Jacques-Louis David: vita, caratteristiche dello stile, opere
Indice
1Introduzione
Jacques-Louis David (1748-1825) fu il protagonista assoluto del Neoclassicismo in Europa. Oltre ad essere pittore, fu anche un disegnatore e un importante politico francese. Le sue opere di influenzarono gli sviluppi della pittura europea nel corso del XIX secolo.
Nutrita delle idee illuministiche e della cultura greco-romana, l’arte di David espresse l’ideale etico del Neoclassicismo: le sue composizioni storiche e mitologiche funsero da veicoli per trasmettere valori morali e pedagogici.
2Biografia
2.1Giovinezza e formazione
Jacques-Louis David nacque il 30 agosto 1748 a Parigi da una famiglia di commercianti. Nel 1766 il giovane David entrò nello studio parigino di Joseph-Marie Vien (1716-1809), apprendendo lo stile della tradizione pittorica settecentesca francese.
Dal 1769 al 1773 David frequentò l’Académie Royale di Parigi e partecipò più volte al Prix de Rome. Solo nel 1774 il pittore conseguì il primo posto, presentando Antioco e Stratonice (1774), un dipinto stilisticamente vicino al gusto barocco e rococò.
Nel 1775 al 1780 David fu pensionnaire dell'Accademia di Francia a Roma. Durante il viaggio in Italia e gli anni trascorsi a Roma, David copiò le opere greco-romane e i capolavori dell’arte italiana del Cinquecento e del Seicento.
Al suo rientro in Francia David espose Belisario (1781) al Salon de’ Paris del 1781. L’opera fu molto apprezzata dal pubblico, in particolare da Denis Diderot (1713-1784). Nel 1782 il pittore si sposò con Marguerite Charlotte Pécoul (1764–1826), figlia di un funzionario statale, che lo sostenne finanziariamente per l’apertura del suo atelier.
2.2Il successo e gli anni della Rivoluzione
A seguito di un secondo viaggio a Roma, David dipinse il celebre Giuramento degli Orazi (1784), opera che, assieme alla Morte di Socrate (1787), lo rese il protagonista assoluto della pittura francese.
A partire dall’ultimo decennio del XVIII secolo, le opere David iniziavano a riflettere sul rapporto tra arte e politica; ad esempio il Giuramento della Pallacorda (1791) e la Morte di Marat (1793), le prime opere di soggetto storico contemporaneo.
Amico e sostenitore di Maximilien de Robespierre (1758-1794), David partecipò alla Rivoluzione francese per poi far parte del Regime del Terrore come membro della Convenzione. Qui David si dedicò alla riforma dell’Accademia, tentando di eliminare i privilegi al suo interno e di mettere l’arte al servizio della Repubblica.
2.3Il pittore di Napoleone
Nel 1794 David venne arrestato per motivi politici. Poco tempo dopo, egli si allontanò definitivamente dal clima della Rivoluzione e, riabilitato, si dedicò solo alla pittura. Fu in questi anni che l’artista si occupò della realizzazione di Sabine (1799), dal forte significato ideologico e nazionale.
David e Napoleone Bonaparte (1769-1821) si conobbero durante gli anni della campagna d’Italia (1796-1797) e già in questo periodo entrambi si scambiarono attestati di stima. Sarà poi David ad eseguire il primo ritratto ufficiale di Napoleone, ossia il ben noto Bonaparte valica le Alpi (1800-1803).
Durante il Primo impero francese (1804-1815) Napoleone conferì a David prima la nomina di cavaliere della Legion d’onore e poi nel 1804 quella di pittore dell’impero. L’Incoronazione di Napoleone (1806-1807) è una delle opere celebrative dell’imperatore più importanti dipinte dall’artista.
2.4Ultimi anni
Lasciato l’incarico di pittore imperiale, David riprese a lavorare su commissioni private dipingendo prettamente quadri dai temi mitologici, come Saffo, Faone e Amore (1809) e Leonida alle Termopili (1800-1814).
Dopo la caduta di Napoleone, nel 1816 David lasciò Parigi e si trasferì a Bruxelles, dove restò fino alla sua morte, avvenuta il 29 dicembre 1825. Il suo corpo è ora sepolto nel cimitero di Père-Lachaise di Parigi.
