Jack Kerouac: biografia, pensiero, opere e l'analisi di On the road
Indice
1Jack Kerouac: vita e opere
Jean-Louis Lebris de Kerouac nacque a Lowell, in Massachusetts (Stati Uniti) nel 1922 in una famiglia d’immigrati franco-canadesi. Kerouac ricevette una rigida educazione cattolica e frequentò una scuola locale cattolica, dove si parlava francese, la lingua che lo scrittore parlava anche a casa, infatti, impiegò molti anni per riuscire a diventare fluente anche nella lingua inglese.
Intanto, gli affari del padre non andavano bene e l’uomo iniziò a bere e a giocare d’azzardo, per cui la sua famiglia era sempre in difficili condizioni finanziarie, però Kerouac era uno studente eccellente e anche un ottimo giocatore di football e ciò gli permise di ottenere una borsa di studio per la Columbia University.
Qui Kerouac incontrò il poeta Allen Ginsberg (1926-1997) con cui iniziò un’amicizia duratura con lui, con lo scrittore William S. Burroughs (1914-1997) e con l’intellettuale Neal Cassady (1926-1968) fondò il nucleo originario del movimento della Beat Generation. Kerouac ammirava enormemente Neal Cassady per la sua totale mancanza d’inibizioni, il suo entusiasmo, il suo grande spirito d’avventura, il suo amore per il rischio e per le macchine veloci, lo idealizzava e lo considerava un eroe.
Influenzato da Allen Ginsberg e Neal Cassady, Kerouac decise di abbandonare l’università per dedicarsi completamente alla letteratura. Lo scrittore considerava questo gruppo di amici come una famiglia e definiva Cassady suo “fratello”; inoltre, Kerouac diventò il “cronista” delle attività del gruppo, annotando tutte le loro esperienze e avventure.
Nel 1947 lo scrittore intraprese con Cassady un viaggio in autostop attraverso gli Stati Uniti che gli ispirò il suo romanzo più famoso On The Road (Sulla Strada, 1951). Egli si dedicò alla stesura di questo romanzo con grande ardore, cercando di trasmettere al lettore lo spirito d’avventura che è alla base della storia.
Dopo aver viaggiato per diversi mesi, tornò a New York, dove completò il suo primo romanzo The Town and the City (La Città e la Metropoli), pubblicato nel 1950. Si tratta di un romanzo autobiografico in cui, come nei suoi altri lavori, annotava ogni singolo dettaglio della sua vita quotidiana, anche gli eventi più insignificanti, usando lo slang ed espressioni colloquiali, abolendo la punteggiatura, le regole grammaticali e seguendo la libera associazione di idee.
Contemporaneamente Kerouac continuò a scrivere Sulla Strada, in cui fa una cronaca dettagliata del viaggio che fece con Neal Cassady. Appena terminato il romanzo, Kerouac riprese a spostarsi di luogo in luogo con i suoi amici, attraversò momenti di depressione, dovuti anche alle sue difficoltà finanziarie (Sulla Strada fu rifiutato da diversi editori e inizialmente Kerouac non riuscì a pubblicarlo) e diventò sempre più dipendente da alcol e droghe.
In questo periodo difficile della sua vita, lo scrittore cominciò a trovare conforto nello studio del buddismo e nella meditazione. Il romanzo The Dharma Bums (I Vagabondi del Dharma, 1958) riflette il suo interesse per la filosofia orientale.
Quando Allen Ginsberg si trasferì a San Francisco, Kerouac lo raggiunse e trascorse un periodo con lui, Neal Cassady e il poeta Gregory Corso (1930-2001), ma aveva uno spirito irrequieto per cui non riusciva a fermarsi a lungo nello stesso posto e si spostò ancora una volta.
Sulla Strada fu pubblicato finalmente nel 1957 ed ebbe un immediato e straordinario successo, fu considerato come il manifesto della Beat Generation. Grazie alla popolarità del romanzo, gli editori pubblicarono anche gli altri suoi romanzi tra cui The Subterraneans (I Sotterranei) che era stato scritto nel 1953, ma fu pubblicato nel 1958, quando uscì anche I Vagabondi del Dharma. Tra il 1959 e il 1960 furono pubblicati anche altri romanzi.
