Jackson Pollock: vita, stile e opere
Indice
1Chi era Jackson Pollock?
Jackson Pollock (1912-1956) è stato uno degli artisti statunitensi più innovativi del Novecento, uno dei principali esponenti dell’Espressionismo astratto nonché membro della Scuola di New York.
Pollock mise a punto uno stile personale e inconfondibile, testimoniato dalle centinaia di opere realizzate tra gli anni Trenta e Cinquanta del Novecento. Esse contribuirono allo sviluppo dell’arte americana e influirono sul corso della storia dell’arte moderna.
2Biografia
2.1Giovinezza
Paul Jackson Pollock nacque il 28 gennaio 1912 a Cody, Wyoming, da una famiglia umile. Ultimo di cinque figli, Pollock trascorse i primi anni tra l'Arizona e la California mostrando segni di ribellione.
Pollock decise presto di diventare un artista. Da giovane entrò in contatto con i nativi americani, a cui si ispirò più tardi. Nel 1929 si trasferì a New York dal fratello Charles (1902-1988) e insieme divennero alunni del pittore Thomas Hart Benton (1889-1975) alla Art Students League.
2.2Esordi e influenze
Dal 1935 al 1943 Pollock ottenne un lavoro per la Federal Art Project come muralista. Durante questo periodo conobbe i muralisti messicani David Alfaro Siqueiros (1896-1974) e José Clemente Orozco (1883-1949).
Già alla fine degli Anni Trenta Pollock soffriva di alcolismo e, dal 1938 al 1942, si sottopose a sedute di psicoterapia junghiana. I lavori dei primi Anni Quaranta, come Male and Female (1942) e Composition with Pouring II (1943), mostrano l’apprendimento di nuove tecniche.
Nel 1945 Pollock si sposò con Lee Krasner (1908-1984) per poi trasferirsi nel Long Island, in quello che oggi è il Pollock-Krasner House and Studio di Springs. Qui Pollock iniziò a sviluppare la tecnica del dripping che l’avrebbe poi reso celebre.
2.3Successo
Nel luglio 1943 Pollock firmò con Peggy Guggenheim (1898-1979) un contratto che durò fino al 1947. Gli venne commissionato Mural (1943) che segnò il suo passaggio dagli interessi per il Surrealismo astratto verso l’action painting.
Grazie alla collaborazione della moglie, Pollock sperimentò nuovi procedimenti operativi: stendendo le sue enormi tele sul pavimento, avvalendosi di strumenti e di materiali extrapittorici e adottando la tecnica del dripping.
Tra il 1947 e il 1950 la carriera di Pollock fu al suo apice: in questo periodo l’artista realizzò i suoi capolavori più famosi come Alchemy (1947) e Number 27 (1950), e fu esposto in importanti mostre personali e collettive tra Stati Uniti e Europa.
Nonostante fosse al massimo della sua fama, Pollock decise progressivamente di abbandonare lo stile che lo rese celebre, ritornando all’uso di elementi figurativi. Inoltre, l’alta domanda di suoi lavori per la Sidney Janis Gallery lo frustrava e il suo alcolismo peggiorava sempre più.
2.4Morte e lascito
Gli ultimi lavori pittorici di Pollock furono Scent (1955) e Search (1955). Nel 1956 l’artista si dedicò invece alla sperimentazione con la scultura, utilizzando prevalentemente materiali di costruzione edile.
Nel 1956 il rapporto con la moglie si deteriorò a causa dell’alcolismo e delle infedeltà. La notte dell’11 agosto 1956 Pollock morì in un incidente stradale a Springs mentre guidava in stato di ebbrezza.
La prima retrospettiva su Pollock venne allestita nel 1952 al Bennington College, a cura di Clement Greenberg (1909-1994). Successivamente, nel 1956 ne venne organizzata una commemorativa al MoMa di New York. Infine, tra il 1998 e il 1999 fu onorato con una retrospettiva di larga scala prima al MoMA e poi al Tate di Londra.