3Stile
3.1Caratteristiche formali
Nato nel pieno del Settecento, le prime opere della carriera di David furono inevitabilmente rocaille. Successivamente, con gli insegnamenti di Vien e col viaggio in Italia, David approfondì il suo stile accordandolo con gli stilemi dell’arte greco-romana e con quelli classicistici rinascimentali e seicenteschi.
A contribuire sullo sviluppo dello stile di David in senso neoclassico, furono gli incontri con i maggiori teorici neoclassicisti del tempo, cioè Johann Joachim Winckelmann (1717-1768), Anton Raphael Mengs (1728-1779) e Quatrèmere de Quincy (1775-1849).
I dipinti di David si contraddistinguono per il suo stile severo e austero: la precisione analitica nella descrizione dei personaggi e dell’ambiente e la composizione minimalista e semplice mirano a far concentrare lo spettatore sulla lezione morale e pedagogica dell’opera.
David stendeva i colori con pennellate piatte che esaltano i contorni delle figure. Inoltre, la composizione è ritmata da forti effetti chiaroscurali e drammatici, in cui la luce sembra suggerire la vita e l’ombra la morte.
A rendere ancor più iconiche le opere di David furono, da una parte, la scelta ritrarre le sue figure in atteggiamenti e in gestualità virtuosi e, dall’altro, l’uso di tele di grandi dimensioni, di andamento orizzontale, che si adattavano meglio all’esecuzione di dipinti di storia e di mitologia.
3.2Temi
Ideologico e politicamente impegnato, David rifletté sul ruolo dell’arte e dell’artista: David considerava le opere d’arte come i principali strumenti per la formazione e l’educazione morale dei nuovi cittadini francesi.
Fu per questo che i temi rappresentati da David furono sostanzialmente attinti dalla storia classica o dalla mitologia greco-romana: attraverso delle exempla virtutis riconoscibili, il pittore poté trasmettere i suoi valori etici e morali che mirano al bene pubblico.
Oltre ai soggetti di storia e di mitologia, David eseguì anche numerosi ritratti per i suoi committenti privati, raffigurandoli in pose e in comportamenti solenni.
4 Opere
4.1Giuramento degli Orazi
La tela (330 x 425 cm), realizzata da David nel 1784 a Roma, è considerata il manifesto del Neoclassicismo nonché segno premonitore della Rivoluzione del 1789. Esposta nell’estate del 1785 presso l’Accademia di Francia a Roma, l’opera ottenne l’apprezzamento e l’acclamazione generale. Oggi è conservata al Museo del Louvre.
L’opera cita l’episodio eroico dei tre fratelli romani Orazi, i quali devono combattere contro i Curiazi di Albalonga. La vicenda si svolge durante il regno di Tullio Ostilio e rappresenta il momento in cui i tre Orazi giurano al padre di combattere fino alla morte per difendere la città di Roma.
L’evento dei tre fratelli dell’antica Roma è rappresentato come modello di moralità civile. L’impostazione geometrica della composizione, i forti contrasti chiaroscurali e il tema come esempio di virtù civile, sono gli elementi distintivi dello stile del pittore.
4.2Morte di Marat
L’olio su tela (162 x 128 cm) fu realizzato da David nel 1793 su incarico della Convenzione. Il dipinto è la messa in scena di un evento contemporaneo, assunto poi come simbolo della Rivoluzione francese. L’opera è attualmente esposta al Museo di Belle Arti di Bruxelles.
L’opera rappresenta la morte di Jean-Paul Marat (1743-1793), poco dopo essere stato ferito a morte dal coltello che giace a terra. La lettera che Marat tiene in mano suggerisce il nome dell’assassina, Charlotte Corday (1768-1793), la quale era stata ricevuta dalla vittima durante uno dei suoi bagni terapeutici per curare una malattia della pelle.
Il braccio senza vita e la postura del corpo di Marat hanno come modello le varie versioni della Deposizione di Cristo della tradizione pittorica italiana. Dal forte intento politico e moraleggiante, David effigiò Marat come il santo martire della Rivoluzione francese.