Il successo lo travolse letteralmente e Kerouac ebbe difficoltà a gestire la propria fama, non amava le interviste radiofoniche e televisive, gli articoli di giornale che lo riguardavano, l’amministrazione dei suoi guadagni. L’attenzione che riceveva lo spaventava molto e preferì condurre una vita solitaria, che lo portò ad abusare ancora di più di alcol e droga; fece un altro viaggio a San Francisco e infine ritornò a vivere con sua madre.
Nel 1962 pubblicò Big Sur, una riflessione sulla disperazione in cui era caduto, e nel 1965 uscì Desolation Angels (Angeli della Desolazione), in cui racconta i suoi pensieri e la difficile ricerca della propria identità.
Jack Kerouac morì improvvisamente nel 1969 per un’emorragia addominale causata dalla sua dipendenza dall’alcol.
1.1Kerouac pittore
Jack Kerouac, oltre ad essere uno dei più grandi e importanti scrittori statunitensi del XX secolo e padre della Beat Generation, è stato anche un personaggio importante nel campo della pittura e della grafica. Infatti, dopo aver studiato l'arte europea del passato, Kerouac incontrò il mondo artistico americano studiando i maestri della pittura informale e quelli della scuola di New York, che aveva poi cominciato a frequentare dalla seconda metà degli anni Cinquanta. Kerouac fece tanti ritratti di personaggi famosi, come Joan Crawford, Truman Capote, Dody Muller e addirittura al cardinal Montini. L’arte di Kerouac è figurativa e astratta, fatta di complicati disegni, dipinti e appunti grafici. La sua pittura trasmette la sua angoscia e il suo disagio, già espressi nella produzione letteraria. Le sue opere sono state ammirate in Italia solo durante la Kerouac Beat Painting presso il MAGA - Museo arte Gallarate.
2Sulla Strada: trama
Sulla Strada è un romanzo autobiografico che segue le avventure dei due protagonisti, il narratore della storia, Sal Paradise, basato su Kerouac stesso, e del suo amico Dean Moriarty, personaggio ispirato a Neal Cassady, e dei loro amici Carlo Marx (Allen Ginsberg) e Old Bull Lee (William S. Burroughs).
Diviso in cinque parti, il romanzo racconta i viaggi in autostop e autobus di Kerouac e dei suoi amici attraverso gli Stati Uniti e fa un ritratto della gioventù ribelle americana che cerca di sovvertire l’ordine sociale e culturale cui rifiuta di conformarsi.
Jack Kerouac scrisse il libro nell’arco di tre settimane, dal 2 al 22 aprile 1951, nella sua casa di New York, basandosi sugli appunti raccolti durante il viaggio intrapreso con i suoi amici tra il 1947 e il 1950. Dattilografò il suo manoscritto su un rotolo di carta (scroll) per telescrivente lungo circa trentasei metri, senza margini precisi e senza divisioni in paragrafi. Kerouac riuscì a pubblicare il romanzo solo nel 1957, dopo una revisione e dopo aver cambiato il nome reale dei protagonisti con nomi fittizi.