3Stile
3.1Influenze e modelli
Gli stili artistici che influenzarono inizialmente Pollock furono il Cubismo di Pablo Picasso (1881-1973), l’Espressionismo e il Surrealismo, in special modo la figura di Joan Miró (1893-1983).
L’influsso del Muralismo messicano e dell’arte nativa americana, insieme all’impatto della psicoterapia junghiana, convinsero Pollock dell’importanza dell’uso del suo intero corpo misto al colore, alla tela e alla forza di gravità per raggiungere la sua idea sull’opera. Un’armoniosa danza tra l’ordine e il caos.
3.2Caratteristiche principali
La tecnica del dripping consisteva nel movimento energico e continuo attorno alla tela stesa, solitamente stesa per terra. Su di essa Pollock faceva colare o sgocciolare colore, oppure ve lo lanciava o spruzzava con gli strumenti più diversi, fino ad ottenere ciò che voleva.
Se le opere di Pollock sottolineano la fisicità del gesto pittorico, arricchito anche da materiali extra-pittorici, l’artista lavora in uno stato al confine tra conscio e inconscio, senza controllarsi del tutto, con spontaneità, diventando una cosa sola con il suo atto creativo.
Lo stile di Pollock aveva un significato dirompente per la storia dell’arte in quanto giungeva ad una progressiva purificazione delle forme e dei valori politici, estetici e morali, che si univano all’eliminazione di ogni contenuto storico.
4Opere
4.1One: Number 31 (Lavender Mist)
Per i critici One: Number 31 (o Lavender Mist) è uno dei suoi capolavori; si tratta di un dipinto ad olio, smalto e alluminio su tela (221 x 299,7 cm) realizzato da Pollock nel 1950 e oggi conservato nella National Gallery of Art di Washington.
Linee e spruzzi di colore nero, bianco, rosa salmone, verde acqua e grigio ferro riempiono in ogni direzione e densamente lo spazio orizzontale e astratto del quadro dallo sfondo color crema.
Il dipinto mostra l’eccellenza tecnica dell’artista insieme alla maturazione del suo stile. Apparentemente caotico e selvaggio esprime e cattura i movimenti intimi e le emozioni coinvolte nell’atto creativo, liberando la pittura dalla sua vocazione figurativa.
4.2Convergence
Un’altra opera importante di Pollock è Convergence, un dipinto di enormi dimensioni (237,5 x 393,7 cm) realizzata nel 1952, al culmine della sua carriera e della sua espressività artistica. Attualmente è conservata presso la Albright-Knox Art Gallery a Buffalo.
La grande superficie della tela è ricoperta di impetuosi grovigli di colore, dove il giallo a forma di mandorla domina la scena, seguito dalla trama del nero, e dagli svolazzi del rosso e del bianco e con una presenza timida del blu in poche e piccole zone.
Eseguito con la sua cifra stilistica, anche Convergence è la restituzione di ciò che l’artista sentiva e che voleva esprimere. Il dipinto fu ancor più popolare quando nel 1964 la Springbok Editions, azienda produttrice di puzzle, ne realizzò uno di 340 pezzi promuovendolo come “il puzzle più difficile del mondo“.
4.3She wolf
Un altro lavoro celebre di Pollock è She Wolf (La Lupa), dipinto realizzato nel 1943. L’opera, più piccola delle precedenti (106.4 x 170.2 cm) riflette l’interesse di quegli anni verso temi e soggetti mitologici e primitivi. Il soggetto rappresentato è appunto una lupa, animale protagonista di miti e leggende in varie culture. Tra tutte, questo dipinto potrebbe alludere al mito della nascita di Roma e alla leggenda della lupa che allattò Romolo e Remo.
Nel 1944, a proposito di questo dipinto affermò: “She Wolf è nata perché dovevo dipingerla”.
La lupa è realizzata con pesanti linee bianche e nere e il suo corpo è pieno di segni calligrafici, macchie e linee spesse. In questa fase il pittore ancora non utilizzava la tecnica del dripping.