza, atto che ha poi comportato l’intervento divino per salvare l’umanità. 

Gli Angeli ribelli, disegno di Gustave Doré
Gli Angeli ribelli, disegno di Gustave Doré — Fonte: getty-images

Altri due temi importanti sono quelli della disobbedienza e della redenzione. Milton fa un parallelo tra la disobbedienza di Adamo ed Eva e la ribellione di Satana a Dio, ma mentre di Satana cade sempre più nel peccato e nella degradazione, Adamo ed Eva conoscono il pentimento e per questo per loro c’è la possibilità di redimersi. 

Satana si ribella a Dio volontariamente, preda del suo smisurato orgoglio e della sua ambizione, mentre Adamo ed Eva sono spinti alla ribellione e alla disobbedienza dalla tentazione di Satana e quando vengono cacciati dal Paradiso, sono consapevoli del loro errore e cercano il perdono

La caduta nel peccato offre a Dio la possibilità di mostrare agli uomini la sua infinita misericordia. Gli uomini possono redimersi solo attraverso la sofferenza e la morte e il sacrificio di Cristo, il figlio di Dio, salverà l’umanità dal peccato. 

La concezione dell’universo di Milton più che basarsi sulle concezioni scientifiche, si basa su un concetto religioso, egli vede l’universo caratterizzato da una struttura gerarchica, che ha alla sua sommità il Paradiso, al centro la Terra e in fondo l’Inferno, quindi Dio è l’Essere Supremo, seguito dal Figlio, poi troviamo gli arcangeli, i cherubini, gli esseri umani, gli animali e infine i diavoli, cioè gli angeli ribelli che non hanno voluto accettare la supremazia di Dio. 

Alcuni critici hanno interpretato l’opera come un’allegoria della storia inglese del tempo, infatti, la ribellione degli angeli è stata paragonata alla ribellione dei puritani al Re Carlo, che ha portato allo scoppio della guerra civile, alla conseguente esecuzione del re, alla caduta della monarchia britannica e alla costituzione del Commonwealth guidato da Oliver Cromwell.

4Il Paradiso Perduto - la lingua e lo stile

Adamo dopo il peccato originale, incisione di Flatters per "Il paradiso perduto" di Milton
Adamo dopo il peccato originale, incisione di Flatters per "Il paradiso perduto" di Milton — Fonte: getty-images

La lingua usata da Milton è piuttosto complessa e lo stile è grandioso ed elevato. Il poeta usa costruzioni e vocaboli di origine latina, arcaismi, numerose allusioni e riferimenti classici e biblici, a volte di difficile interpretazione. 

C’è una differenza tra la lingua pura e innocente usata prima della caduta dell’uomo e quella usata poi. Satana che, nelle vesti del serpente, convince Eva a mangiare il frutto proibito, manipola le parole per ingannarla e spingerla al peccato. Come già detto, il poeta sceglie di usare il blank verse, quindi versi non rimati, perché considerava le rime inadatte alla materia grandiosa da lui trattata. 

5Satan's Speech (Il Discorso di Satana)

Il Discorso di Satana, noto anche come Better to Reign in Hell than Serve in Heaven (Meglio Regnare all’Inferno che Servire in Paradiso), è uno dei passaggi più noti di questo poema epico. Satana si rivolge agli altri angeli ribelli dopo essere stati cacciati dal Paradiso e appena arrivati all’Inferno, un luogo terrificante e senza luce, ma dopo un iniziale momento di smarrimento, Satana ritrova il suo orgoglio e dice di sentirsi felice per essere ormai libero dall’autorità di Dio. 

Anche se si trovano in un posto orribile, possono certamente trasformare quel luogo nella loro dimora e trarre il meglio dalla loro situazione, trasformando l’Inferno nel Cielo. 

Il paradiso perduto di John Milton: copertina della prima edizione, 1667
Il paradiso perduto di John Milton: copertina della prima edizione, 1667 — Fonte: getty-images

Infatti, saluta l’Inferno con queste parole: “E a voi salute, orrori, mondo infernale; e tu, profondissimo Inferno, ricevi il nuovo possidente: uno che tempi o luoghi mai potranno mutare la sua mente. La mente è il proprio luogo, e può in sé fare un cielo dell’inferno, un inferno del cielo”. 

L’Inferno ormai è il loro nuovo regno e qui potranno regnare e non servire. Non importa dove lui si trovi, l’importante è che rimanga se stesso e che non sia inferiore a nessuno; qui potrà regnare senza mai essere cacciato. 

Con questo discorso Satana assume le qualità di un eroe epico e diventa una delle figure letterarie più affascinanti e complesse di tutti i tempi. È un personaggio che, incapace di accettare la sconfitta, non teme di essere dannato per l’eternità; è coraggioso, è un leader che non si arrende mai, ma allo stesso tempo rappresenta anche la falsità e la degradazione fisica e morale.  

Ci sarà sempre Dio al vertice della gerarchia, nonostante ciò, il poeta mostra rispetto per il coraggio e la determinazione mostrati da Satana. Nei secoli successivi i romantici ammirarono la figura di Satana creata da Milton, vedevano in lui il tipico eroe solitario, addolorato per essere stato emarginato dalla società, ma mai completamente sconfitto.