Sal, un giovane scrittore, racconta che nell’inverno del 1947 Dean Moriarty, appena uscito di prigione e appena sposato, arriva a New York ed entra a far parte di un gruppo di giovani intellettuali, che comprende anche il poeta Carlo Marx. Sal è affascinato dal modo in cui Dean affronta la vita, sempre alla ricerca di emozioni ed esperienze intense ed eccitanti. Dean ama viaggiare, conduce una vita dedita all’alcol, alle droghe e alle donne; la sua energia vitale travolge Sal, trasmettendogli il suo stesso desiderio per l’avventura e l’esplorazione di nuovi mondi, e quando Dean ritorna a Denver (Colorado), la sua città natale, Sal decide di raggiungere lui e i suoi amici. All’inizio, Sal viaggia da solo, va a San Francisco, poi va a Los Angeles, dove s’innamora di una ragazza messicana. In seguito viaggia con Dean Moriarty senza sosta da un posto all’altro senza nessuna destinazione precisa. Visitano le Grandi Pianure del Midwest, i Grandi Laghi, la costa orientale e meridionale degli Stati Uniti. Durante i loro viaggi incontrano persone di ogni genere e anche i loro amici, tra cui Carlo Marx e Old Bull Lee, che condividono con loro lo stesso spirito di ribellione e cronica inquietudine. Passano il tempo andando alle feste, ascoltando musica jazz, bevendo e assumendo droghe, liberi da qualsiasi costrizione sociale. Sperimentano anche la vita dei vagabondi e dei senza tetto, infatti, quando finiscono i soldi, fanno lavoretti vari o rubano. Per Sal e Moriarty viaggiare da un posto all’altro alla ricerca di “qualcosa” è fondamentale, la destinazione per loro non è importante.
Alla fine l’amicizia tra i due comincia a sgretolarsi, Sal comprende che Dean non è l’eroe che aveva immaginato. Arrivano a Città del Messico, un luogo ideale per loro, dove possono trovare facilmente alcol a poco prezzo, ragazze e droghe, ma Sal si ammala e Dean lo lascia solo. Nonostante ciò, Sal non se la sente di biasimare il suo amico per le sue azioni egoistiche, ma capisce anche che Dean abbandona tutti coloro che gli vogliono bene, a causa del suo egoismo ed egocentrismo; decide quindi di tornare a vivere una vita “normale”, mentre Dean continua con i suoi vagabondaggi. La loro amicizia ormai è finita.
3Sulla Strada – temi, stile e caratteristiche
Tutte le opere di Jack Kerouac presentano un tema dominante: la ricerca di qualcosa di importante, come la libertà per esempio, ma anche la ricerca di avventure e di emozioni intense. Un altro tema centrale del romanzo è il viaggio, in questo caso un viaggio alla scoperta di se stessi attraverso il continente americano che con i suoi vasti spazi soddisfa il bisogno di esplorazione e offre la libertà necessaria ai protagonisti. Il viaggio permette anche la fuga dalla città, dalle restrizioni imposte dalla società e dal proprio passato.
Sal Paradise (Kerouac) documenta tutte le attività e le avventure del gruppo, ma non si ferma semplicemente alla storia della sua ristretta cerchia di amici, mostra, infatti, un grande interesse per i luoghi che visita e per le persone che incontra, indipendentemente dalla loro età, occupazione ed estrazione sociale. Kerouac ci trasmette la familiarità, l’apertura dell’americano medio verso il mondo, la sua ospitalità e interesse per il prossimo.
Scrive in modo dettagliato dello stile di vita americano, dei paesaggi e del modo di parlare dei vari personaggi, usando uno stile colloquiale e lo slang tipico dei luoghi in cui si ferma.
Usa un linguaggio definito hip talk (linguaggio da strada), una lingua vitale, autentica, opposta alla lingua tradizionale troppo conservatrice, noiosa e per niente adatta a esprimere l’intensità delle emozioni e delle esperienze vissute.
È proprio lo stile adottato da Kerouac che cattura il lettore, infatti, il romanzo sembra scritto di getto, ci sono delle imperfezioni, non sempre la lingua è corretta e questo linguaggio informale e per niente sofisticato ci trasmette le esperienze, i pensieri e le impressioni del narratore con immediatezza.
Lo scrittore stesso definì il suo stile spontaneous prose (prosa spontanea), cioè uno stile di scrittura fluido, diretto, veloce, privo di filtri, spontaneo, scatenato e improvvisato proprio come le sessioni improvvisate di musica jazz che Kerouac tanto amava. I pensieri e le emozioni erano fissati sulla carta così come venivano in mente all’autore, come un flusso spontaneo e frammentato. Kerouac prese l’idea di adottare questo stile dalle lettere che Neal Cassady gli scriveva, piene di dettagli, scritte in modo veloce e appunto spontaneo.